6 commenti di marco ferri
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14784
di marco ferri
del 16/08/2019
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Momumenti, Daverio e il cemento armato
di
Sandro Lazier
Carissimo Lazier, torno adesso da un viaggio in quel di Marsiglia e ho visitato (guarda caso) l'unità di abitazione di Le Corbusier; il percorso prevedeva gioco forza il passaggio da Genova e quindi i tre argomenti (cemento armato e restauro, Genova e il viadotto e i concorsi) trattati recentemente tornano tutti insieme.
Sono, premetto, un fan sfegatato di Piano. Leggendo le vicende genovesi ho una mia interpretazione di quanto accaduto: il Nostro vuole lasciare un segno indelebile nella sua città e quindi si adopera per "regalare" il progetto alla comunità.
Le autorità prendono la palla al balzo per derogare alle leggi vigenti e appaltare i lavori causa "emergenza". Confesso che sull'appalto e sulla gestione dei lavori conosco poco e rischio di dire inesattezze. Ma una cosa posso dire, ed è quasi banale: un'altra occasione sprecata.
C'era tutto il tempo per un vero concorso con un vero vincitore, cosa che da anni, lustri, praticamente non esiste più. Bastava farlo invitando architetti e ingegneri di provata competenza.
Sul linciaggio a posteriori dell'opera o delle opere di Morandi sono anch'io rimasto colpito da questa necessità di trovare a tutti i costi un colpevole (questo si molto italiano come modo) e dalla fretta e frenesia di bollare l'opera del Morandi come un capriccio di un visionario che, a guardar bene, manco i calcoli sapeva fare.
Come vede c'è un filo che collega tutto quanto: LC a Marsiglia riesce non senza difficoltà a far costruire la sua idea di città in miniatura, guarda caso in cemento a vista; Morandi qualche anno dopo sbalordisce il mondo con il cemento armato in trazione (apparente); Piano riesce con pochissime difficoltà a decidere (o a far decidere) che quanto c'era va distrutto fino alle fondamenta e il nuovo sarà più bello elegante e quant'altro: mai sia il concorso lo possa vincere un francese. E presenta un progetto preliminare, mi si passi, da quarto anno di architettura.
Che dire: mi viene da citare Flaiano anche questa volta: la situazione è grave ma non seria.
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7783
di marco ferri
del 11/02/2010
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Regalo di Natale 2008. A Marco Casamonti
di
Paolo G.L. Ferrara
Gli Ordini devono fare il loro dovere si, e anche la magistratura. Ma spesso non c' bisogno di una sentenza o di un richiamo disciplinare per capire con chi si ha a che fare. E nel caso particolare leggedno le intercettazioni si delinea una figura chiara netta, che non ha bisogno a mio parere di "interpretazioni" e di quesiti aprendo dibattiti sul nulla. Le persone cos si chiamano in un unico modo.
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6755
di marco ferri
del 22/01/2009
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Caso Casamonti
di
La Redazione
Cari Rinaldo e Bernini, io mi chiedo dove sta' il genio, dove l'innovazione, dove la bellezza e l'arte in una persona che si fa beffe delle leggi, della deontologia professionale (questa sconosciuta) che, di fatto, parole del procuratore, costruisce una specie di comitato d'affari perch si ritiene evidentemente investito da un incarico derivato direttamente dal cielo: riempire l'Italia di belle (???) architetture. Cos ha giustificato il suo operato (cito i giornali fiorentini) davanti ai magistrati. Con quale coraggio io e altre decine di colleghi come me parteciperemo alla prossima gara o concorso? Cosa ha da insegnare a me, a noi, questa persona? Nulla. Caro Rinaldo, Le Corbusier forse era un genio o forse no, ma di certo sapeva come si fabbricano i mattoni.
Ossequi
PS: ...e poi Rinaldo , bastasse un buon rendering a fare architettura, saremmo veramente messi male. Fortunatamente Wright non vissuto invano per qualcuno, e lui i computer non li aveva....
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6503
di marco ferri
del 04/11/2008
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Novoli: la citt separata
di
Giovanni Bartolozzi
Serve eccome il ricordare, il rivedere, il ripercorrere anche fisicamente in questo caso le strade e gli spazi di Novoli Nova. Ho notato anch'io le condizioni eufemisticamente pessime delle abitazioni (dopo pochi mesi si pu dire) e il goffo tentativo di ricreare la piazzetta con i negozi come se fosse una nuova borgo ognissanti o simile, in periferia. Non basta il pessimo (per ora) spiazzo di verde posto al centro dell'area a bilanciare la densit abitativa della parte est dell'area stessa. Quanto a Ricci, se pur stravolta dall'originale, resta un'architettura. Il palazzo di Grassi credo sia la nuova sede della Stasi.
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6388
di marco ferri
del 25/08/2008
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Vicenda Novoli
di
Giovanni Bartolozzi
Carissimo Bartolozzi, leggo solo ora questo articolo pubblicato anni fa. Lo condivido in toto come condivido quanto detto dal collega Manganello. Come diceva Le Corbusier, per fare una buona archiettura occorrono un buon progettista, un buon committente e una buona impresa...In Italia buoni committenti ce ne sono pochissimi. A Firenze non esistono. Mi viene in mente una situazione simile, Maastricht, e come stata gestita e conclusa. Ci voleva molto? Perch a Firenze l'autolesionismo cos forte?
Saluti
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Commento 14799 di marco ferri
del 24/03/2020
relativo all'articolo Scuola, riviste e potere
di Sandro Lazier
Non posso che essere non d'accordo, ma d'accordissimo con i suoi scritti, compreso quello a fondo pagina che saluta il collega Gregotti.
Da studente non l'ho mai sopportato troppo (secondo me un direttore di una rivista non può pubblicare i propri progetti, per decenza) da professionista continuavo a cercare nelle sue opere (non nei suoi scritti per lo più illeggibili) un qualche guizzo che mi facesse pensare ad un'architettura. Mi sono emozionato quando per il teatro degli arcimboldi ho visto una linea inclinata. Tanto che quando mi dissero che era di Gregotti pensai ad un errore. Pagine e pagine di libri articoli e saggi per produrre quadrati all'infinito come il peggior Ungers (che era 10 spanne sopra almeno).
La ringrazio