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Commento 10929 di Leandro Janni del 20/12/2011


C' chi non si rassegna al principio di realt.
Per la Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Messina, diretta dallarchitetto Salvatore Scuto, il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto merita l'autorizzazione paesaggistica e pu, pertanto, approdare al successivo, ultimo stadio della progettazione esecutiva.
Naturalmente - puntualizza il soprintendente Scuto - a condizione che ottenga il via libera da tutti gli altri enti nella speciale conferenza dei servizi nazionale che esamina il progetto definitivo. La nota, contenente il dispositivo della approvazione paesaggistica, giunta qualche giorno fa sul tavolo del consorzio Eurolink, aggiudicatario della progettazione definitiva-esecutiva e della costruzione della mega opera infrastrutturale, ed stata notificata al governatore Raffaele Lombardo, agli assessorati regionali al Territorio e ai Beni culturali, al "Mibac" (Direzione generale per il Paesaggio, le Belle arti e l'Architettura del ministero Beni culturali) e, a Messina, a Comune e Provincia.
Va subito annotato il passaggio chiave, in quattro capoversi, che considera "soddisfatte" le prescrizioni date dalla Soprintendenza 1'11 giugno 2003, all'interno del nulla osta al progetto preliminare, firmate dall'allora soprintendente Gianfilippo Villari: Osservato che le raccomandazioni pro-gettuali avanzate da quest'ufficio nel disposto approvativo numero 5459 del 2003 - riassume Scuto - hanno trovato l'attenzione del procedente nella fase di elaborazione definitiva, nell'ambito delle variazioni dei tracciati progettuali e delle cantierizzazioni; Osservato che le risultanze progettuali, pur di livello definitivo, contengono profili e soluzioni secondarie suscettibili di miglioramento e implementazioni finalizzate al mantenimento dei livelli della vivibilit delle popolazioni progressivamente raggiunte dalle cantierizzazioni; Considerato che la complessit e specificit dell'elaborazione ingegneristica e architettonica richieder un confronto dinamico tra i soggetti attori a partire dall'elaborazione del progetto esecutivo: Ci visto e osservato, questa Soprintendenza esprime parere di conformit del progetto ai contenuti normativi ed ai principi di tutela paesaggistica e rilascia, ai sensi dell'articolo 146 del decreto legislativo 42 del 2004, la richiesta autorizzazione paesaggistica.
A questo punto, serve un riepilogo delle prescrizioni che la Soprintendenza, dopo una serie di perplessit sul rapporto tra la mega opera e il paesaggio dello Stretto, diede nel 2003 all'interno del documento che comunque accord il "nulla osta". Si chiedevano, testualmente, forme e modalit pi precise di mitigazione degli impatti, ad esempio la necessit di distanziare i piloni lungo i viadotti Pace, Curcuraci, Ciccia e Annunziata per ricondurla ai 73 metri delle pile del viadotto Pantano. Chiarezza veniva reclamata in merito alle conseguenze dell'opera sull'ecosistema lagunare di Ganzirri, e sulle aree da utilizzare per cantieri, depositi di materiali, zone di stoccaggio ed itinerari di servizio: Occorre definire il programma d'interventi di ripristino e di rinaturazione, finalizzandoli alla ricostruzione del paesaggio. E si sottolineava l'opportunit di utilizzare il materiale di risulta, proveniente da scavi e sbancamenti, per la realizzazione di una o pi grandi opere di particolare rilevanza ambientale a fruizione della citt. Cosa ne stato, dunque, delle prescrizioni di otto anni fa? Sono state tutte recepite nel progetto definitivo che, da parte nostra, pu trasformarsi in esecutivo ad eccezione delle opere compensative il cui quadro non ancora noto visto che l'apposita commissione non ha concluso i lavori ineffabilmente risponde larchitetto Scuto. Soprintendente.
Lautorizzazione della Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Messina si aggiunge a quella dellUfficio tecnico comunale.
Con riferimento a tali autorizzazioni, Anna Giordano ha scritto di recente su Centonove: Per cortesia, fate altri mestieri che non abbiano la responsabilit della vita di migliaia di cittadini nelle vostre mani.






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