Universit per ricchi
di Luca Guido
- 5/3/2011
Chi mi conosce, conosce bene anche la mia opinione sulluniversit e sulla riforma: penso che non serva alcuna riforma; le strutture universitarie, i loro apparati, i meccanismi di accesso allinsegnamento e alla ricerca andrebbero totalmente ripensati, rivoluzionati. Allo stesso modo gran parte del corpo docente dovrebbe essere rinnovato e sostituito: alludo ai professori privi di qualsiasi vocazione e incapaci di fornire reali stimoli di crescita civile e culturale. Nel testo della legge di riforma si era vista qualche rara buona intenzione, ma gli emendamenti sono stati capaci di peggiorare per quanto possibile la situazione. In particolare un emendamento antiprecari, palesemente discriminante, che come riferiscono le cronache stato voluto dal Pd ed passato quasi sotto silenzio sentenziando l ennesima congiuntura politica tra parti virtualmente avverse. Tale emendamento pone come requisito di idoneit allinsegnamento per gli incaricati non di ruolo un reddito superiore ai 40mila euro. Tutto questo per evitare forme di precariato, si giustificano i sottoscrittori dellemendamento, poich bisogna scontare il fatto che molti contratti sono gratuiti o per poche migliaia di euro per un semestre. E cos molti, da precari diventano disoccupati. Potranno continuare a fare i precari come collaboratori alla didattica, tutor o esercitatori, regredendo ulteriormente nella scala sociale ed in quella dei titoli universitari. Inutile dire che il provvedimento colpisce i pi giovani e i volontari, spesso sprovvisti del fatturato richiesto. Il merito misurato col reddito una mortificante discriminazione partorita da menti obnubilate dallignoranza e dal pregiudizio, perch dimostrano tutta lincapacit della politica di riflettere ed immaginare le conseguenze delle proprie azioni. Ad un mondo fatto di cultura, onest ed immaginazione viene anteposto quello basato sul reddito, a destra come a sinistra. Un mondo basato sul consolidarsi dei diritti acquisiti in una forma primordiale ed ancestrale. Al di l di tutto ho avuto numerose rassicurazioni da docenti che tale articolo sar modificato, cos come altri articoli. Spero che sia cos, ma nel frattempo credo che sia necessario parlarne e combattere linedia con lazione.
Tuttavia nella vicenda c una cosa che mi lascia particolarmente amareggiato.
Giorgio Napolitano, nel promulgare la legge di riforma delluniversit, ha contestualmente evidenziato talune criticit, aggiungendo malinconia a tristezza.
In una nota diffusa dal Quirinale ed inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri spiega infatti quali siano i problemi con parole meste, placide, dal tono burocratico e velatamente indifferente. Una composta osservazione che demanda ad altri le responsabilit.
Promulgo la legge, ai sensi dellart. 87 della Costituzione, non avendo ravvisato nel testo motivi evidenti e gravi per chiedere una nuova deliberazione alle Camere, correttiva della legge approvata a conclusione di un lungo e faticoso iter parlamentare. Lattuazione della legge del resto demandata a un elevato numero di provvedimenti, a mezzo di delega legislativa, di regolamenti governativi e di decreti ministeriali; quel che sta per avviarsi dunque un processo di riforma, nel corso del quale saranno concretamente definiti gli indirizzi indicati nel testo legislativo e potranno essere anche affrontate talune criticit, riscontrabili in particolare negli articoli 4, 23 e 26. Per quel che riguarda larticolo 6, concernente il titolo di professore aggregato pur non lasciando la norma, da un punto di vista sostanziale, spazio a dubbi interpretativi della reale volont del legislatore si attende che ai fini di un auspicabile migliore coordinamento formale, il governo adempia senza indugio allimpegno assunto dal Ministro Gelmini nella seduta del 21 dicembre in Senato, eventualmente attraverso la soppressione del comma 5 dellarticolo. Per quanto concerne lart. 4 relativo alla concessione di borse di studio agli studenti, appare non pienamente coerente con il criterio del merito nella parte in cui prevede una riserva basata anche sul criterio dellappartenenza territoriale. Inoltre lart. 23, nel disciplinare i contratti per attivit di insegnamento, appare di dubbia ragionevolezza nella parte in cui aggiunge una limitazione oggettiva riferita al reddito ai requisiti soggettivi di carattere scientifico e professionale. Infine opportuno che lart. 26, nel prevedere linterpretazione autentica dellart. 