Architettura (lezioni 1-10)
di Sandro Lazier
- 27/7/2020
La chiesa di Santa Maria dei Sette Dolori di Francesco Borromini, iniziata nel 1642, mai finita per mancanza di fondi, aperta al pubblico nel 1655, rappresenta, secondo il mio parere, un concreto antenato della modernit nei suoi aspetti pi attuali e sofisticati. Un esempio di architettura capace di contestare la pi alta forma di suggestione architettonica fin dai tempi antichi: la simmetria. Questo edificio, nella sua parte pubblica esposta, con lo svuotamento della partitura centrale riesce a demolire completamente il senso della simmetria, che pretenderebbe invece un crescendo, sia fisico che formale, che dai lati dovrebbe procedere verso un centro enfatico, in questo modo celebrando lunit delledificio e la sua conseguente potenza comunicativa. Invece ledificio, che risulta spezzato e raddoppiato, pretende una lettura in movimento e continuamente attratta dal rimando al lato fratello che, in questo modo e grazie alle differenze delle aperture e dei riferimenti, perde ogni forma di gemellanza richiesta dalla rigida visione simmetrica qui sfacciatamente negata. Il portale dingresso la vittima sacrificale di una centralit ridotta a comparsa.
Essere architetti, ed in particolare grandi architetti, vuol dire saper tradire larchitettura, che la cosa che pi si ama, per poterla amare.
Le lezioni che voglio proporre, brevi e sintetiche cos come proposte per la scrittura sulle pagine social, non hanno la pretesa di insegnare nulla, ma solo quella di far conoscere larchitettura anche a chi la considera solo un lavoro come un altro.
(Jrn Utzon - Opera di Sidney - 1959-1973)
Lezione numero 1
La diversit educa alla convivenza e alla fratellanza tra le persone, indipendentemente da etnie, religioni e classi sociali.
L'omologazione stilistica, l'identit e lo storicismo accademico educano al razzismo, al fascismo e alla discriminazione in genere, poich tendono a disprezzare chi e cosa non appartiene al gruppo dominante.
Aver legittimato culturalmente questo secondo aspetto ha aperto le porte del confronto politico agli istinti pi bassi e pi deboli che covano in ogni popolazione.
C' tutta una classe intellettuale che dovrebbe chiedere scusa per questa deriva sociale e politica che il vezzo nostalgico ha saputo metter in moto.
(Gordon Matta Clark, Conical Intersect, 1975)
Lezione numero 2
Larchitettura, e larte in genere, non devono avere valore per s, ma devono essere degne della nostra considerazione. Il valore dellarte, infatti, nel modo in cui generalmente lo consideriamo, non serve allarte ma solo a chi la possiede materialmente. Il nostro giudizio sempre molto influenzato da tale condizione materiale la quale, spesso, ricorre ad artifici retorici per giustificare la dote mercantile. Anche il concetto di bellezza ricade in questa considerazione, acquisendo pertanto in tale contesto anche un valore morale, anchesso inutile per larte ma utile per il riscatto etico di chi la possiede.
Per questa ragione, giudicare larte con il criterio della bellezza fuorviante e ingenuo. Larte, e larchitettura che ne parte, valgono per la loro capacit di produrre considerazione e non per quella dinseguire o rappresentare solo la bellezza.
(Frank Gehry, dancing house, 1972-1975)
Lezione numero 3
Larchitettura ritenuta socialmente unattivit pericolosa.
Se no, non si capirebbe perch le scuole, che hanno la presunzione dinsegnarla e darne titolo, tendano a mortificare ogni gesto progettuale che non sia governato dalla sottomissione a regole e pregiudizi accademici. Non si capirebbe nemmeno perch la legislazione che regola il mondo delle costruzioni sia una selva normativa ormai indecifrabile, contraddittoria e reazionaria, nella quale anche solo la sbagliata indicazione in casa di dove si volesse urinare potrebbe costituire un reato penale. E questo soggiogamento a regole e teorie, che diventa titolo di vanto per gli incapaci che solo di queste si nutrono, non si ferma neppure davanti ai pochi dotati che la scuola e la vita riescono fortuitamente ad incontrare e che, ancor pi fortunatamente, di queste se ne fottono. E tutto questo avviene perch si ha idea che non si possa turbare pi di tanto il buoncostume dei sentimenti comuni, impedendo di mostrare al mondo la libert dellunica arte che non si pu fare a meno di vedere perch realmente pubblica.
