Commento
1423
di pAOLO GRANARA del 28/09/2006
relativo all'articolo
Viva Bersani! di
Sandro Lazier
Da quando il decreto Bersani comparso, sto cercando di seguirne gli sviluppi (senza peraltro riuscirci! tanto che non ho ancora capito - tra iniziative degli architetti, lettere, determinazioni e quant'altro - se stato approvato come proposto, se gi operativo,ecc.): nella mia pochezza di giovane architetto laureato da tre anni, iscritto all'Ordine degli Architetti, ad Inarcassa, con la mia bella Partita IVA, ed oggi strozzato da tutte le spese relative, senza aver avuto alcun vantaggio, n professionale ne' di altro genere, mi sembre di cogliere due posizioni contrapposte;
- da una parte il Consiglio Nazionale degli Architetti e gli Ordini Professionali, secondo i quali con questo Decreto si assister alla rovina delle professioni intellettuali, il disastro per la qualit dell'architettura, la tragedia per i giovani (come me) architetti che non potranno pi lavorare;
- dall'altra tanti piccoli architetti, giovani, non associati, senza mercato, surclassati da geometri ed ingegneri, tagliati fuori dal contesto culturale, dal'establishment detentore di successi nei concorsi e pubblicazioni su riviste, dalla possibilit di incrementare la propria formazione con master e costi post-laurea a causa di clientelismi e spese esorbitanti, per cui il suddetto decreto rappresenta la luce alla fine del tunnel ( tutto ci si evince dai blog, dagli articoli e da tutto ci che si legge sulla rete -mentre le riviste del settore semplicemente ignorano...)
E' abbastanza semplice farsi un'idea del perch di questa antitesi, molto pi complesso capire come mai i "vertici" siano convinti di avere tutti dalla loro parte, tanto da imporre al governo la loro visione delle cose...appellandosi alla qualit dell'architettura (concetto a dir poco soggettivo) e ai poveri giovani, i quali lavorano negli studi profesionali degli architetti per 3-7 euro/ora, come o meno di baby-sitter e mondine (con tutto il rispetto che meritano queste professioni!)...
Commento 1423 di pAOLO GRANARA
del 28/09/2006
relativo all'articolo Viva Bersani!
di Sandro Lazier
Da quando il decreto Bersani comparso, sto cercando di seguirne gli sviluppi (senza peraltro riuscirci! tanto che non ho ancora capito - tra iniziative degli architetti, lettere, determinazioni e quant'altro - se stato approvato come proposto, se gi operativo,ecc.): nella mia pochezza di giovane architetto laureato da tre anni, iscritto all'Ordine degli Architetti, ad Inarcassa, con la mia bella Partita IVA, ed oggi strozzato da tutte le spese relative, senza aver avuto alcun vantaggio, n professionale ne' di altro genere, mi sembre di cogliere due posizioni contrapposte;
- da una parte il Consiglio Nazionale degli Architetti e gli Ordini Professionali, secondo i quali con questo Decreto si assister alla rovina delle professioni intellettuali, il disastro per la qualit dell'architettura, la tragedia per i giovani (come me) architetti che non potranno pi lavorare;
- dall'altra tanti piccoli architetti, giovani, non associati, senza mercato, surclassati da geometri ed ingegneri, tagliati fuori dal contesto culturale, dal'establishment detentore di successi nei concorsi e pubblicazioni su riviste, dalla possibilit di incrementare la propria formazione con master e costi post-laurea a causa di clientelismi e spese esorbitanti, per cui il suddetto decreto rappresenta la luce alla fine del tunnel ( tutto ci si evince dai blog, dagli articoli e da tutto ci che si legge sulla rete -mentre le riviste del settore semplicemente ignorano...)
E' abbastanza semplice farsi un'idea del perch di questa antitesi, molto pi complesso capire come mai i "vertici" siano convinti di avere tutti dalla loro parte, tanto da imporre al governo la loro visione delle cose...appellandosi alla qualit dell'architettura (concetto a dir poco soggettivo) e ai poveri giovani, i quali lavorano negli studi profesionali degli architetti per 3-7 euro/ora, come o meno di baby-sitter e mondine (con tutto il rispetto che meritano queste professioni!)...