Una nuova porta, un varco nella provincia italiana
di Giacomo Airaldi e Francesca Fabiano
- 11/6/2006
Note a conclusione del premio Porto Maurizio per lambiente e del concorso
Una Porta Per Porto Maurizio
Un nuovo viaggio di scoperte non cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi.
(B. PASCAL)
Come diceva Platone le idee esistono da sempre e per sempre , basta intercettarle
e farle diventare realt. Una piccola squadra di appassionati sfegatati di architettura
tempo fa inizi un percorso per portare a compimento il Concorso di Idee Una
porta per Porto Maurizio. Ad oggi il concorso terminato, il catalogo in
libreria, la premiazione e avvenuta, e si cerca di fare un bilancio sullevento
nato dalla Fiera del Libro di Imperia. Abbiamo scoperto un mondo di professionisti
e di giovani che si confrontano con i concorsi, la lingua che parlano questi
progettisti e questi giovani quella della Generazione Erasmus aperti ad
un contesto europeo ma desiderosi di fare e soprattutto di lasciare il segno
nelle loro realt locali, regionali. Si proprio cosi, ancora una volta la provincia
innesca meccanismi inconsueti e si riscatta in campo culturale rispetto alla
pi attiva e fertile metropoli. Molti ci dicevano: Un Concorso di progettazione?
storcevano il naso, ma noi continuavamo a crederci. Per noi che abitualmente
e senza stanchezza ci confrontiamo con questo strumento ogni giorno quando la
realt professionale ce lo permette. Uno strumento semplice, dicevamo, anche
se in Italia purtroppo stenta ancora, nostro malgrado, a decollare. Idee alla
stato nascente che scalpitano, che vorrebbero diventare reali, che innescano
meccanismi di riflessione. Pezzi di citt sognate e da sognare, prime esperienze,
per i giovani, di confrontarsi con la realt, con il contesto, con la comunicazione
del progetto; il l alla grande sinfonia della stupefacente professione creativa
dellarchitetto. Nuove chiavi di lettura sulla citt che emergono dagli elaborati
progettuali. Idee che si confrontano con il presente e creano un rapporto sinergico
tra citt e architetto. Come sempre i meccanismi di trasformazione e/o rigenerazione
urbana derivano da situazioni trasversali alla pianificazione territoriale ordinaria.
Basti citare i meccanismi che innescano eventi straordinari quali gli Expo,
i Mondiali di Calcio e le Olimpiadi nella citt. Nel nostro caso un Concorso
di Idee nato dalla Fiera del Libro di Imperia pu accendere lattenzione e innescare
un ciclo virtuoso coinvolgendo architetti, persone di cultura, amministratori
in un pi ampio dibattito attorno allidentit della citt di Imperia. Non solo
e non soltanto unidentit legata al suo passato (pi o meno recente) di citt
industriale e di commercio, ma realt in divenire attenta alle nuove metodologie
di intervento sul territorio. Una Porta Per Porto Maurizio: porta come simbolo,
come confine, come scultura, come approdo, come pretesto per creare Paesaggio;
porta coma accesso o frontiera tra lurbano, la citt diffusa e il suo waterfront;
porta come evocazione di concetti metaforici dellaccedere; porta come sosta
nella lunga carrellata lineare di contesti urbani che si affacciano sulla costa
ligure e sul bacino del Mediterraneo. Ecco il tema che emerge da questo confronto
nato in occasione del I premio Porto Maurizio per lambiente: la MEDITERRANEIT;
il bacino Mediterraneo che accomuna, culture e popoli da cui si percepisce lindissolubile
legame che queste realt hanno con il mare e con la linea della costa. Da questo
spunto parte ledizione 2006 della Fiera del libro che mira alla formulazione
di un nuovo bando. Un tema mediterraneo che faccia della tradizione un fatto
contemporaneo e non solo uno sguardo sterile al passato. I risultati, il successo
di pubblico e di interesse, la stampa ci hanno dato ragione e quellidea iniziale
ora diventata volont, volont di farne altri, volont di continuare a credere
in questo strumento, volont di creare nuovi link anche e non solo professionali
con altri architetti liguri e non, per fare rete, per far evolvere le idee latenti
che occorre intercettare Ora, siamo sereni, abbiamo innescato un meccanismo,
speranzosi che le idee, il dibattere sulla citt, non muoia mai, ma rimanga
vivo. Da parte nostra continueremo a lottare per diffondere la cultura architettonica
su tutti i versanti, architettura non solo e non soltanto come professione,
ma come disciplina culturale da trasmettere a ogni livello sociale, non certo
nuove terre ma nuovi occhi per guardare il prezioso patrimonio storico, artistico,
ambientale della nostra terra di origine.
Chiusa, arida, impervia, ma sempre attenta a qual che succede oltre il mare,
dietro quella linea sottile e indefinibile che si chiama orizzonte.
I NOMI DEI VINCITORI
VINCITORE premio sezione 1:
Arch. Stefano Dellepiane - Genova
SEGNALAZIONE sezione 1:
Arch. Giorgio Ponzo - Cuneo; Arch.Laura Francesca Coscia Torino; Stefano Ambrogio
Cuneo; Alessandro Damiano Svignano
VINCITORI premio sezione 2: Christian Cresci - La Spezia; Antonella Oddone
Predatola Al; Elisa Stacchini - Genova
(Giacomo Airaldi e Francesca Fabiano
- 11/6/2006)
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Commento 1235 di Beniamino Rocca del 12/06/2006
bravi Giacomo e Francesca,
due come voi in ogni capoluogo di provincia e gli amminstratori comunali incomincerebbero un p a capire la necessit di fare concorsi d'architettura semplici e snelli, onesti soprattutto , e si interrogherebbero forse anche sulla differenza che c' tra edilizia ed architettura, il costo di costruzione identico, ....e l'Italia in qualche anno diventerebbe un p pi bella ed apprezzata in Europa anche per le nuove opere architettoniche.
Come ben sapevano una volta papi, re ed imperatori, il buon governo del territorio, va sempre di pari passo con la buona architettura e Filarete insegna "un'architettura per nascere ha bisogno di un padre (il committente) e di una madre (l'architetto)" .
Ma questa lezione i nostri politici difficilmente la capiscono e cos, dalla sciagurata legge Merloni sugli appalti pubblici si passer al nuovo Codice degli appalti - DL163/2006 - che ancora peggio , specie per quel che riguarda i concorsi d'architettura , unitariet di un'idea progettuale e per il ruolo creativo degli architetti....ma di questo , ne parleremo magari , in altra occasione.
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