Un concetto, questultimo, che non ha una bandiera politica ma che piace molto a chi ha una visione prudente e disciplinata, se non reazionaria, della societ. Un concetto che piace molto ai governanti che tengono pi al al consenso verso la propria ambizione che alla crescita culturale dei loro elettori.
Ma noi confidiamo sempre nelle eccezioni.
(Campo di concentramento di Dachau - 1944)
Lezione numero 4
Se larchitettura considerata unattivit pericolosa, gli architetti, la cui pericolosit paradossalmente del tutto sottovalutata, contribuiscono in larga scala a legittimare questo pregiudizio. Tra questi, i peggiori sono gli urbanisti i quali, sentendosi padroni dei destini umani, come la scienza, trattano lumanit e le sue questioni col cinismo che viene legittimamente concesso alle teorie astratte, ma che non dovrebbero mai essere calate pedissequamente nella realt della vita sociale, la cui complessit non pi gestibile con la programmazione pluriennale (lurbanistica) ma va governata con scelte strategiche aperte (larchitettura).
Lurbanistica, pretestuosamente divenuta scienza per potersi porre sopra larchitettura, considera questultima come il catalogo IKEA per arredare le sue teorie. Questa prevaricazione ormai s spinta fino ad invadere il dominio privato ed intimo della progettazione, imponendo stili di vita e di espressione senza nessun dialogo e nessun rapporto con i desideri e le aspirazioni dellutente finale, al quale negata ogni istanza personale. S spinta ad un punto tale di omologazione da rendere indistinguibili il piano per un nuovo quartiere periferico da quello di un campo di concentramento nazista.
Lorganizzazione dello spazio pubblico e di quello privato, gi vittima di un concetto di ripartizione a fette del territorio, che condiziona la vita di intere parti di citt alla loro funzionalit cronologica, negli anni ha estromesso larchitettura (che sempre sintesi di necessit pubblica, di domanda privata e personale e di capacit professionale) dalla sua collocazione centrale nel mondo delle costruzioni, privilegiando grandi piani omogenei ed astratti privi di qualsiasi dote umanistica.
I disastri provocati dalladozione rigorosa di certi programmi urbanistici li conosciamo, cos come conosciamo laccanimento legislativo con cui questi programmi vorrebbero trovare attuazione, riducendo ormai tutta la materia ad una questione di legalit amministrativa. Di architettura, negli uffici comunali, non se ne parla proprio da un pezzo.
(Gabetti e Isola - Tetti blu di Alba - 1990-...)
Lezione numero 5
Con una battuta si potrebbe dire che il vero pericolo per la nostra civilt non sono i migranti ma gli urbanisti.
Gli urbanisti sono quegli architetti che, in virt delle loro teorie, dicono agli altri come e dove devono abitare, magari intruppandoli in quartieri ideati col concetto e laspetto della caserma, costringendoli in vere galere esistenziali, senza nemmeno rendersi conto delle libert e dei principi a lei legati che una tale condizione sta violando, rubando all'architettura il suo ruolo principale di libert ideativa, insieme allo spazio dincertezza e casualit che le proprio. L'idea di regola, di contesto e di tipologia, a cui tutto deve mortalmente e burocraticamente soggiacere, diventato il limite insuperabile dell'architettura e quindi, di conseguenza, anche dell'urbanistica, perch l'architettura, non l'urbanistica, a costruire la citt. Con le teorie non si costruiscono fisicamente le abitazioni. L'architettura, quella seria e non le parodie postmoderne o storiciste prese a prestito dal passato, crea contesto invece d'usarlo come un alibi per vere e proprie cialtronate architettoniche.
