Il coccodrillo come fa...? la politica lo sa
di Paolo G.L. Ferrara
- 25/1/2010
Il crollo di un edificio a Favara (AG), avvenuto sabato scorso, pu essere ricondotto a quanto affermava Leonardo Sciascia prendendo a prestito la descrizione che Flaubert fa del berretto di Charles Bovary: molte cose sono complicate nel senso della stupidit. Ci si arrovella tanto sul pensiero di certi uomini politici. Ad un certo punto bisognerebbe fare la semplicistica operazione di dire che non pensano.
Infatti.
A Favara crolla una palazzina assolutamente fatiscente, muoiono due bambine e -cos vuole il solito, ipocrita iter- rinasce la solidariet che il momento impone. Ovviamente si parla di solidariet che arriva dal mondo politico, sempre in prima linea allorquando c da fare dichiarazioni che hanno lo scopo di schernirsi di fronte a tali sciagure.
Luigi Gentile, assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilit, ha dichiarato: L'incidente di Favara rilancia drammaticamente l'emergenza sicurezza e della stabilit nel territorio siciliano, gi a dura prova nei mesi scorsi. Abbiamo subito avviato un concreto contatto con l'amministrazione comunale di Favara, la provincia, la protezione civile e la prefettura agrigentina. Il nostro obiettivo sostenere un programma, anche eventualmente attraverso un tavolo di concertazione, di censimento delle unit abitative pi a rischio per promuovere un'opera progettuale capace di assicurare con adeguate risorse il recupero dello stato di sicurezza del nostro territorio, scongiurando che si verifichino altri episodi del genere.
Riconnettiamo il pensiero di Sciascia alle dichiarazioni di Gentile: Ad un certo punto bisognerebbe fare la semplicistica operazione di dire che non pensano."
Il punto : ma quando che i politici non pensano? O meglio: quando vanno in giro a battere tutte le citt, i paesi e i paesini per fare i comizi pre-elettorali, pensano e riflettono su quello che vedono? Se ne rendono conto?
Certo che lo vedono! Chiunque giri per la Sicilia si rende conto dellassoluta fatiscenza di gran parte dei centri antichi, soprattutto di quelli dei piccoli paesi ove lo svuotamento residenziale degli edifici antichi non stato sostituito da nuove funzioni che avrebbero necessitato del risanamento architettonico/strutturale. Lo ammettono indirettamente proprio loro, tant che il Sindaco di Favara trova conforto nelle parole dei molti politici che si sono fiondati sul luogo della tragedia: E' facile sparare sul sindaco, sembra quasi che il disastro lo abbia creato io. Ma posso assicurare che questa tragedia poteva capitare in un altro quartiere di Favara cos come in un altro centro storico della Sicilia. Me l'hanno confermato ieri anche gli assessori regionali venuti sul luogo della tragedia tra cui il vicepresidente della Regione Michele Cimino. Tutti mi hanno detto che i centri storici sono nelle identiche condizioni. Ecco perch dico che questa tragedia poteva capitare qui come altrove. Perch, invece, non si parla della mancanza di risorse perfino per i controlli pi elementari sugli edifici degradati? Perch non si parla del proprietario della palazzina crollata? Io mi espongo in prima persona come sindaco, ma anche vero che il proprietario affittando la casa alla famiglia Bellavia li ha esposti a questo rischio. E la stessa famiglia sapeva di vivere in una casa cos fragile".
Bene, prendiamone atto: questa tragedia poteva capitare in qualsiasi centro storico della Sicilia, luoghi che sono nelle stesse identiche condizioni (di degrado). Peccato che se ne debba prendere atto sulla pelle di due bambine che della politica non sapevano neanche lesistenza. Ci che risulta davvero incredibile come non ci sia mai una volta in cui i politici si assumano le colpe rispetto il ruolo che hanno nella gestione della cosa pubblica. Mai!
Lassessore Gentile ascrive la tragedia di Favara ad incidente, commettendo un inconsapevole atto di autoaccusa. Infatti, come sappiamo, letimologia di incidente chiara: deriva dal latino incidentem, participio presente di incidere, ovvero accadere, sopravvenire, ad indicare che lincidente interrompe il regolare procedere di unazione.
Il pi comprendere quale regolare procedere di unazione sia stato interrotto. Vediamo.
