Intervista a Davide Vargas,
architetto de Laltra citt
di Ambra Benvenuto
- 24/12/2017
Laltra citt [guida sentimentale di Napoli] (tullio pironti, 2017) lultimo libro di Davide Vargas che conclude la trilogia dedicata ai luoghi parlanti le tappe precedenti sono Racconti di qui (2009), Racconti di architettura (2012).
Considerato che per il letterato-architetto il tratto non esclude o sostituisce un testo, il libro giustamente arricchito di molti disegni colorati - ora chiarificatori, ora evocativi. Laltra citt configura la possibilit di leggere finalmente un testo su Napoli in cui poter trovare tracce da seguire dalla Sanit alla Mostra dOltremare; da Banksy a Lamont Young - e riflessioni che non cadono mai nei clich che quasi sempre accompagnano scritti sulle realt campane.
Le stazioni sono state oggetto di diverse interpretazioni: c' chi, come Marc Aug, le ha definite non-luoghi mentre Walter Benjamin le inserisce tra le case di sogno della collettivit. Dove pensi possono situarsi?
Il viaggio legato al sogno e perci mi piace di pi pensare alle stazioni come tappe di unavventura. inevitabile, essendo nato e vissuto a lungo al di qua del muro di confine della stazione. Un bel muro tra laltro, in basoli tagliati a losanghe con un cespuglione di ortensie al piede, bianche e azzurre. E poi oltre, ben visibile e pieno di fascino il serbatoio dellacqua, una specie di gigantesco fungo di cemento con le striature dellumidit e in cima una lanterna da cui avrebbe potuto affacciarsi un polifemo stregone. In Racconti di qui[tullio pironti editore 2009] scrivevo: () allangolo della strada che porta da me, pochi metri dalla stazione - due minuti e venti: contavo il tempo da bambino quando il nonno mi portava mano nella mano a comprare le strisce di Capitan Miki alledicola della stazione ed io non vedevo lora e lui si fermava poi lunghi minuti a guardare i treni che partivano e salutava con la mano.
Da qualche mese stata inaugurata ad Afragola la stazione dellalta velocit di Zaha Hadid. Come tutti sono andato a vederla. E al di l di ogni considerazione disciplinare o di opportunit logistica di una struttura cos praticamente piantata nel deserto, al di l di tutto ci mi sembra significativo che persone di ogni tipo di cultura e interessi entrino in contatto con un linguaggio architettonico esplicitamente dissonante rispetto al panorama consueto. Si pu avviare un percorso di emancipazione.
Tornado alla mia stazione di formazione di fianco c unanonima palazzina dei ferrovieri che mi ha sempre ricordato Casa Rustici. Da Racconti di architettura [tullio pironti editore 2012]: Vicino a dove sono nato c una palazzina dei ferrovieri che ha uno schema simile. Due blocchi collegati da balconate ponte. Rivestimento di travertino sul basamento. Solo tre file di lastre sovrapposte. Poi per tutto il piano continua lintonaco rigato e variegato come fosse ancora rivestimento di marmo. Roba da poveri.
Le stazioni per me sono principalmente nessi.
"L'altra citt" pu essere letto come un testo di psicogeografia?
Laltra citt [guida sentimentale di Napoli] [tullio pironti editore 2017] unoperazione di conoscenza. Scrivo nel libro: Nessun posto ti appartiene per diritto di nascita. Ma quando lo attraversi puoi registrare che il sentire ti sta conducendo in un territorio geografico e interiore. E allora punto dopo punto ti accorgi che al di l di ogni previsione il cammino stesso, le scoperte impreviste, le sensazioni vive sulla pelle che stanno generando la tua personalissima citt. Puoi dare forma a una trama ben sapendo che lunica energia per tracciarne il profilo non pu che venire dal sentimento. Il libro poi mi ha prodotto una collaborazione con la Repubblica Napoli, ogni settimana scrivo un racconto con disegno lungo itinerari della citt che mi sono imposto essere inediti. Vale a dire che la conoscenza continua e come potrebbe essere diversamente? Ma ogni conoscenza io credo per diventare vera esperienza ha bisogno di un atto. La puoi chiamare rielaborazione ma in definitiva , direi, un lavoro. Come scritto nel retro di copertina: Hai mai pensato, insomma, che senza la scrittura del tuo viaggio la citt semplicemente non esiste?
Per me si tratta un testo di narrativa scritto indubitabilmente da un architetto. Il racconto centrale si intitola Mappa dei luoghi ed una sequenza di disegni che non ho inteso come illustrazioni ma linguaggio. E la sua collocazione al termine della trilogia di cui ho disseminato qui dei frammenti e che io ho chiamato trilogia dei luoghi parlanti ne evidenzia il carattere di costruzione. Metaforicamente mi piacerebbe dare lidea di aver costruito una sorta di edificio dove custodire e forse proteggere i luoghi della mitologia individuale. Qualche volta mi hanno chiesto se io mi senta pi architetto o pi scrittore. A me sembra di fare sempre la stessa cosa.
Dal punto di vista architettonico, quali urgenze si presentano a Napoli?
Napoli ha le urgenze specifiche della sua unicit e quelle di tutte le citt del mondo. Una su tutte discende dal movimento che fa il libro, vale a dire a contatto con un pezzo di citt far andare la rievocazione o anche nuovi itinerari nei luoghi di tutto il territorio: la citt diventata un misto di miserie e grandezze perch non ha saputo rappresentare tutto il territorio n farsene guida.
Ma al di l di una possibile elencazione mi interessa di pi mettere a fuoco latteggiamento di comprensione delle problematiche. Magari di tipo sentimentale.
(Ambra Benvenuto
- 24/12/2017)
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