Lezione numero 6
Negli anni ho avuto spesso scontri dialettici con tecnici e funzionari comunali per difendere scelte architettoniche inusuali e, per questo motivo, problematiche. Complice la scarsa competenza architettonica delle commissioni edilizie, alcuni progetti sono stati lesito di battaglie pressoch eroiche. Oggi sono convinto che solo una grande sensibilit verso la materia impedisca agli architetti veri di appiattirsi su schemi e protocolli banali, come d'altronde vorrebbero i piani regolatori. Sono questi piani e i loro strumenti attuativi, infatti, lorigine della scarsa presenza dellarchitettura nel costruito. Nella legge urbanistica, per lappunto, larchitettura non mai citata. Questa, come tutte le leggi e i regolamenti derivati, non stata scritta da architetti ma da avvocati ed urbanisti, che considerano larchitettura una sorta di arredo dei loro teoremi.
Questi soggetti, non si occupano di architettura e non la promuovo ma la utilizzano per i loro piani programmatici prediligendo, nei pochi casi in cui si prendono il gusto di prevederla, aspetti retorici e reazionari, quali lutilizzo di concetti desueti come la tipologia o lomologazione stilistica. La vera legge sullarchitettura, tanto reclamata dagli architetti, in effetti esiste ed la legge urbanistica, che andrebbe rivista e cambiata in quegli aspetti che limitano e controllano la libert espressiva dellarchitettura contemporanea. Sopprimere commissioni edilizie e paesaggistiche o altre in uso alla politica per governare la libera espressione dovrebbe essere il primo passo verso tale liberazione, invitando gli ordini professionali, finch ancora esistono, a sanzionare gli iscritti che ne fanno parte per evidente concorrenza sleale ipocritamente celata dietro un parere collettivo fasullo.
Lezione numero 7
Anche lUnione Europea, nella sua presunzione normativa, esprime una direttiva che chiama DIRETTIVA EUROPEA SULLARCHITETTURA E LAMBIENTE DI VITA.
Si tratta di un testo che, come tutti i testi scritti per la gloria del mondo, pieno di buone intenzioni ma che poi sinfila nel solito pastiche burocratico del quale, onestamente, non abbiamo sicuramente necessit di aumentare il peso.
Sembra, anche questo, un testo pi utile agli architetti, intruppati in vari eserciti e che hanno la primaria preoccupazione di non vedersi scavalcare dallesterno, che non allarchitettura vera e propria, come se la stessa fosse la conseguenza naturale dessere architetti e non viceversa. A me hanno insegnato che quello che fai a dirmi chi sei, e non il contrario. Nel testo non ci sono riferimenti a cosa lo stesso intende per architettura, ovvero quale e a quale ideale abitativo deve essere ispirato. Larchitettura monumentale, simmetrica e scatolare, per esempio, risponde allideale che si intende promuovere? Se lo fosse gi non mi apparterrebbe e se invece, proprio per tenere tutti nella stessa barca si pensasse dinseguire tutte le posizioni ideali, a questo punto mi chiederei a cosa servirebbe una legge. Molto meglio sarebbe se ogni tendenza culturale agisse secondo principi propri, senza aiutini e limiti imposti per legge dalla chiesa centrale.
Larchitettura ha da essere libera, soprattutto dalla burocrazia e dagli ordini.
(Pablo Picasso - Les Demoiselles d'Avignon - 1907)
Lezione numero 8
Vale pi la tutela del paesaggio o la libert despressione delle persone che lo vivono?
Vale pi il paesaggio naturale e storico del passato o quello umano, presente e contingente?
pi importante la serenit contemplativa degli intellettuali da passeggio o la necessit di stare al mondo padroni della propria vita e del proprio destino?
Larte contemporanea ha risposto alla grande a queste domande e lo ha fatto principalmente in tre modi.
Il primo sbarazzandosi dei concetti di armonia e bellezza, portando sul palcoscenico il dolore del mondo e le sue contraddizioni e ingiustizie, creando nuovi paradigmi estetici.
Il secondo riprendendosi il ruolo della libera seduzione, senza regole e protocolli, che non rispetta i contesti sociali e non tollera gerarchie di classe. Larte, infatti, consente allo stalliere di fare sesso con Lady Chatterley e alle signorine di Avignon di coglionare la bellezza femminile.
Il terzo trasformando le bestemmie in preghiere, le parolacce in poesie, trasformando, come sosteneva Baudrillard la crisi in valore.
Le risposte, quindi, diventano semplici.