La fatiscenza dei centri antichi e il dissesto del territorio possono essere considerati fatti che derivano dal regolare procedere di unazione, ad esempio linesorabile passare del tempo (per i centri antichi) e laltrettanto inesorabile sviluppo urbano legato alle esigenze contemporanee (per il territorio)? Direi di no e, anche a volerlo disturbare, neanche Cicerone riuscirebbe a convincerci che nel caso di Favara linterruzione del regolare procedere di unazione possa essere ascritto alle motivazioni di cui sopra. Piuttosto, Cicerone lo si pu disturbare richiamando le sue Verrine di 2080 anni fa, ove messo fortemente in discussione loperato di Verre, pretore della Sicila (ma guarda un po che caso!). Non me ne voglia lassessore Gentile ma mi sento di dire che -anche nel caso di Favara- linterruzione del regolare procedere di unazione riferibile esclusivamente a quellazione di assoluta noncuranza e menefreghismo della classe politica siciliana che si perpetua da sempre. E' in questi termini che la tragedia di Favara si pu s considerare un incidente di percorso alla suddetta azione di noncuranza e menefreghismo, che metter un po di agitazione allinterno delle compromissioni politiche della gestione del territorio siciliano ma che, con qualche fittizia polemica e superato il momento del lutto, riprender con landazzo di sempre.
Attenzione, stiamo parlando di quella stessa politica che elargisce licenze di costruzione ex novo che vanno a creare ulteriori scempi poich trattasi di edifici senza alcuna qualit architettonica: restando nella provincia di cui fa parte Favara, il quartiere Fontanelle di Agrigento ne dimostrazione.
Agrigento, dunque, lAgrigento della frana del 1966, con 5000 sfollati e Mario Alicata che -nellormai famosissimo suo intervento in Parlamento- si scaglia contro gli speculatori appoggiati dalla moralmente fatiscente classe politica agrigentina, messa sotto accusa anche da Michele Martuscielli che, coadiuvato da Astengo, guid la commissione dinchiesta istituita dal Governo concludendo che ...gli uomini, in Agrigento, hanno errato, fortemente e pervicacemente,sotto il profilo della condotta amministrativa e delle prestazioni tecniche, nella veste di responsabili della cosa pubblica e come privati operatori. Il danno di questa condotta, intessuta di colpe coscientemente volute, di atti di prevaricazione compiuti e subiti, di arrogante esercizio del potere discrezionale, di spregio della condotta democratica, incalcolabile per la citt di Agrigento. Enorme nella sua stessa consistenza fisica e ben difficilmente valutabile in termini economici, diventa incommensurabile sotto laspetto sociale, civile ed umano.
Stiamo parlando di un evento di 44 anni fa, figlio della selvaggia speculazione direttamente avallata dalla politica. Si pensi che la legge 765/67 (Legge Ponte) nacque velocemente proprio a seguito della frana di Agrigento ma che un emendamento del Partito Liberale Italiano ne fece rimandare lentrata in vigore di un anno (agosto 1967-agosto 1968). Bene, durante quel lasso temporale in Italia furono approvate licenze edilizie per pi di 8 milioni di vani, ovvero quasi il triplo della media annuale (lo stabil una indagine ministeriale).
Ledilizia sempre stata la panacea di tutti i mali ai quali la politica si sempre affidata, mali quali la disoccupazione che in Sicilia va a braccetto con la mafia. Ad Agrigento la frana scoperchi il problema: nel dicembre del 1966 vi fu unimponente manifestazione sindacale che protestava la crisi del settore edilizio e la conseguente disoccupazione, avversando la Legge 749/66 sui vincoli ambientali. In sintesi, la assoluta mancanza di settori economici di sviluppo che non fossero ledilizia speculativa aveva messo in crisi unintera citt e il suo circondario. A cosa aggrapparsi se non al mattone? Traslando il panem et circenses da Roma Antica ad Agrigento (ed a tutta la Sicilia), la politica ha reso contemporaneo il concetto: ti do da lavorare cos non hai nessun motivo dimpicciarti di ci che faccio. Nel frattempo, grazie al tuo lavoro, io mi arricchisco e mi diverto.
Per puro dovere di cronaca, si riporta che per la magistratura la frana di Agrigento non ebbe colpevoli: tutti gli indagati vennero assolti con formula piena nel 1974.
A Favara gli alloggi IACP erano pronti da anni ma non sono mai stati assegnati. Sinizi ad indagare sul perch di tale mancanza da parte degli organi preposti e si metta sotto inchiesta chi avrebbe dovuto vigilare sugli stessi affinch non venissero distrutti dai vandali.
Il ministro Angelino Alfano di Agrigento. Arrivato immediatamente a Favara, ha dichiarato: "Sono andato a dire loro che gli saremo accanto e che il Governo non dimenticher questo dramma. Gli saremo vicini non solo oggi, nel momento del lutto, ma anche nei giorni a venire. La magistratura dovr andare avanti accertando tutte le responsabilit commissive e omissive. Quello che successo un dramma nel dramma, perch a quello di due bambine morte si aggiunge il dramma della povert. A Favara non successo un terremoto che ha devastato una intera citt, ma caduta una casa di povera gente che quotidianamente cerca di guadagnarsi da vivere".
