AntiTHeSi su carta
di Sandro Lazier
- 30/11/2005
A cinque anni dalla prima uscita, e ad un anno dalla decisione di portare in stampa
i contenuti del giornale, uscir probabilmente per fine 2005 una doppia raccolta di articoli di antiTHeSi, selezionati
e accolti in due libri distinti editi dalla Clup di Milano, interni alla nuova
serie Storie dArchitettura, collana curata e diretta da Paolo G.L. Ferrara
e dal sottoscritto.
Non si tratta, ovviamente, della trasposizione su foglio del giornale ma di una
selezione ragionata di alcuni scritti, il cui valore trascura il momento contingente
che li ha generati per approdare ad un consenso che ha nel corredo principalmente
letterario e storico-critico il suo pretesto suggestivo.
Nessuna intenzione, quindi, di tradire le origini plebee del giornale per salire
i piani blasonati della carta patinata. Nessuna illusione, inoltre, di chiedere
alla carta stampata quello che solo il web pu offrire: interattivit,
tempo reale, partecipazione; attributi che antiTHeSi non pu certamente
permettersi di trascurare.
Abbiamo, infatti, ormai labitudine, come naviganti del cyberspazio, di
dibattere e dirimere questioni in tempi e in modi che la carta stampata non pu
nemmeno immaginare. Essa ha i suoi tempi che non sono certamente quelli della
velocit della luce. Sono tempi cadenzati e ritmati, peculiari al punto
da definirne il nome: occorre attendere un giorno per il giornale, una settimana per il
settimanale, un mese per il mensile e cos via. La cronaca e la critica,
prima di internet, non conoscevano quel continuum spazio-temporale (tanto per
citare uninvariante di Zevi che della critica sempre stato attento
difensore anche in relazione agli strumenti) proprio dei fenomeni del mondo visibile.
La comunicazione tradizionale, televisione inclusa, procede per pacchetti, in
dosi giornaliere, settimanali, mensili, ecc Essa deve fare i conti, quindi,
con una dimensione della realt poco propensa ai cambiamenti repentini
e alle svolte improvvise. Essa deve scontare, soprattutto, lincapacit
dinteragire, di affrontare un dibattito e un confronto con i lettori che
abbia una misura concreta, vera, democraticamente evidente.
Questa la principale ragione per cui una pedestre trascrizione cartacea
dal web risulterebbe per noi una sorta di regressione operativa, che tradirebbe
le nostre ambizioni e le nostre radici formative.
Detto questo, ci parso invece arricchente, da un punto di vista propriamente
letterario nel senso a cui prima accennavo, raccogliere ci che ci
sembrato il meglio delle circa 5.000 pagine che sono sempre e in ogni momento consultabili,
commentabili e relazionabili allindirizzo www.antiTHeSi.info e che sono
state scritte fino ad oggi.
Dei due libri il primo contiene ventotto articoli, di Paolo G .L. Ferrara
e miei, che vanno dal duemila anno di nascita del giornale ad
oggi e concernono argomenti di cronaca e critica architettonica, alcuni casi che
lhanno determinata e le discussioni intorno ad essa che ne sono scaturite.
Dalla lettura emerge un panorama sufficientemente compatto, nel quale appare chiaro
lo spirito che ha prodotto la nascita del giornale: lotta alle teorie formali,
alle formule vaghe e allo storicismo in particolare; riconoscimento della modernit
quale unico motore e pretesto della poetica architettonica.
Le immagini che accompagnano i testi sono essenzialmente quelle che si trovano
in internet. Esse sono inusuali per le pagine stampate perch hanno, spesso,
forte contenuto polemico e, per questo motivo, sono sicuramente meglio accolte
dallagilit del web rispetto alla severit dun libro
stampato. Ma proprio la rilevanza provocatoria ci ha convinti della loro
utilit nel proporre al lettore, ancor prima di affrontare il testo, lautenticit
del nostro punto di vista e lo spirito con il quale lo abbiamo esposto.
Il secondo libro raccoglie altri 29 articoli di Paolo G.L. Ferrara, Gianni Marcarino
e miei, che trattano tre diverse categorie in cui trovano posto parte degli scritti
di antiTHeSi.
Paolo G.L. Ferrara cura e firma i testi della sezione riservata alluniversit;
Gianni Marcarino quella relativa al design e il sottoscritto quella destinata
a chiarire il nesso tra linguaggio e architettura.
Anche in questo caso la lettura dovrebbe manifestare le ragioni essenziali del
giornale. A met tra saggio teorico e pezzo giornalistico gli articoli
tengono in tensione il lettore trattando temi non sempre semplici da affrontare
con chiarezza ed efficacia intellettuali. Questa almeno limpressione
che ci stata comunicata pi volte e della quale ci onoriamo sempre
molto volentieri. Molto, molto immodestamente.
(Sandro Lazier
- 30/11/2005)
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Commento 996 di Guidu Antonietti del 01/12/2005
Longue vie antiTHeSi on paper !
Je ne manquerais pas de faire part de cet venement dans aRoots !
Amicizia
Guidu Antonietti di Cinarca
Tutti i commenti di Guidu Antonietti
Commento 998 di Andrea Pacciani del 01/12/2005
Il pregio di www.antithesi.info (o era?) che non autocelebrativo e autoreferenziale ma insolitamente aperto e libero alle voci di tutti a volte anche troppo. Trovo infatti nobile l'affermare le proprie posizioni attraverso il contraddittorio pubblico e diretto con i lettori anche i pi contrari solo con la forza delle idee (quando ce n'...).
E' l'esposizione delle idee e dei loro contrari la forza del vostro sito.
Uscire su carta con voce monocorde della redazione mi sembra un gesto pi debole, un po' borioso, e riduttivo rispetto al web, senza offesa, anche se sicuramente gratificante per le fatiche trascorse in redazione. Mi sembra un po' una cosa che fate pi per voi stessi che non per il vostro pubblico.
Il contraddittorio in tempo reale ha una forza che un media cartaceo diverso dal web fatica a tenere il passo. Forse solo Domus degli anni '40 era risucita ad avere un'energia simile.
Da parte mia aspetto on line nuovi temi stimolanti al dibattito piuttosto che una summa del pensiero vostro da conservare sullo scaffale...comunque in bocca al lupo
con cordialit
Andrea Pacciani
Tutti i commenti di Andrea Pacciani
1/12/2005 - Sandro Lazier risponde a Andrea Pacciani
Concordo in pieno. Mi spiace, per, che la dose di veleno contenuta nellarticolo non sia arrivata come desideravo.
Comunque tranquillo, Pacciani, lautoerotismo non ci piace e non ci corrompe. Conosciamo bene i limiti del giornale. Per questo tentiamo di onorare le poche, ma preziose, qualit che abbiamo.
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