S.O.S. Castellana Sicula
di Marcello Panzarella
- 16/8/2006
Gentili architetti, cari amici, certamente non saranno molti tra voi a conoscere
una piccola, dignitosa e per me anche bella opera di architettura, la sistemazione
della piazza e del sagrato della chiesa di S. Giuseppe, nella frazione di Calcarelli
del comune di Castellana Sicula, un paese delle alte Madonie, in provincia di
Palermo.
Su pressione del parroco, che chiedeva la demolizione dell'opera, lamentando
che nottetempo uno dei muri della nuova piazza era divenuto per gente molto
incivile un riparo comodo per andarvi a scaricare la vescica, il sindaco ha
deciso di far "rimodulare" la piazza, affidandone il progetto all'Ufficio
Tecnico Comunale. Quest'ufficio ha esitato un "progetto", contenuto
su due fogli di carta formato A3, e una cospicua elaborazione di computi metrici,
e ci - essendo gi ottenuta l'approvazione dalla Soprintendenza
competente - servir tra pochi giorni a modificare la piazza e a distruggerne
l'architettura.
Per illustrare l'opera che si intende distruggere mi permetto di spedirvene
un paio di immagini, scattate dal bravo fotografo Alberto Muciaccia poco dopo
la realizzazione.
Le due immagini mostrano i muri in mattoni e le gradinate costruite dall'architetto
Ventimiglia, insieme col piccolo roseto, al posto del quale il sindaco vorrebbe
mettere i cassonetti della immondizia. La chiesa era preesistente, come pure
il campanile, ma davano su uno spiazzo polveroso e sconnesso. Il risultato del
progetto, frutto di uno studio attento delle geometrie, fa divenire piazza e
luogo centrale del piccolo borgo ci che prima era semplicemente un angolo
di periferia.
Vi accludo infine una bozza
di lettera che, sempre che siate d'accordo, Vi pregherei
di spedire via e-mail al Sindaco di quel Comune, e p.c. all'Ing. Capo del suo
Ufficio Tecnico, oltre che alla Soprintendente di Palermo e al funzionario della
medesima Soprintendenza che ha approvato il "progetto" del Comune.
Con questa lettera si chiede al sindaco di riconsiderare la decisione presa
e salvare cos questa piccola ma intensa opera di architettura. Aggiungo
che l'arch. Ventimiglia non sa ancora nulla di questa mia iniziativa, e Vi ringrazio
per l'attenzione.
>>>>la bozza di lettera allegata
(Marcello Panzarella - 16/8/2006)
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Commento 1373 di Leandro JANNI del 18/08/2006
Carissimo Marcello,
chi ci salver dall'ignoranza e dall'ottusa sicumera di certi parroci?
Sai cosa penso veramente - pur essendo cristiano?
Che il vero miracolo della Chiesa che essa continua ad esistere malgrado certii preti, certi parroci e certi vescovi.
Per quanto riguarda i pubblici amministratori, gli uffici tecnici comunali e le soprintendenze, penso che neanche i miracoli possano fare qualcosa!
Comunque sia: lottare, farsi sentire, proporre sempre meglio che tacere e subire.
Un cordiale saluto.
Leandro Janni
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Commento 1401 di Vito Corte del 14/09/2006
Condivido il disagio amaro di Panzarella, ma non mi sorprendo affatto. C' chi vuole demolire , c' chi non vuole portare a compimento e chi non vuole mantenere le opere di architettura del nostro Paese.
Per il poco che servir, ho aderito all'invito ed ho inoltrato la mail (con qualche modifica alla traccia suggerita) agli indirizzi indicati.
Grazie comunqueper l'azione di vigilanza., a nome di tutti gli architetti che scelgono di sporcarsi le mani col cantiere a costo di sacrifici e pubblici ludibri, pur di godere del bello di fare l'architetto.
Mi sento meno solo. (so che c' qualcuno che vigila su quello che vo costruendo...)
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