Guerra e asimmetria
di Sandro Lazier
- 16/4/2003
Il mese di silenzio passato e, grazie al cielo, la guerra pare essere finita. Una guerra senza onore che, data la sproporzione delle forze in campo, non poteva avere esito diverso. Nessuna arma chimica o batteriologica stata usata o semplicemente trovata; piuttosto si rivelata una guerra di propaganda che non ha risparmiato nessuno, clero compreso, dalla necessit di promuovere linteresse di parte e di partito nel palcoscenico mediatico mondiale. La fragilit delle motivazioni del conflitto stata pari a quella del regime irakeno e alle tante voci esperte che hanno inondato i programmi televisivi.
Una sola riflessione mi ha colpito e convinto. Tra le tante amenit sulla superiorit di questo o di quellaltro, sullo scontro di civilt e religioni, sulla consumata dialettica di ricchezza e povert, si levato il pensiero del filosofo Emanuele Severino il quale, con matura e consapevole astrazione, ci ricorda come il mondo occidentale debba la sua supercondizione alla tirannica centralit della tecnica, capace pi della religione e della tradizione logocentrica di fare miracoli e riscattare luomo dalla sua triste condizione di natura. Lo scontro quindi tra modernit e tradizione, tra missili intelligenti e martiri imbottiti di esplosivo, tra guerra laica e guerra di religione.
Lasimmetria gigantesca, rispetto alle forze e alle intenzioni: la tecnica, purtroppo o a ragione, comunque governer questo mondo.
Detto questo, torniamo a occuparci di architettura e riprendiamo la pubblicazione degli articoli che la trattano. Possibilmente con la stessa asimmetria.
(Sandro Lazier
- 16/4/2003)
Per condividere l'articolo:
Altri articoli di Sandro Lazier | Invia un commento all'articolo |
Stampa: "Guerra e asimmetria.pdf" |