16/5/2006
Cultura, tecnologia ed arte dovrebbero camminare sempre insieme.
Gli architetti che hanno sottoscritto lappello per la tutela di Villa Colli sono, innanzitutto, professionisti e, quindi, tecnici.
La parola progetto suggerisce, ad esempio, lopportunit di un concorso didee per una struttura leggera fonoassorbente che possa veicolare anche immagini ed informazioni sulla storia della villa e sulla vita di Giuseppe Pagano, di Gino Levi-Montalcini e della famiglia Colli. Un diaframma che unisca, piuttosto che dividere, le persone coinvolte, raccontando, al contempo, la storia della fabbrica e degli operai, nonch illustrando la storia delle tecnologie della stampa, fino ai giorni nostri.
Conoscendo la storia della villa, del committente e dei progettisti, sarebbe, forse, pi facile comprendere i principi che ispirano la tutela. Nessuno ha intenzione di danneggiare gli onesti lavoratori.
Vorrei approfittare per segnalare lo stato preoccupante dellatrio delle Poste di piazza Bologna:
gi profondamente modificato, e oggi invaso da un triste apparato di vendita (articoli di cartoleria), senza che nemmeno un poster illustri il bellissimo progetto originale di Mario Ridolfi.
Ci sono tante targhe davanti ai monumenti di Roma, si potr spendere qualche euro per un pannello illustrativo?
Inoltre, mi domando:
sarebbe possibile affidare ai concorsi didee per giovani architetti gli allestimenti leggeri nei monumenti, anche moderni, dItalia?
Facciamola pure la cartoleria nelle Poste di piazza Bologna, ma, almeno, in una modalit informativa che faccia capire a chi fa la fila dove si trova e chi Mario Ridolfi.
Gli studenti di architettura affrontano un percorso universitario molto duro, non si capisce perch, visto che poi nessuno li interpella. Non fa meraviglia che molti decidano di andarsene allestero.
Paola Ruotolo
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7/9/2005
Commento
950
relativo all'articolo:
Inter-ferenze
di
Giovanni Bartolozzi
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25/11/2003
Vorrei che il testo del mio breve messaggio riguardante la vendita all'asta della Farnsworth House pubblicato ieri in European Art Magazine fosse disponibile a chiunque voglia diffonderlo.
Spero che tutto questo sia utile ad aumentare la movimentazione delle informazioni in proposito e l'ampiezza di reazione e di slancio operativo da parte di architetti e/o cultori della buona architettura.
Less is more.
Lo diceva Mies van der Rohe, ma certo non avrebbe immaginato una simile beffa del destino: la Farnsworth House stata messa all'asta. Deadline: 12 dicembre 2003.
Leggiamo che la Farnsworth House di Mies van der Rohe sar venduta all'asta il 12 dicembre 2003. Scorriamo velocemente le righe degli articoli in proposito, per capire come questo possa essere successo, proprio non ce lo spieghiamo, anche se non la prima volta che un capolavoro dell'architettura moderna viene messo a repentaglio. Ripetiamo nella nostra mente: Caspita proprio vero, su tutti i magazine di architettura!, quasi come se qualcosa dentro di noi si rifiutasse di prendere atto dell'evidenza. Che peccato! pensiamo, la nostra coscienza indugia per qualche secondo su quello che ha appena appreso, ma io che ci posso fare?! chiede a se stessa e, dopotutto, solo a se stessa deve rendere conto. Il cellulare s'illumina e comincia a squillare, guardiamo il display per vedere chi , pulsante verde, yes, ok, via libera, s, on air: molto pi facile rispondere ad una telefonata e ricadere nei nostri affanni quotidiani nel giro di un attimo.
La cosa pi bella di internet la velocit con cui pu viaggiare un'informazione e l'incredibile diffusione che pu avere: questa frase quasi ovvia nasconde un gap invalidante per la reale funzionalit di un mezzo di comunicazione.
L'interattivit spesso sottintesa come presupposto indispensabile a quest'affermazione, ma forse bisogna essere pi espliciti e dire che la cosa pi bella di internet coglierne l'immensa libert, la grande potenzialit di azione.
Eppure non un passaggio diretto, automatico, immediato.
L'interfaccia la nostra volont, l'unica bacchetta magica che accende realmente le molteplici connessioni a nostra disposizione.
Qualcosa aROOTS l'ha fatta: ce ne informa Guidu Antonietti in Antithesi, vivace giornale di critica dell'architettura on line, riferendoci che la Farnsworth House sar presto la sede sociale di aROOTS. Virtualmente, s'intende Su Internet tutti i sogni sono possibiliLa passione per l'architettura che ispira gli amministratori di questo sito libero e gratuito autorizza a presentare un'offerta anche soltanto di un euro La fortuna in un clik ! Grazie aROOTS.
E allora, dimentichiamo tutti i nostri ma io che ci posso fare?!, spesso forieri di ostacoli fittizi, armi di distrazione di massa.
Non abbiamo scusanti, nemmeno la timidezza, internet ci rende pi leggeri, ci libera dalla forza di gravit, annulla le distanze in tutti i sensi.
Se solo mandassimo personalmente un messaggio sull'argomento ad architetti e/o cultori della buona architettura (li abbiamo nelle nostre mailing list, disponibili in un click), avremmo gi fatto un passo, se pur minimo, che testimonia del nostro esistere.
Insomma, dopo tante apprensioni sulla strada che l'architettura contemporanea deve prendere, sarebbe davvero un controsenso girarsi dall'altra parte
Nel migliore dei casi la Farnsworth House sar smembrata e ricomposta in altro luogo, come un lembo di spazio da trapiantare chirurgicamente.
Deadline, mi viene in mente questa parola cos calzante, mentre i giorni passano.
Less is morema fino ad un certo punto.
Ecco i links per approfondire:
www.b-e-t-a.net...
www.aroots.org...
perso.wanadoo.fr...
Paola Ruotolo www.eartmagazine.com
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