Design: vita o monumento?
di Gianni Marcarino
- 30/5/2001
Riflessione di mezza estate: perch ladesione a quella che potremmo definire unevoluzione del gusto, dellestetica verso nuove proposte ed esperienze sono un fatto acquisito in campi come la moda, labbigliamento, lauto, diventa invece una faticosa via crucis quando si tratta darchitettura, darredo? Che cosa spinge il giovane professionista di sicuro prossimo successo ad affiancare una splendida (TT) Audi, un abito di Prada ed una camera di plastica finto Barocco (piazzata magari in una palazzina centro-citt con interno tipo Mulino Bianco)?
In effetti se ci sfiora il pensiero che la cultura non tanto una somma
di nozioni imparate a memoria ,quanto la vita stessa ,comprese le scelte
che si fanno quotidianamente, qualche domanda pare lecita.
Ancora qualche dato: lamica che , ristrutturando lappartamento, non si preoccupa tanto degli spazi e di come saranno vissuti e percorsi (bagno ospiti? Spazio armadi ? il rapporto con lesterno?tema secondario, vedremo) quanto di trovare lagognata maniglia del tanto noto designer che sicuramente risolver ogni problema di linguaggio (verso chi?)
Oppure : il signore colto che distingue al volo i mobili antichi autentici dai falsi (che non acquisterebbe mai, credo per un senso di ricerca e di tensione verso una possibile verit nelle cose,) mi racconta e pone un dubbio : visito casa damici , unarchitettura che incute timore reverenziale, mobili dei maestri dellarchitettura contemporanea sapientemente distribuiti in spazi rivestiti di marmi ecc.
Alla fine penso che vorrei vivere in una masseria fatta di pietre , legno, elementi semplici
Ovviamente esiste un giudizio personale che non pu trasformarsi in statistica
per definire in pieno un sentimento verso il moderno, ritenuto alla fine
uno stile !ospedaliero, tuttavia questo fastidio credo si
possa leggere spesso nelle analisi fatte da persone che pur spendono un
poco del loro tempo nel pensare a questioni estetiche.
Alcune considerazioni:
Gli oggetti hanno senza dubbio in se stessi un valore simbolico che riconosciuto da chi ne usufruisce e che li utilizza per trasmettere segnali , comunicazione .
Questo rapporto attua poi in risultati diversi nelle singole situazioni
proprio perch ogni singolo rapporto oggetto-utilizzatore acquista un
nuovo valore comunicativo (Fantozzi e James Bond sulla stessa Jaguar non
sono la stessa cosa).
Tuttavia esiste un livello pi immediato di lettura e la forza della comunicazione (leggi pubblicit) crea modelli che sono facilmente assimilabili . In questo senso credo si possa affermare che loggetto acquista un senso di monumentalit, di staticit, che rende pi semplice la sua lettura.
Gli oggetti di design, specialmente nel campo dellarredo, si stanno
in qualche modo avvicinando al grande pubblico sotto una forma vicina
al mondo dellabbigliamento; ostentazione, leggerezza, piacere estetico senza grandi questioni etiche. Molto in linea coi tempi.
Per larchitettura laffare si complica perch permangono questioni pi impegnative:
loggetto un bene che ci sopravvive, ha costi notevoli e modifica il paesaggio.
Le scelte in questo caso non sono "leggere".
La monumentalit, la staticit che comunicano tanti edifici e molte scelte urbanistiche, definite moderne, non ha in definitiva soddisfatto le attese psicologiche delle persone; penso alla necessit di vivere gli spazi in modo completo e complesso, in modo che siano soddisfatte le esigenze pratiche di vita (funzionalit) ma anche le relazioni con gli spazi attigui ed infine lesterno.
Spesso gli oggetti architettonici "di culto" contribuiscono
con la loro " iconicit" a formare la sensazione di trovarsi
spettatori (museo) e non protagonisti di un racconto architettonico, e
dunque contribuiscono al crescere dellostilit verso estetiche pi
astratte ed al desiderio di voli verso un passato pseudo-romanticamente
inteso.
Quali soluzioni?
Quali proposte?
Si pu dire oggi architettura=design o sono livelli diversi di comunicazione?.
(Gianni Marcarino
- 30/5/2001)
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