7 commenti di Maurizio de Caro
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6635
di Maurizio de caro
del 30/12/2008
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Auguri 2009
di
Sandro Lazier
sandro carissimo, intanto ricambio gli auguri e spero che il nuovo anno ti porti quella serenit che l'architettura ti toglie.
non ti risponder perch conosci il mio pensiero. vorrei chiederti,invece se pensi che il "nostro mondo"non faccia parte di un sistema pi ampio (il nostro paese) che non ha nessun interesse per la cultura, la lealt professionale, la corretta concorrenza.
le invettive fanno male a tutti fuorch ai destinatari. invece di rassegnarci non meglio diventare archi-star e contrastare ad armi pari star, starlette, maestri presunti, geni incompresi, intellettuali di nicchia, invidiosi e invidiosetti?
per vincere ogni guerra, specialmente culturale, servono forze ingenti. le parole,belle come le tue possono solo rendere meno amara una prevedibile sconfitta
Un abbraccio
Maurizio
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6586
di Maurizio de caro
del 23/12/2008
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Regalo di Natale 2008. A Marco Casamonti
di
Paolo G.L. Ferrara
di che modello parli,Caro Paolo della fast-architecture che macina,stravolge e trasforma ogni ricordo di deontologia professionale?
ti riferisci forse alle cattedre come merce di scambio,ai cartelli si studi.
ai rapporti spregiudicati con la pi spericolata delle imprenditorie?
volevi forse parlare delle riviste usate per pubblicare i lavori di quelli "che possono servire".
mi pare che pi che una persona in disgrazia(non ricordo molti architetti arrestati) si debba parlare della massima espressione di un metodo che esclude la reale libert espressiva e l'uguaglianza dell'accesso alle grandi commesse.
mi dispiace Paolo ma il costruttore fa il suo mestiere ma l'architetto che lo irretisce,lo intriga(non mi riferisco al solo inquisiti ma a tanti altri),costruisce un universo parellelo,esclusivo.
Pensa per esempio a quanti svendono la nostra professione accettando incarichi al massimo ribasso. Il regalo di Natale vivere in un paese culturalmente esente da ipocrisie o idoltrie, che consideri la ricerca progettuale un valore non solo di moda e il valore della legalit operativa una prassi irrinunciabile.l
'architettura pu scegliere o meno l'estetica ma non pu rinunciare all'etica,questo dovrebbero saperlo(oltre agli inquisiti cui va la mia solidariet umana) anche Babbo Natale.
Auguri
Maurizio De Caro /Maurizio de Caro Architect&Planners.;
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6557
di Maurizio de Caro
del 22/11/2008
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Erice. Il progetto nuovo per la citt antica
di
Vito Corte
Qualcuno di voi ha realmente qualche dubbio sull'utilizzazione delle elaborazioni concorsuali nel nostro paese, e in Sicilia in particolare? smontato il carrozzone della conferenza stampa politica, ricevuto l'obolo del trafiletto sul giornaletto locale, il progetto viene accantonato e quindi rimosso. Conosco benissimo la realt ericina e non vedo nulla di nuovo sotto il sole.
Maurizio de Caro/Maurizio de Caro Architcts&Planners;
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6472
di Maurizio de caro
del 18/10/2008
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Saudade
di
Sandro Lazier
Immenso spessore critico unito ad una veemenza eretica.Zevi voce anche quando sceglie il silenzio disgustato.ha contrastato il "portoghesismo"con furia leonina. stato l'antidoto letterario alla bidimensinalit teorica e alla deriva polverosa della critica dominante.ma tanta forza non servita,hanno vinto gli idioti cerebrolesi che per tutta la vita ha umiliato. come se allo Strega avesse vinto Baricco contro Gadda..quer pasticciaccio brutto de via Nomentana.
