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Commento 688 di Isabel Archer del 10/03/2004


La terra, il cielo e il mare, in queste regioni, assumono tinte meravigliose; tramonti fiammeggianti e chiari di luna di ampiezza da melodramma corrono per la cresta delle colline e nuotano gioiosamente attraverso letere; nelle gole delle montagne, dalle tonalit ambrate, si annidano le ombre ristoratrici nelle splendide giornate di giugno, mentre il folle groviglio estivo dei tralci si avviticchia in una verde frenesia agli olivi, agli olmi ed ai fichi. Ci sono tremule vampe violette che si librano sul calcare arso dal sole, vapori marini che risalgono a spire maestose lungo i burroni umidi e i raggi sulfurei di unalba sciroccosa, quando le barche dei pescatori sembrano pallidi spettri sulla linea dorizzonte.

Norman Douglas

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Commento 689 di Isabel Archer del 10/03/2004


Si attraversavano paesaggi malefici, giogaie maledette, pianure malariche e torpide; quei panorami calabresi e basilischi che a lui sembravano barbarici, mentre di fatto erano tali e quali quelli siciliani. La linea ferroviaria non era ancora compiuta: nel suo ultimo tratto vicino a Reggio faceva una larga svolta per Metaponto attraverso plaghe lunari che per scherno portavano i nomi atletici e voluttuosi di Crotone e di Sibari. A Messina poi, dopo il mendace sorriso dello Stretto subito sbugiardato dalle riarse colline peloritane, di nuovo una svolta, lunga come una crudele mora procedurale. Si era discesi a Catania, ci si era arrampicati verso Castrogiovanni: la locomotiva annaspante su per i pendii favolosi sembrava dovesse crepare come un cavallo sforzato; e dopo una discesa fragorosa, si era giunti a Palermo

Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Non cali unombra irreversibile sul sorriso dello Stretto , Calabria e Sicilia sono gi unite.

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