Rivendichiamo l'AntiPiacentinismo
di Antonino Saggio
- 11/12/2010
In questo clima gi abbastanza deprimente di per s, tra Universit assediate dall'esterno e vergognosamente incapaci di alcuna seria autoriforma, politica nazionale in attesa di nuovi rimandi per garantire poteri gi logori, mafie e camorre strapotenti, di tutto si sentiva il bisogno eccetto che di questo convegno su Piacentini. (http://www.uniroma1.it)
Che, ricordiamolo stato l'alfiere di una politica urbanistica e architettonica all'insegna del trasformismo, del monumentalismo, della pesantezza classicheggiante in ossequio ai poteri forti da qualunque parte (liberali, fascisti, democristiani) si affacciassero lungo il suo mezzo secolo di attivit. Architetto e urbanista inoltre di scarsa originalit (il suo capolavoro considerato l'Eur di Roma), stato il grande affossatore della generazione dei razionalisti a cominciare da Giuseppe Terragni e poi proprio nell'Eur con l'estromissione di Giuseppe Pagano e Luigi Piccinato.
Tra mille convegni interessanti perch proprio questo? Perch ora? I convegni sono sempre politici, diceva Zevi. E adesso pi che mai.
Rivendichiamo l'AntiPiacentinismo di Ridolfi, di Albini, di Gardella, di Terragni, di Ricci dei pi vitali interpreti della cultura architettonica italiana. Rivendichiamo l'antiPiacentinismo delle Torri di Viale Eritrea, del Mausoleo delle Fosse Ardeatine, delle Unit di abitazioni di Libera! Rivendichimo l'anti piacentinismo dell'Asilo Sant'Elia!
(Antonino Saggio
- 11/12/2010)
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Commento 9156 di guida del 11/12/2010
Non basterebbe che al convegno ci fosse qualcuno che dicesse queste cose, tra l'altro nemmeno cos oscure. Qualsiasi studente non proprio per caso fra i banchi di un'universit di architettura dovrebbe saperle entro la fine del primo anno. Ecco magari forse non si insegna pi nemmeno questo, e c' bisogno di rivendicare. Allora rivendichiamo. Ma se ce n' bisogno vuole dire che allora hanno gi vinto "i cattivi". E i buoni, dove sono?
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Commento 9202 di alberto scarzella del 13/12/2010
che i cattivi avessero vinto, almeno nelle facolt di architettura (le altre non le conosco), lo sappiamo da almeno quarant'anni, da Portoghesi in poi. La cosa che pi dispiace e che si camuffassero da uomini di sinistra e che il partito non se ne sia accorto, o che abbia preferito di far finta di non essersene accorto (Boeri insegna).
I buoni esistono ancora, sono solo un p sfiduciati, e sarebbe innaturale se non lo fossero.
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Commento 9203 di Flavio Casgnola del 15/12/2010
Caro Antonino Saggio, anche nellipotesi di voler concordare con la tua spietata critica del personaggio Piacentini: ... stato l'alfiere di una politica urbanistica e architettonica all'insegna del trasformismo, del monumentalismo, della pesantezza classicheggiante in ossequio ai poteri forti da qualunque parte (liberali, fascisti, democristiani) si affacciassero lungo il suo mezzo secolo di attivit. Architetto e urbanista inoltre di scarsa originalit..., considerare non necessario un convegno a lui dedicato mi sembra non solo eccessivo ma, perdonami, persino un tantino...(appunto) fascista.
Noi architetti lo sappiamo bene cosa ha rappresentato Piacentini per la storia dellarchitettura italiana, sia nel bene sia nel male, ma certo non ignorandolo o estromettendolo che diamo un contributo allindispensabile dibattito (peraltro mai seriamente e antipregiudizialmente affrontato e approfondito dal dopoguerra ad oggi) sulletica ed estetica dellarchitettura, in generale ed in Italia in particolare.
Il nostro veramente uno strano Paese, il Paese dove si sono presentati disegni di legge (da parte di quasi tutti i partiti dellallora cosiddetto arco costituzionale, D.C. e P.C.I. in testa), in cui si chiedeva di eliminare dalla citt di Bolzano le costruzioni inneggianti al fascismo, come ad esempio il monumento alla vittoria (appunto di Piacentini)..., evidenziando una deriva culturale talebana (ma prima ancora giacobina, iconoclasta e cos via), ed anche il Paese dove...sin dai tempi di Piacentini e ancor molto prima...gli intellettuali sono, quasi sempre e quasi tutti, organici al Potere.
Posso essere daccordo con te che meglio Terragni o Ridolfi di Piacentini ma questo un discorso di carattere estetico e non etico ed allora, o consideriamo lestetica un valore assoluto e prevalente (so, per aver affrontato largomento in passato, che il nostro comune ospite, Sandro Lazier, non concorda su questo punto), oppure...occorre dibattere di Piacentini che, in fondo, ha solo ben rappresentato il suo tempo, certo non lo ha anticipato, come Terragni, ma nemmeno ignorato o incompresocome molte delle nostre Facolt di Architettura o Soprintendenze.
Cordialmente,
Flavio Casgnola
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Commento 9205 di renzo marrucci del 15/12/2010
Non difficile non concordare con il nostro grande Zevi che i convegni in Italia hanno sempre un odore un po stantio nell'esser celebrazioni di questa o quella idea politica che in quel momento "comanda". Che vu f ?? Ricordo anche alcuni nobel in odore di propaganda ma che Vu F... se la cultura italica viaggia nella sottocorsia della politica? C' chi tiene alla carriera sempre e c' sempre stato e la faccenda vecchia ahim... e in molti, troppi! si mettono anche oggi in calzoncini e corrono sulla corsia preferenziale del cadreghino e... che Vu F ?
Ma Saggio perch si stupisce ??
E' un mistero?
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Commento 9276 di Alessandro Romolini del 14/02/2011
... proprio vero... se siamo ancora a disquisire se si debba o meno parlare di qualcuno, che piaccia o sia gradito a certa "intelighentia", o se escludere dal revisionismo storico certe figure che hanno fatto la storia, solo perch essa stessa non gradita a "lor signori"... abbiamo ancora tanta strada da fare!!!
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Commento 9277 di vilma torselli del 14/02/2011
"........ La storia non giustifica
e non deplora,
la storia non intrinseca
perch fuori.
La storia non somministra carezze o colpi di frusta.
La storia non magistra
di niente che ci riguardi. Accorgersene non serve
a farla pi vera e pi giusta ......"
da 'La storia', di Eugenio Montale.
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Commento 12083 di Antonino saggio del 07/01/2013
Io rivendico l'anticipiacentinismo degli architetti che ho citato, e dico che non la stessa cosa fare una mostra o un convegno su Cattaneo o su Piacentini. Non la stessa cosa. Non si pu amare insieme Poussin e Caravaggio, se si architetti e uomini di cultura ci si schiera perch la cultura (e il progetto) si fa con le scelte, non con il tutto si tiene, con il tutto va bene, tutto interessante perch accaduto.
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