Torna alla PrimaPagina

Altri articoli recenti
articoli

Commenti
Ci sono 2 commenti relativi a questo articolo

Commento 228 di Carlo Sarno del 25/11/2002


Frank Lloyd Wright , dal libro Testamento :
" ... Si pu garantire la libert; non donare la libert. La libert nasce dal di dentro. Malgrado ogni abuso cui la libert oggi soggetta - perch l'uomo protocollato come un articolo commerciale, e mutilato del suo diritto di nascita attraverso l'eccesso insano e la corruzione che il sistema del profitto produce - pure l'uomo pu essere ancora innamorato della vita e trovare sempre meno vita, proprio per questa ragione. La verit della libert, che sempre d sicurezza , che sempre affermativa, dunque conservatrice. La verit proclama il rifiuto delle tradizioni minori invecchiate, seppellite dalla grande Tradizione . La legge del Mutamento il grande fattore ' eterno ' della verit. E' la libert , questo ' grande divenire ' ....
... Pertanto, rompere con molti modi di vita comunemente accettati indispensabile per la libert. Attraverso l'operare naturale della propria sensibilit , la libera mente dell'uomo vivente in democrazia sempre aperta alla verit. Mente e cuore costituiscono insieme la sua anima, e l'unit di essi la vera protezione - forse l'unica - della sua libert ...
... La vita pu essere redenta, resa pi nobile, solo da un pensiero e da un sentire veramente grandi, in ogni arte nostra, e nel netto rifiuto di tutte le manifestazioni d'insania, destituite di spiritualit, che abbiamo chiamato per tanto tempo tradizione. La nostra cultura non si manifesta ormai attraverso nient'altro che uno 'Stile' fondato sul gusto. Pericoloso, perch il 'gusto' (sia vecchio sia nuovo) fondamentalmente figlio dell'ignoranza, e raramente, e solo per avventura, va d'accordo con la conoscenza del principio poetico. Occore conoscenza ; non gusto... ".

Tutti i commenti di Carlo Sarno

 

Commento 229 di Vilma Torselli del 29/11/2002


Tradizione e identit, un dualismo che per noi italiani un po un chiodo fisso, perch per noi il passato non mai passato completamente.
C da dire, a nostra discolpa, che riflettere sulla modernit significa anche, inevitabilmente, mettersi a confronto con il passato e rintracciare rapporti di causa-effetto, cos come ognuno di noi rintraccia nella propria infanzia le ragioni della sua attualit, scoprendo che intervenuto, per fortuna, il Cambiamento, proprio con la c maiuscola, grazie al quale la vita, e larchitettura, vanno avanti.
E quindi, dice Zevi confidate nel nuovo, nella modernit rischiosa, nella modernit che fa della crisi un valore, anche se la modernit non un valore temporalizzabile, uno stato, una tensione, una coscienza per la verit con il dubbio che questultima frase sia in realt attribuibile pi verosimilmente a Duchamp.
Ecco, in tutto il suo bellarticolo, egregio Sandro Lazier, che raggiunge il sublime nella metafora gastronomica della marmellata, mi pare che sia troppo sfumato proprio il concetto di modernit, attorno a cui, peraltro, ruota specificatamente la tesi (o forse il caso di dire lantithesi).
E vero che il nocciolo della questione il cambiamento, attuato in nome e per conto della modernit, ma anche vero che si deve volere/potere cambiare, possibilmente sapendo che cosa si lascia e che cosa si cerca, affinch la modernit non diventi una promessa mancata di libert.
Ecco, leggendola, egregio Sandro Lazier, a un certo punto si persino sfiorati dal dubbio che modernit significhi nuovi regolamenti igienico-sanitari, coefficienti aereoilluminanti, assi eliotermici e roba del genere: fosse cos, saremmo davanti alluovo di Colombo, anche questo con la c maiuscola, tanto per restare nellambito culinario.
La lascio rinnovando alla sua pubblicazione i miei complimenti non solo per la freschezza dei contenuti ma anche per il lessico ironico, pungente e stimolante con il quale gli argomenti vengono esposti, ed aggiungo un piccolo contributo, non mio, alla definizione del concetto di modernit: "La "modernit" forma, non periodo: forma capace di stare nel tempo (dal tempo attraversata e alimentata) perch pensata da civilt ove la dimensione temporale sia concettualmente agibile e operativamente efficace."

Cordiali saluti

Tutti i commenti di Vilma Torselli

 

[Torna su]
[Torna alla PrimaPagina]