Quattro maestri esclusi: meno concorsi e pi giardinetti
di Mara Dolce
- 15/7/2006
Una delle poche soddisfazioni che ci siamo presi in questi ultimi giorni,
stata quella di leggere della trombatura alle selezioni per il concorso a Roma
di Piazza Augusto Imperatore, di Portoghesi, Aymonino, Benevolo e Marconi: 4
signori sull'ottantina ai quali il piacere derivato dal diventare nonni evidentemente
non basta.
Abituati a fare la parte da leoni,quando al potere c'erano loro, andava tutto
bene, dopo anni di egemonia nelle universit, dopo aver piazzato strategicamente
e distribuito regalmente a mezze calze, portaborse e parenti, cattedre e dottorati
funzionali a consolidare e incontrastare il loro potere, eccoteli qui: frolli
nelle carni ma tonici nell'egoismo e nella smania di protagonismo. Ci tocca
sorbire l'ottantenne Aymonino - non pago di aver recentemente flaggellato il
Campidoglio con la modesta ala dei Musei capitolini - che assieme all'impomatato
Portoghesi frignano e indignati minacciano ricorsi, offrendo uno spaccato patetico
ma tipico degli accademici italiani: adolescenti senili in crisi di potere.
Ora, dopo aver imperversato con arroganza in commissioni di assegnazione di
cattedre e in giurie di concorsi per decenni, dopo aver usato e abusato di conoscenze politiche e del sostegno di potenti che hanno permesso ad almeno due di loro
di costruire persino numerose robe di architettura discutibili senza trovarsi
faccia a faccia con almeno un paio di critici che gliele abbia cantate a dovere;
invece di ringraziare per averla fatta franca fino alla pensione senza che un
Borrelli qualsiasi abbia deciso di ficcare il naso in certi loro compromessi
e amicizie baronali, si sorprendono persino che esistano almeno due generazioni
di professionisti che li detestino, sia come uomini che come architetti e che
non vedono l'ora che vadano finalmente fuori dai coglioni per dedicarsi, con
maggior profitto - e nostro sollievo - al giardinaggio e ai giardinetti.
(Mara Dolce
- 15/7/2006)
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Commento 1309 di Maurizio Navarino del 19/07/2006
Grazie per aver dato voce alle due generazioni di architetti di cui sopra...
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Commento 1320 di Silvio Carta del 25/07/2006
come dire.. che il tempo prima o poi abbia ragione delle situazioni?
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Commento 1321 di marco marelli del 25/07/2006
Mi si riempie il cuore di commozione nel leggere finalmente qualcuno che senza tanti giri di parolo dice come stanno esattamente le cose in Italia...Architetti assolutamente mediocri tuttavia orgogliosi delle proprie brutture. Perch non costringere Aymonino a finire i suoi giorni al malinconico Monte Amiata al Gallaretese o Canella all'"Alcatraz" di Baranzate (che ha osato paragonare all'opera di Muzio)??
Mi piacerebbe tanto partecipare a un concorso pulito e finire ultimo dietro a una schiera di architetti pi validi di me e da cui imparare...Purtroppo credo che il sistema cambier difficilmente visti gli ultimi concorsi a Milano (es.Modam a Milano) in non ha "stranamente" vinto il progetto migliore come commenta il "Giornale dell'Architetto"...
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Commento 1325 di Enrico Botta del 26/07/2006
Sono soddisfazioni effimere quelle che ci si tolgono mandando a quel paese i potenti, ancora di piu' se si tratta di ex-potenti in un campo che non conta nulla come l'architettura.
Pensa che queste persone nella migliore delle ipotesi possono solo sognare le Maserati Quattroporte che Moggi regalava per conto della FIAT ai suoi "amici". Infondo sono solo persone che si sono arrabattate per quattro soldi e una sensazione di potere, non si e' mai trattato di potere vero.
In ogni caso, non vale neanche la pena di perdere quei 5 minuti che la rediviva Mara ha probabilmente impiegato per scrivere questo ottimo (come sempre) articoletto.
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Commento 1327 di Vilma Torselli del 28/07/2006
Per coerenza, visto che oggi pi che mai architettura e critica dell'architettura tendono verso pericolose convergenze, ci vorrebbe una ventata d'aria nuova non solo tra quelli che fanno architettura, ma anche tra quelli che ne scrivono............
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