Alfano non ha certo colpe dirette, cos come non ne hanno Gentile o il sindaco di Favara poich la situazione del degrado (non solo edilizio) siciliano atavica. Quel che per non va bene la conferma allassoluto abbandono che la Sicilia vive da sempre, identificabile nella parte finale delle parole del Ministro: il cercare quotidianamente di guadagnarsi da vivere , infatti, eloquente.
La foto del Ministro Alfano che pubblichiamo (tratta da www.agrigentonotizie.it) stata scattata alluscita dellOspedale San Giovanni di Dio di Agrigento, ove il Ministro ha fatto visita ai sopravvissuti al crollo di Favara.
C molta ironia in questa foto poich lOspedale di Agrigento stato dichiarato a rischio sismico lo scorso 28 luglio 2009, causa problemi strutturali derivanti dallimpiego di materiali non adatti allo scopo. Lordinanza di sgombero prevedeva 30 giorni ma, un mese dopo, vi fu una proroga di 60 giorni che fissava la scadenza entro il 24 ottobre 2009.
Cos il ministro della Giustizia Angelino Alfano: "Questa proroga consentir di continuare a lavorare con maggiore serenit, in piena sinergia con la Protezione civile, il Governo nazionale e la magistratura, affinch si possa garantire al la collettivit agrigentina la piena sicurezza di tutte le strutture ospedaliere e il mantenimento dei servizi sanitari essenziali per l'utenza del San Giovanni Di Dio.
Ok, lavoriamo pure con serenit, tanto -si sa- essendo evento naturale di un certo rispetto ed educazione, i terremoti avvisano sempre prima del loro arrivo, una volta lo facevano con lettere o telegrammi, oggi con l e-mail.
C una famosa canzone per bambini il cui testo dice:
Come fa il cane? Bau Bau!
E il gatto? Miao!
L'asinello? Hi! Ho!
La mucca? Muu!
La rana? Cra cra!
La pecora? Beee!
E il coccodrillo? E il coccodrillo? Boh!
Il coccodrillo come fa,
non c' nessuno che lo sa.
Guardo sui giornali,
non c' scritto niente:
sembra che il problema non importi alla gente.
Ma se per caso al mondo c' qualcuno che lo sa,
la mia domanda ancora questa qua....
Il coccodrillo come fa
Il coccodrillo come fa? Solitamente piange, dopo.
La Sicilia va a pezzi ma sta per approvare il Piano casa.
Il coccodrillo come fa.
N.B.
L'immagine della Sicilia/coccodrillo tratta da una vignetta di Forattini.
(Paolo G.L. Ferrara
- 25/1/2010)
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Commento 7766 di flavio Casgnola del 25/01/2010
Concordo in pieno e, con riferimento al Piano Casa, segnalo che si deciso che: "Sar possibile lampliamento delle abitazioni mono e bifamiliari, ma anche la demolizione e ricostruzione di fabbricati non idonei sul piano della sicurezza e degli standard igienico-sanitari, situati al di fuori dei centri storici." Miopia tecnico-politica quando, invece, appunto, proprio nei centri storici poteva avere un qualche senso la demolizione e ricostruzione. Sono infatti convinto che in molti casi "sedicenti" interventi di consolidamento siano tali solo nel senso che consolidano le "cattive coscienze".
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Commento 7767 di Leandro Janni del 28/01/2010
Lennesimo crollo in un centro storico siciliano ha determinato la tragica morte di due bambine. Favara un centro interno dellagrigentino, di 35mila abitanti, con il record di imprese edili, in Italia (ben 900 imprese!), rispetto al numero di abitanti. Un luogo come tanti delle nostre aree interne, cresciuto senza regole e senza limiti al di fuori dei propri confini storici; un tasso altissimo di abusivismo edilizio.
E la dimostrazione di un Paese che, nonostante le ripetute tragedie (Abruzzo e Messina solo negli ultimi mesi), resta incapace di prevenzione, di rispetto delle regole, di tutela del proprio patrimonio storico e urbanistico e quindi incapace di difendere la vita dei propri cittadini. Ancora una volta una tragedia annunciata, in un Sud che paga una inesorabile e scriteriata sopraffazione degli interessi privati sul bene pubblico. Sono le conseguenze della mancata programmazione e gestione del territorio, che ancora vede, nel 2010, lassenza di strumenti di pianificazione urbanistica, cos come spesso manca una pur minima politica di salvaguardia del patrimonio storico e ambientale.
Restano inascoltati i ripetuti appelli del Presidente della Repubblica Napolitano sulla necessit di emergenti azioni di prevenzione per evitare tragedie come quelle che nellultimo anno hanno colpito il nostro Paese.
