Oltraggio a Terragni
di Attilio Terragni
- 6/10/2019
Riceviamo da Attilio Terragni questa lettera nella quale si denuncia la cattiva gestione, da parte del comune di Como, del restauro dell'asilo Sant'Elia di Giuseppe Terragni.
Non possiamo ch'esser solidali con la difesa d'un patrimonio mondiale dell'architettura e della cultura del novecento, invitando tutti i lettori a prender posizione sottoscrivendo l'appello per la sospensione dei lavori e la rielaborazione d'un progetto degno del prestigio e dell'importanza dell'opera.
Segue la lettera.
1968
Tre giovani architetti svizzeri, Luigi Snozzi, Livio Vacchini e Aurelio Galfetti scrivono un accorato appello al prof. Bruno Zevi, manifestando il loro sconcerto per il restauro che il Comune di Como sta facendo allAsilo SantElia.
Nella lettera chiedono come sia possibile danneggiare definitivamente unopera di cos
alto valore, evidenziando che i lavori di ripristino manchino di unadeguata direzione e sorveglianza da parte di persone competenti.
Zevi inoltra la lettera a Luigi Zuccoli chiedendo di verificare in Comune; a quel punto il progettista incaricato, ing Pedroni, risponde spicciamente che tutto è a norma, va bene cos, rilevando
.... per inciso la rara sensibilit ed il rispetto alletica professionale dimostrati dai tre suddetti architetti che entrano in casa altrui senza nemmeno chiedere permesso al legittimo proprietario.
La vicenda si chiude con il completamento del maldestro restauro.
Zevi, a cui viene chiesto allinaugurazione un giudizio, risponde caustico:
sarebbe stato meglio demolirlo.
1988
Viene eseguito un restauro filologico, in cui si attinge dallArchivio Terragni per ridisegnare quanto perso, arredo compreso.
Al 2002 risale lultimo intervento conservativo.
Da allora niente viene pi fatto. Ventanni di degrado, senza alcuna manutenzione, con il sommarsi di danni su danni alledificio nella sua interezza, tali da richiedere necessariamente un progetto unitario che si basi su un profondo studio dellopera e che contempli tutte le lavorazioni necessarie al perfetto ripristino, a regola darte, dellimmobile.
Invece il Comune di Como, tramite il suo Ufficio Tecnico, inizia dei lavori in emergenza, uno alla volta , chiedendo autorizzazioni parziali.
I lavori sono appaltati a una squadra di manutentori scolastici, avvezzi a fare un po di tutto, male, senza la dovuta specializzazione che lintervento su un monumento di tale importanza richiederebbe. Il progetto e la direzione lavori sono affidati a personale interno, privo della necessaria competenza, visto il valore artistico delledificio.
Essendo questo lo stato di fatto attuale CHIEDIAMO UFFICIALMENTE
al Ministero dei Beni Culturali e alla Soprintendenza competente che il progetto globale coordinato di recupero dellAsilo SantElia di Giuseppe Terragni sia affidato a professionisti ed esecutori con le qualifiche professionali adeguate e le giuste credenziali atte a svolgere al meglio lalto compito richiesto.
La lettera Snozzi-Vacchini-Galfetti chiudeva così:
Osiamo sperare che questo nostro intervento sia tenuto da lei in considerazione, la ringraziamo dellattenzione che vorr porre a questo nostro scritto, nella speranza che lasilo SantElia venga riportato alla sua pi autentica espressione architettonica.
Non potremmo utilizzare parole migliori.
Como, 3 ottobre 2019
Chi fosse interessato a prendere posizione in merito pu inviare una mail con scritto FIRMO a [email protected].
(Attilio Terragni - 6/10/2019)
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