Figini e Pagano sul Novocomum
di la Redazione
- 28/6/2004
Luigi Figini, presentazione del Novocomum in Realizzazioni delGruppo 7 Natura, gennaio1930
Una
casa semplice, chiara, luminosa solamente, semplicemente casa, fatta per
abitarci, per viverci, per sognarci. Una casa che porta appesi alle pareti di
fondo, sotto cristallo, inverosimili quadri immensi, quadri mutevoli, viventi
ogni ora una vita diversaIn basso, in un angolo, portano una data: anno
zero, settimana della creazione del mondo.
Ritmo antichissimo, ritmo puro, elementare, che fu norma e legge ai templi greci,
alle costruzioni etrusche, alle moli egizie; ordine geometrico, geometria spaziale
di volumi semplici, che -sotto i segni del cemento armato, e di uno spirito
nuovo che la caratteristica pi certa del nostro tempo-ritorna
come per ricorso storico a dettare ai popoli nuove leggi di armonia. E un ritmo
nuovo, inquietante, che non si limita ad accordi semplici di valori plasticima
introduce nuovi valori: valori ponderali, valori estetici di materiali diversissimi,
a contrastare fra loro. Ormai gli accostamenti e le compenetrazioni di volumi
non si compiono pi soltanto tra materia e materia, nel fluido mezzo
atmosferico che li circonda, ma tra un materiale estremamente solido e pesante,
la muratura, e un materiale estremamente fragile e sottile, mutevole nel suo
valore e nei suoi effetti, il cristallo. Cos avviene che lurto
e la compenetrazione di una mole immensa colla leggerezza e fragilit
di un cilindro verticale di cristallo, si plachino in un ritmo estremamente
nuovo (materia) e classico ad un tempo (fatto plastico). Ambientamento? In questa
architettura entra tutta la natura circostantetutta questa architettura
entra nella natura
Giuseppe Pagano, in Casabella, n.27 del marzo 1930
Perfettamente lineare, senza nessuna concessione al decorativismoil ritmo
dato dal gioco dei volumi elementari che stava alla base dellarchitettura
greca e rinascimentale. Questa casa antiromantica, antidecadente, anticrepuscolare,
non nata per il capriccio, la bizzarria di un momento, ma sorta dai nuovi bisogni
spirituali ed estetici, passer poco tempo e non sar pi
lanomalia. Sar, e per tutti, la casa di domani.
(la Redazione - 28/6/2004)
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Commento 749 di Renata Chiono del 02/07/2004
Dov' questa casa di Figini e Pagano? Esiste ancora e se s, che fine far? Avr pi fortuna o qualche sindaco intelligente l'annetter ad una zona esclusivamente industriale, come sta accadendo per la Villa Colli a Rivara?
Dove sono le famose "Istituzioni".
Dov' il DARC?
Dove sono gli "amici dell'architettura"? Eppure sono tanti........
Si pu fare molto se esistono volont forti di non rimandare al domani, ma domani gi qui.
Domani arrivato con l'amarezza, le mani legate, lo svanire del sogno, la perdita di un lavoro durato anni.
Domani gi qui, ma non se ne accorge nessuno.
Renata Chiono
Tutti i commenti di Renata Chiono
2/7/2004 - Sandro Lazier risponde a Renata Chiono
Cara Renata,
il novocomum ha una storia molto particolare perch, quando sorse nel 1927, non era proprio quello che i comaschi si aspettavano. Terragni, consapevole, lo nascose alla vista fino al giorno dellapertura e ledificio, per questaffronto, rischi dessere distrutto appena nato. Oggi ancora in piedi, restaurato di recente, di fianco allo stadio di calcio che offre tutto un altro genere di spettacolo. Terragni, con questa architettura, voleva indicarci un futuro, un mondo nuovo, una Como nuova anche per gli spettatori che domenicalmente vanno allo stadio e, di questa novit, ormai hanno fatto abitudine.
Il suo appello per Villa Colli ci fa star male perch rinnova la sensazione di abbandono e menefreghismo che pervade questo paese, sedotto ormai solo da veline giulive e calciatori strapagati, per i quali si stravolgono leggi e regole, mentre non si applicano quelle che gi esistono se limportanza appena superiore alla sensibilit volgare.
Le prometto ulteriore e deciso nostro impegno presso le istituzioni che dovrebbero tutelare e favorire iniziative come la sua.
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