Mentre in taluni casi vengono create ad arte situazioni di emergenza fittizia finalizzate alloccupazione dei pi importanti siti culturali da parte di commissari di nomina politica, laddove questa emergenza non solo reale ma drammatica, gli organi di governo sono colpevolmente assenti.
Serve una verifica immediata degli strumenti di ricognizione: cartografia del rischio in primis, analisi della situazione idrogeologica. Di quali strumenti dispongono attualmente gli organi di governo? E a che livello di aggiornamento e di affidabilit risultano tali strumenti? Serve lo stanziamento immediato di adeguate risorse economico-finanziarie per una mappatura del territorio, con le gradazioni di rischio sismico, idrogeologico e sullo stato delledificato. Vedremo.
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Commento 7780 di Renzo MARRUCCI del 02/02/2010
A Ferrara
Sar questione di coccodrilli? Certo, l'immagine procura una certa suggestione, ma credo che sia una questione di mentalit collettiva pi che mai... Chi manda avanti i crostosi coccodrilli (per usare l'immagine di Ferrara)? Sar il fato oppure un certo tipo di lavoro o di interessi, di cultura o che altro? La chiave nella mancanza di senso della collettivit che prevale e quindi prevale tutto il resto... Ci che fa diventare la cultura una idea anzich no e via dicendo... Il rapporto con la societ friabile come lo sono le montagne che franano addosso alle citt, seppellendo intere famiglie nella comune speranza dello speriamo che non succeda mai e dello speriamo che non succeda pi... Si va avanti cos e cos vanno avanti i nostri e vostri politici... i nostri ei vostri uomini di cultura nelle loro posizioni originali e individuali. Siamo un popolo animato da un forte senso della speranza e allora si risorge da ogni misfatto e da ogni realt in un modo o nell'altro mi pare, con la stessa flemma dei cosiddetti poveri coccodrilli che quando perdono la giornata (la preda) si ritirano sulla sponda con santa pazienza, in attesa... Questi antichi animali hanno la giornata dura, cercano di campare anche nell'equilibrio generale della forza della natura o della societ ... Se invece noi vogliamo pensare in modo pi civile, allora ci tocca dire, per esempio, che la materia edilizia non un modo per trovare denaro ma una condizione per migliorare la vita dell'uomo e fargli assumere il meno possibile atteggiamenti pi o meno tribali.
Ci tocca dire che in Italia si odiano i Centri Storici e allora si lasciano franare sotto gli occhi di tutti gli edifici che andrebbero tenuti sotto responsabile controllo . E' un odio che viene camuffato con il sorriso dell amore, cio si dice che il centro storico bellissimo e che con il paesaggio una ricchezza... il bel paese ecc... ma non si fa nulla per tutto ci che viene ritenuto una risorsa da decenni e pi, anzi si continua a fare leggi e regolamenti che ne abusano e ne ritorcono le qualit... oppure si effettuano falsi protezionismi e si lasciano deperire le potenzialit , nella tutela pi ottusa e nella pi grigia salvaguardia, favorendo l'esodo e con esso la progressiva decadenza fino a morte sicura. Ci tocca dire che questo accade oggi in Italia, sia da destra che da sinistra e in Sicilia in un modo e in Toscana in un altro, come in Veneto e in tante altre storiche e affascinanti regioni. Tutto ci mentre i nostri baldi ministeri, sempre sullattenti, non capiscono la realt in cui operano senza nulla di chiaro e serio per recepirne i problemi. Non possiamo evitare di dire che pi che si va avanti le leggi della tutela si fanno pi ingarbugliate e peggiorano con tanta nostalgia delle origini. Sono passati i ministri, ma nulla o poco pi di poco cambiato se non nella burocrazia formale di gattopardesca memoria.
E allora speriamo, non rimane che continuare a sperare, cercando di evitare o mettere sotto tutela il coccodrillo, o stando il meno possibile sulla sponda dove vive e cercando anche di sapere se la giornata gli andata bene, in modo da mantenere la pelle come minimo, auspicabilmente viva
Renzo Marrucci
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Commento 7812 di renzo marrucci del 24/02/2010
Piacerebbe sapere Il prof. dr. Antonino Saggio della Sapienza di Roma quale contributo vuole portare alla gi consistente confusione italiana con il suo blog sulla pagina di antithesi. Impermeabile e autonomo si concede alla visione senza contraddittorio forse per timore di ricevere delle critiche ? Oppure cos sicuro delle approvazioni ? Oppure puro narcisimo intellettuale o roba simile... sia detto per necessit di capire come mai ci si protende per immagini autocelebrando un vizio gi molto consistente in giro e senza uso della parola quando in realt ce ne sarebbe almeno in parte bisogno...
Tutti i commenti di renzo marrucci
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