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Ci sono 7 commenti relativi a questo articolo

Commento 1413 di Andrea Pacciani del 20/09/2006


Mi aspetto dalla redazione di antithesi un approfondimento sulla biennale 2006 ribattezzata simpaticamente "delle pietre sullo stomaco " (immagino dalla sezione Citt di Pietra) che vada oltre al sintetico giudizio di "anacronistica", almeno pari a quello che ha svolto su la biennale 2004 che riletto oggi ha un sapore gi di superato, di vecchio. Kurt Foster che annuncia "Vitruvio morto" sembra gi una cosa lontana nel tempo storicizzata e digerita........
Intanto comincio a pensare alle repliche
con cordiali

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20/9/2006 - la Redazione risponde a Andrea Pacciani

Certo che s! La Biennale di Venezia merita che si approfondiscano i temi trattati nel suo ventre...
Lo faremo presto e dettagliatamente.

 

Commento 1418 di Leandro Janni del 24/09/2006


Di Vico Magistretti ho - a casa - due oggetti, tanto belli quanto confortevoli: un divano e una poltrona. Magistretti aveva talento, stile e misura.


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Commento 1419 di angelo massimo gulino del 25/09/2006


1961...L fuori lo sguardo abbagliato
Yuri Gagarin in giro nello spazio
Gira e rigira intorno alla terra
la luna risuona e il sole favilla
1965...Qu vicino il ricordo
del primo viaggio cosmico
celato dall'Eclissi del signor Vico
piccolo frammento di memoria
prodotto in serie
E ancora oggi ci vuol ricordare
quanto antica sia la storia del'uomo
Tikal
fantasia maya
adoratori del sole
Guerriero di luce
Ciao

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Commento 1432 di Vulmaro Zoffi del 06/10/2006


"[...] si chiama Chimera, l'ho spiegata per telefono al produttore. Gli ho detto: "Guarda, fai tre cerchi, uno, due e tre, usando questo materiale facilissimo da piegare. Lo metti in verticale e lo tagli in alto a 45 gradi. E poi me la porti qui a vedere." Il modello arrivato qui dopo dieci giorni.
Questo un aspetto concettualmente interessante, che riguarda anche le forme dell'invenzione. Le invenzioni pi importanti sono sempre state quelle dall'uso pi semplice. Per esempio la ruota, l'ombrello e l'ora legale, che in fondo stata un vero e proprio "inganno al sole"! Mi serve pi luce? Guardiamo il sole e decidiamo che, invece delle sette, sono le otto. E' un atto di un'eleganza concettuale straordinaria; ed quello che mi piace di pi."

(tratto da: "Hans Ulrich Obrist . Interview ", n. 01, intervista a Vico Magistretti, p. 8, supplemento di "Domus", n.866, gennaio 2004)

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Commento 1433 di Alessio Lenzarini del 07/10/2006


Veramente bello, questo aneddoto sull'ora legale! Questo "atto di un'eleganza concettuale straordinaria" sembra quasi a met strada tra pragmatismo funzionalista e antropocentrismo duchampiano! Mi piace molto la sensazione che si prova quando, alla luce di una nuova improvvisa interpretazione, si percepisce in modo diverso una cosa banalissima che si era sempre conosciuta.

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Commento 1434 di vilma torselli del 08/10/2006


Lui stesso, Vico Magistretti, era 'concettualmente' elegante, l'ho visto ad una riunione di lavoro in camicia a scacchi, pantaloni gialli, calzini rossi e mocassino di colore indescrivibile, giacca marrone. Forse non era elegante secondo le correnti regole della fashion pi rigorosa, ma era elegantissimo nei termini di uno stile originale ed indipendente che nasceva dalla sua personalit interiore, uno stile concettuale, appunto.

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Commento 5787 di renzo marrucci del 08/12/2007


Conobbi l'arch.Magistretti proprio nei primi giorni del mio arrivo a Milano durante una inaugurazione di una spazio espositivo in via Durini se ricordo bene o forse un'altro. Aveva disegnato una scala che poteva muoversi su ruote inserite, occultate all'interno di un mobile scala in mezzo a questo solaio pavimentato in legno lucido. La soluzione era funzionale ma non mi convinceva il movimento nascosto e In quel clima di pasticcini e tramezziniecc...gli piantai una sorta di dubbio. Lui mi ascolt con molta attenzione e simpatia invitandomi a visitarlo. Io rimasi interessato dalla sua gentilezza e dal modo serio con cui mi ascolt.
Ho sempre pensato a questo signore serio e gentile con grande rispetto. Era ed un maestro la cui lezione tanto pi utile oggi e soprattutto come una tipica espressione di quel professionismo milanese di gusto e qualit, di sobriet e controllo della forma che oggi non esiste ormai pi se non come lacerto sporadico e poco compreso. F parte di quella patrimonio di identit culturale che la citt sperpera ma che recuperabile dalla memoria attuale e dalla riscoperta..... cos come chi ha sete deve bere acqua e non altro.

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