In architettura non ci pu essere paesaggio che non contempli anche le persone nella loro vita e condizione presente, non solo in quella passata.
In architettura il passato letto con gli occhi delladesso e non pu essere fine a se stesso, isolato dal contesto presente. Soprattutto non pu porre condizioni al divenire.
Larchitettura soprattutto un modo di vivere e di stare al mondo secondo la propria cultura, conoscenza e ambizione.
Larchitettura unarte pubblica perch si vede anche senza entrare in un museo o leggere un libro. Per questo rappresenta il modo principale nel quale si esprime la libert di espressione, che il fondamento di uno stato democratico e liberale, il quale pu esistere solo riconoscendo a tutti questo diritto.
In architettura nessuno titolare del bene comune in forma concreta e nessuno pu usare questo argomento per limitare la libert degli altri.
In architettura la libert vale pi dellarmonia, del contesto e di altre stravaganze retoriche utili solo al controllo delle nostre libert personali.
(Ludwig Mies van der Rohe - Seagram Building - 1958)
Lezione numero 9
Molti detrattori della modernit identificano lintero movimento moderno con linternational style, ovvero con edifici di forma stereometrica rivestiti con pareti di vetro chiamate curtain wall. In realt il panorama che ha coinvolto larchitettura durante pressoch tutto il novecento stato molto pi ricco e variegato e basta sfogliare un testo qualsiasi di storia per perdersi in movimenti diversi che hanno indagato ogni possibile forma ed esperienza espressiva riferibile alle costruzioni. Alcuni di questi movimenti hanno trovato maggiore successo e applicazione e, tra questi, in competizione con il movimento organico pi vicino ad una visione pragmatica che ideale dellarchitettura, lo stile internazionale, relativamente pi facile e fondamentalmente classico nella sua impostazione spaziale, che ha avuto una diffusione globale. Questo il motivo per cui i detrattori di questo stile lo hanno preso a misura di tutta la modernit, condannandolo allinsignificanza.
Questa semplificazione dialettica ha convinto molti, anche competenti, a considerare moderno ci che si costruisce col vetro e antico o tradizionale ci che si costruisce coi mattoni. In verit si possono costruire case neoclassiche col vetro e modernissime in mattoni. Non importante, infatti, il materiale che si usa ma piuttosto il come. Non sono importanti le parole ma le frasi. Nessuna parola volgare in s; sono volgari le frasi che anche parole nobili possono esprimere.
In architettura materiali e colori sono importanti ma, da soli, non sono sufficientemente indicativi della qualit di una architettura.
Lezione numero 10
Gli ordini che istituzionalmente governano le professioni intellettuali (per fortuna non tutte) dovrebbero prendere provvedimenti contro il diffuso mercenarismo culturale che vede ingaggiati alcuni propri iscritti per dare giudizi di merito sul lavoro dei colleghi, azione del tutto condannata dal codice deontologico che considera (ipocritamente) tutti gli iscritti pariteticamente sia per competenza che per valore, proibendo loro addirittura la pubblicit in forma esplicita. L'azione dei commissari, sempre ingaggiati dalla politica che usa queste forme per deresponsabilizzare i suoi rifiuti, dietro alla irresponsabilit collettiva (la responsabilit penale solo personale) capace di un giudizio estremamente efficace tanto da intervenire nelle scelte fondamentali di progetto, offre lo spazio per azioni di concorrenza sleale di fatto immuni da responsabilit civili e penali.
L'esito del ricorso a questi baracconi burocratici , oltre una inutile perdita di tempo, il basso livello della qualit architettonica, costretta a tristi mediazioni imposte per riportare il costruito dentro a schemi tipologici e linguistici nei quali mediocrit e pregiudizio diventano argomenti portanti. La maggioranza dei progettisti, conoscendo i limiti e il prezzo culturale da pagare per il successo del proprio lavoro, se non hanno una spiccata personalit tendono a produrre proposte gi mortificate sul piano architettonico, capaci per questo di quietare le eventuali invidie e speculazioni concorrenti.
Sarebbe bene pertanto che, chi intende partecipare a commissioni nelle quali sono richiesti giudizi di merito sul lavoro dei colleghi, si autosospenda dallordine.
(Sandro Lazier
- 27/7/2020)
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