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Commento 65 di A. Simone Galante del 06/03/2002


Egregio Prof. Saggio, riconosco che Terragni stato un grande protagonista dell'architettura, anche se mi ha sempre lasciato perplesso il suo aderire al Fascismo, e poco credo al fatto che, come anche per molti altri, si sia trattato di un grande equivoco. Comunque, mi farebbe piacere sapere che rapporto Lei e Lazier credete ci sia tra architettura e politica, soprattutto ai nostri giorni. Per noi giovani importante capirlo. Grazie.

Tutti i commenti di A. Simone Galante

6/3/2002 - Sandro Lazier risponde a A. Simone Galante

Io credo che il problema non sia se Terragni abbia aderito al fascismo o meno. La domanda : larchitettura di Terragni fascista e di regime? Io credo di no. Larchitettura di regime si manifesta con un linguaggio che non ha nulla a che vedere con quello estremamente critico e incerto di Terragni. I regimi hanno bisogno di monumentalit, solidit, certezze e verit indiscutibili da imporre con la forza. Larchitettura del comasco lesatto contrario: sa essere antimonumentale e priva di centralit anche nel Novocomun, fabbricato perfettamente simmetrico. Molto probabilmente se il fascismo fosse stato quello che viene dallarchitettura di Terragni, sarebbe stato altro. Altri hanno fatto il fascismo.
Il rapporto tra architettura e politica quindi forte e sostanziale. Ma riguarda larchitettura.
Ha scritto Zevi: larchitettura il termometro e la cartina al tornasole della giustizia e della libert radicate in un consorzio sociale. Se non politica questa.

 

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