Maurizio De Caro
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440
di maurizio de caro
del 15/10/2003
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Luci della ribalta
di
Paolo G.L. Ferrara
Mi scuso per il semi-clandestino, effettivamente ho potuto apprezzare solo oggi la qualit del vostro lavoro e l'impegno civile. Vorrei averla mio ospite a Milano per una visita al Parco Ravizza
Ci conto
Maurizio De Caro/Mario Bellini Associati
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439
di maurizio de caro
del 15/10/2003
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Luci della ribalta
di
Paolo G.L. Ferrara
caro, anzi carissimo Ferrara,
solo oggi ho avuto occasione di vedere il Suo "foglio"semi-clandestino e con stupore noto che la descrizione del mio lampione probabilmente frutto di fervida fantasia. Non credo di meritare tutto il Suo impegno critico e soprattutto mi piacerebbe invitarla a vedere i veri lampioni realizzati come campione al Parco Ravizza di Milano, perch la mia modesta opera non pretendava di risolvere i problemi d'immagine e di identit della malconcia ex-citt del design. Ho disegnato un oggetto che mi sembra molto meno retorico e tronfio di quasi tutti quelli che deturpano tranquillamente le nostre piazze e le nostre strade, non l'ho fatto per entrare nella storia o perch diventasse argomento centrale di dibattito sul futuro urbanistico. Almeno quel piccolo progetto li, vivo, capace di sopportare anche le peggiori critiche, quelle che nascono dalla volont di non costruire nulla se non sterili contrapposizioni. Questa la vera vocazione intrinseca della retorica.
Cordialmente
maurizio de caro
15/10/2003 - Paolo GL Ferrara risponde a maurizio de caro
Non un oggetto non retorico e tronfio, ma, appunto, come Lei stesso afferma, "...un oggetto che mi sembra molto meno retorico e tronfio di quasi tutti quelli che deturpano tranquillamente le nostre piazze e le nostre strade". Trova ci sia differenza di sostanza?
A proposito di sostanza: antiTHeSi non un "foglio semi clandestino", per il semplice fatto che su internet...Comunque sia, mi creda, non abbiamo alcuna intenzione di creare "sterili" contrapposizioni, ma "vere e proprie" contrapposizioni. Forse non ha letto molto di antiTHeSi, ma il semplice fatto di mettersi in discussione dando la legittima possibilit di replicare, b, non mi sembra proprio cosa retorica, cos come non lo il coraggio di dire apertamente ci che si pensa. Come vede, anche Lei ne usufruisce.
La fantasia sul Suo lampione direttamente proporzionale alle foto che l'AEM espose, se non sbaglio, in Galleria e all'interno del sito internet.
Certamente accettato l'invito a visitare di presenza, con Lei, i lampioni, sperando che non siano molto offesi per come li ho descritti...
Cordialit
PGLFerrara
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Commento 7715 di maurizio de caro
del 05/01/2010
relativo all'articolo Zevi, Craxi, prestigio, potere
di Paolo G.L. Ferrara
carissimo Paolo,il tuo editoriale di oggi mi ha stupito positivamente perch non conoscevo il Ferrara politologo.
Hai scritto un saggio breve sui complessi rapporti tra politica e cultura
Hai descritto un periodo storico e una dialettica tra uomini scomodi in maniera chiara,coraggiosa senza dover necessariamente entrare in una tifoseria(Craxi era un ladro)o peggio in una confraternita per la beatificazione(Craxi santo subito).
Finalmente un architetto che non parla di politica solo per scagliare giudizi finalizzati al proprio tornaconto,ma cerca di capire, e ci coinvolge nell'approfondimento analitico della deriva socialista, molto pi importante delle battaglie faziose sulla toponomastica.
Il tentativo di sciacallaggio Vetroniano del pianeta socialista e azionista, smascherato puntualmente da Zevi, ci illumina su quanto accaduto negli anni successivi al 2000 tra i compagni smemorati.
La storia la scrivono i vincitori e "nel paese della menzogna la verit una malattia"(Rodari)
che dire, continua cos perch ti legger sempre con piacere
un abbraccio
maurizio