1, comma 1, del decreto legge n. 2 del 2004 sia formulato in termini non equivoci e corrispondenti al consolidato indirizzo giurisprudenziale della Corte Costituzionale. Al di l del possibile superamento nel corso del processo di attuazione della legge delle criticit relative agli articoli menzionati, resta importante liniziativa che spetta al governo in esecuzione degli ordini del giorno Valditara e altri G 28.100, Rusconi ed altri G24.301, accolti nella seduta del 21 dicembre in Senato, contenenti precise indicazioni anche integrative sul piano dei contenuti e delle risorse delle scelte compiute con la legge successivamente approvata dallAssemblea. Auspico infine che su tutti gli impegni assunti con laccoglimento degli ordini del giorno e sugli sviluppi della complessa fase attuativa del provvedimento, il governo ricerchi un costruttivo confronto con tutte le parti interessate.
Questa nota un problema di altro ordine. Rappresenta quel genere di persona, efficiente, ligia al proprio dovere ed al proprio lavoro da poter apparire allo stesso tempo autorevole ed indifferente, burocratica e disumana.
Questo genere di persone, rappresentano il modello di efficienza e rispettabilit politica inauguratosi col contemporaneo, con il 900.
Quando alle sperequazioni si risponde con tono sommessamente burocratico, ad evidenti ingiustizie si risponde con anestetiche osservazioni, la politica con luomo perde quello che ha di umano. Ti viene in mente che forse di questo modello di persona e di politico non ce ne libereremo mai.
(Luca Guido
- 5/3/2011)
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Commento 9313 di christofer giusti del 15/04/2011
Non sarei cos sicuro che la classe politica e, in particolare chi "governa" non sia in grado, come dice lei di: "riflettere ed immaginare le conseguenze delle proprie azioni".
Probabilmente la maggior parte di loro: servi e puttane, questo sforzo intellettuale e di "lungimiranza" non sono oggettivamente nella condizioni
mentali di poterlo fare. La "sifilide" del vizio e del soldo, hanno loro completamente lobotomizzato la mente; ma i loro capi, proprio per questo ancor pi gretti, il loro disegno di degrado e disfacimento l'hanno ben chiaro in mente.
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Commento 10153 di Francesco martone del 12/05/2011
Sono uno studente universitario, a volte penso "purtroppo di architettura".
Lei ha pienamente ragione, l'universit va ripensata, rivoluzionata da cima a fondo... e quando Luigi Frati mi invia l'annuale lettera, scrivendo che lo studente finalmente al centro della didattica, mi viene da vomitare.
In realt sono sempre pi convinto che non manchino i finanziamenti (sicuramente sono centellinati o scarsi), ma manca la voglia di organizzare, la voglia di fare, di costruire, di dare un senso ad una didattica allo sbando, senza filo logico e dallo scarsissimo valore formativo a fronte di un potenziale vastissimo.
Da studente mi sento chiuso in un vecchio treno bestiame e trattato come tale... spero solo che alla fermata io sia ancora pieno di passione e di voglia come il primo giorno che misi piede in facolt.
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Commento 10163 di Antonino Saggio del 03/06/2011
Leggendo questo articolo, e pensando anche ad "Antithesi" che lo ospita, credo che magari ce lo ricorderemo questo scritto sugli "Incarichi per ricchi" quando ... completamente sommersi dal fango... ci domanderemo: ma stavamo proprio tutti zitti?
Grazie a tutti e tre.
Nino
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Commento 10642 di renzo marrucci del 29/07/2011
Bh si! non si pu che condividere... aggiungerei che proprio uno schifo ma
non bisogna troppo martellarsi sulle ...
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