3 commenti di Paolo Fiore
20/2/2004 - Sandro Lazier risponde a paolo fiore
E vero, nella vicenda Ravello emergono parecchi aspetti inquietanti.
Il pi grave quello che se non vincer un minimo di buon senso, al posto di un auditorium disegnato da un maestro dellarchitettura moderna si far un bel parcheggio privato (alla faccia del bene comune, della legalit offesa e del comunismo da barricata e da concorso).
Il pi interessante quello che, nella sostanza, non c nessuna differenza tra conservatori di destra o di sinistra, perch esprimono le stesse perplessit e gli stessi giudizi di valore. Infatti ci mostrano disinvoltamente la parte pi conformista e reazionaria della loro personalit.
Il pi stolto quello che accomuna le scelte di campo del nostro giornale a quelle di un qualsiasi media sostenitore del marketing berlusconiano. E concesso a chi ci segue da poco e non ci conosce. Lo di meno a chi ci frequenta da un po di tempo e di lei, caro Fiore, abbiamo commenti che risalgono al febbraio 2002. Quindi non faccia il fariseo.
Commento
637
di Paolo Fiore
del 09/02/2004
relativo all'articolo
Con De Masi per Niemeyer
di
Paolo G.L. Ferrara
Dalle reazioni scomposte di Sandro Lazier emergono due punti:
il primo:
l'unico autorizzato ad insultare, ad aggredire ingiustificatamente chi non condivide il suo punto di vista, a decidere chi arrogante e chi non lo . Sale in cattedra Lazier e ci fa la morale, chiede di moderare i toni gridando pi forte di tutti gli altri. Ci fa sapere che si stufato, si scocciato di quei lettori che gli piantano delle grane e manifestano il dissenso. Un consiglio: potrebbe cominciare a scrivere un diario personale piuttosto che dirigere una rivista, non avr contraddittorio e sar finalmente felice.
il secondo:
sulla vicenda Ravello porta degli argomenti di grande debolezza, risponda invece perch non si dovrebbe fare un concorso. E`l'unico strumento di confronto serio.
saluti
9/2/2004 - Sandro Lazier risponde a Paolo Fiore
1.
Non vero che insulto ed aggredisco. Anzi, mi difendo, animatamente ma mi difendo e difendo il giornale per cui scrivo. Comunque grazie del consiglio per il diario ma nessuno obbligato a leggere quello che scrivo. Tra laltro, leggere antiTHeSi, non costa nulla. Quindi a lei cosa dovrei dare?
2.
Che un concorso, per di pi fatto da Botta, sia l'unico strumento di confronto serio mi pare quantomeno esagerato. Il concorso non buono in s e per s. Dipende dal programma che lo concepisce e, soprattutto, da chi sceglie e giudica. E ora di smettere di pensare che sia sufficiente indire un concorso per risolvere ogni male sociale. Questo pensiero da talebani dilettanti. Chi giudicherebbe, Botta? O qualche suo amico? Di destra o di sinistra? Verde, grigio, bianco o nero? Modernista o tradizionalista? Il giudizio sul gusto non matematica, dove basta fare la somma e tutti sono daccordo. Come si pu pensare che il concorso premi il meglio e basta. Il meglio per chi? Dovremmo applaudire unarchitettura scadente solo perch frutto di un onesto concorso?
Io credo che in un paese che voglia seriamente comportarsi in modo democratico non ci sia altra possibilit di scelta che affidarsi alla responsabilit politica delle persone che lo governano. Il principio responsabilit il solo che ha legittimit. Se il sindaco di Ravello ha fatto la sua scelta deve risponderne politicamente. Se la Regione Campania ha fatto un piano urbanistico che produce contraddizione e ostacola il comune a vantaggio di un privato che vuol costruire un parcheggio, giusto che paghi politicamente le conseguenze, licenziando funzionari, consulenti, urbanisti e quanti hanno sbagliato. Non si possono chiudere gli occhi e pensare che nulla conti perch si leso un principio: fare il concorso. Chi pensa seriamente e conosce un po la storia sa che i principi vanno amministrati con cautela e responsabilit, se no diventano macchine da guerra e basta.
Il filosofo Popper sosteneva che una societ evoluta quella che sa dotarsi di regole tali per cui chiunque agisca al suo interno non possa fare pi di qualche danno. Questo nega di fatto qualsiasi principio assoluto e per sempre.
Commento
279
di Paolo Fiore
del 05/02/2003
relativo all'articolo
Master digitale IN/ARCH: la replica di Luigi Prest
di
Luigi Prestinenza Puglisi
Mi sorprende e mi delude l'ultima risposta di Luigi Prestinenza Puglisi, che chiude una discussione con punti di interesse ed interrogativi aperti e si nega a qualsiasi confronto.
Paolo Fiore
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Commento 675 di paolo fiore
del 20/02/2004
relativo all'articolo Ravello? Si fa, si fa!... Non si fa, non si fa.
di Sandro Lazier
Nella vicenda Ravello emergono una serie di aspetti inquietanti, oltre a quello che le leggi sono uguali per tutti tranne che per i sociologi famosi i maestri dell'architettura e i sindaci amici dei sociologi famosi e dei maestri dell'architettura, c'e' l'allarmante atteggiamento disinvolto di critici (Prestinenza Puglisi con "Ravello") e commentatori e docenti quali quello di Lazier:
"Certamente, dico e insisto, le leggi sono fatte per essere superate quando necessario. E vanno modificate se sbagliate; infine va cacciato chi le ha fatte in modo sbagliato, compresi gli urbanisti che le hanno pensate e scritte". In questa vicenda Antithesi si schierato per la "giusta" violazione della legge, non c'e' stata mobilitazione per cambiare la legge, atteggiamento che, mi dispiace, concordo con Salvatore Aprea, ricorda tanto Berlusconi che invita ad evadere le tasse perch la legge ingiusta, piuttosto che modificare la stessa. Insomma rivelano questi commenti ,la mentalit di una generazione con una etica fragile e la predisposizione italiana al "fatta la legge trovato l'inganno".
Il critico Prestinenza Puglisi invece, strenuo difensore dei giovani talenti bravi ma privati della leggittima visibilit , come mai non si battuto per un concorso pubblico per Ravello?