Kazuyo Sejima direttore della Biennale 2010
di La Redazione
- 9/11/2009
Il Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia, presieduto da Paolo Baratta, nella riunione odierna ha nominato Kazuyo Sejima Direttore del Settore Architettura, con lo specifico compito di curare la 12. Mostra Internazionale dArchitettura che si terr a Venezia, ai Giardini e allArsenale, dal 29 agosto al 21 novembre 2010 (vernice 26, 27 e 28 agosto). Kazuyo Sejima la prima donna a dirigere il Settore Architettura della Biennale.
Nata in Giappone, nella prefettura di Ibaraki, nel 1956, Kazuyo Sejima una protagonista dellarchitettura contemporanea. Nel 1981 si laurea in architettura alla Japan Women's University e inizia a lavorare nello studio di Toyo Ito. Nel 1987 apre un proprio studio a Tokyo. Nel 1995 - insieme a Ryue Nishizawa fonda SANAA, lo studio di Tokyo che ha firmato alcune fra le pi innovative opere di architettura realizzate di recente in tutto il mondo, dal New Museum of Contemporary Art di New York al Serpentine Pavilion di Londra, dal Christian Dior Building di Omotesando (Tokyo) al 21st Century Museum of Contemporary Art di Kanazawa, premiato nel 2004 col Leone dOro per lopera pi significativa della 9. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Ha inoltre curato nel 2000 il Padiglione giapponese, intitolato City of Girls, alla 7. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Kazuyo Sejima ha insegnato alla Princeton University e al Politecnico di Losanna, e attualmente docente alla Keio University.
Una tensione costante verso la ricerca caratterizza il suo lavoro, erede della millenaria tradizione che ha ispirato le geometrie minimaliste dellarchitettura giapponese contemporanea. Toyo Ito la descrive come "un architetto che usa la massima semplicit per collegare il materiale e l'astratto".
In relazione alle sue idee per la Biennale, Kazuyo Sejima ha dichiarato:
La Biennale deve essere tutto e ogni cosa, fondamentalmente inclusiva, in dialogo costante sia con chi la fa, sia con chi la guarda.
Gli edifici, l'atmosfera che essi creano e il modo in cui vengono concepiti, possono costituire il punto centrale di partenza della prossima Mostra Internazionale di Architettura.
In generale, il processo della progettazione pu divenire punto focale del dibattito architettonico contemporaneo e futuro. Vale a dire, possiamo selezionare e presentare opere in maniera tale che esse vengano comprese cos come sono, piuttosto che come rappresentazioni. Tutto ci pu essere espresso attraverso un'architettura radicata nel suo utilizzo collettivo.
Siamo ormai in pieno XXI secolo. Possiamo cogliere questa opportunit per fare un passo indietro e valutare lo spirito del tempo attuale attraverso il processo della Mostra Internazionale di Architettura. Ci pu chiarire lessenza contemporanea dellarchitettura e limportanza di nuove relazioni nel momento in cui entriamo nel futuro.
Un significativo punto di partenza potrebbe essere il concetto di confine e ladattamento dello spazio. Questo potrebbe includere sia l'eliminazione dei confini, sia la loro evidenziazione. Qualsiasi componente della molteplicit di adiacenze proprie dell'architettura, pu diventare un argomento. Si potrebbe sostenere che l'architettura contemporanea un ripensamento e forse un alleggerimento dei confini stessi.
Interno ed esterno
Privato e pubblico
Programma e forma (forma e funzione)
Fisico e virtuale
Contemporaneo e classico
Passato e futuro
Armonia e discordanza
Struttura e componenti
Arte e architettura
Natura e uomo
Forse l'ossimoro pu rappresentare un nuovo paradigma produttivo; possono tali binomi (intersezioni di pubblico/privato, globale/locale, artificiale/naturale, monumentale/mondano, complesso/semplice, simbolico/pragmatico, falso/autentico, attivo/passivo, spesso/sottile) portare a una dualit in grado di sfumare questi confini? Come pu linaspettata
interdipendenza di spazi straordinari creare un dialogo collettivo/simbiotico tra elementi prossimi?
Allo stesso modo, c' un altro filo conduttore di interesse: luomo dentro larchitettura, le relazioni tra persone in contesti pubblici e privati, sia in qualit di creatori, sia come utenti. Questo un problema di esistenza individuale in interazione con la comunit. Pi semplicemente 'le persone si incontrano dentro larchitettura'.
Nella sua totalit la Mostra Internazionale di Architettura pu costituire un forum nuovo e attivo per le idee contemporanee, e insieme unoccasione di lettura attenta degli edifici stessi.
Il Presidente della Biennale Paolo Baratta da parte sua ha dichiarato:
La scelta ricaduta su una delle pi qualificate e affermate rappresentanti dei nuovi maestri dellArchitettura del Duemila. Una generazione che si affermata nel primo decennio di questo secolo, che spesso cresciuta attraverso esperienze vissute insieme ai grandi maestri storici che dominano la scena del mondo, la cui presenza per non ha oscurato, ma anzi ha alimentato una generazione di nuovi maestri. Si tratta di un fenomeno importante, degno di essere riconosciuto come la novit pi significativa del tempo moderno dellArchitettura. La loro straordinaria qualit dischiude un senso di apertura e ottimismo verso levoluzione dellarchitettura, che dimostra di non essere ingessata dalle archistar, ma al contrario di essere viva e vitale. Fra questi nuovi maestri, la Biennale aveva gi rivelato Kazuyo Sejima, premiata nel 2004 col Leone dOro per lopera pi significativa della 9. Mostra Metamorph. Dopo una serie di Biennali affidate a eminenti critici o storici, si voluto ora affidare questo Settore nuovamente a un architetto, per riportare in primo piano il grande tema della qualit dellarchitettura, attraverso una personalit che della qualit fa una vocazione personale.
Venezia, 9 novembre 2009
(La Redazione
- 9/11/2009)
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Commento 7600 di Vilma Torselli del 15/11/2009
Scusate, non c' nessun altro, oltre me, che abbia rilevato nel contenuto l'alta percentuale di aria fritta?
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Commento 7604 di renzo marrucci del 16/11/2009
Presente ! Si! eccome! Altro che aria fritta cara Torselli... Si continua a far vetrina e salotto mascherato... si vede che alla grande parte degli architetti piace di pi seguire le onde che si ripetono in sequenza facili facili pi che pensare a far riflettere e proporre i veri problemi della citt e della ricerca architettonica che alla deriva di questa societ... pi bacchettona e ipocrita che mai... e che serve a chi ci campa e ci prolifica con buona pace di chi non ha il coraggio di affrontatare i temi di questa societ.
Le Sejima sar senza dubbio una gran brava donna ma credo che avergli dato la Biennale rientri proprio nel clima ovattato di effervescenza pi totale che tanto piace per far fare una gita a Venezia...
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