Villa Colli - Lettera a Pio Baldi
di Mariopaolo Fadda
- 12/1/2004
In relazione all'invito rivolto a tutti i lettori per una iniziativa collettiva a favore di Villa Colli pubblichiamo la lettera di Mariopalo Fadda al Direttore Generale del Dipartimento per l'architettura e l'arte contemporanee Pio Baldi. Chiunque intenda sottoscrivere pu farlo nei commenti all'articolo.
Egr. Prof. Pio Baldi
Direttore Generale
Dipartimento per l'architettura e l'arte contemporanee
ROMA
e p.c.
AntiTHesi
www.antithesi.info
Ho letto su AntiTHesi la denuncia di Renata Chiono per la Villa Colli di Gino
Levi Montalcini e Giuseppe Pagano Pogatschnig a Rivara Canavese (TO). Ho letto
anche la sollecitazione alla Direzione Generale del DARC perch intervenisse
per la salvaguardia della villa. Che puntualmente non intervenuta.
Lo lamenta Sandro Lazier, direttore di AntiTHesi, nell'editoriale di fine anno.
"I signori Chiono del Veliero, attuali proprietari, a loro spese hanno
restaurato la villa e antiTHeSi l'ha segnalata al pubblico con l'articolo Villa
Colli, sogno e precisione e al DARC come bene da tutelare e conservare...
Dal Darc, fino ad oggi, nessuna risposta mentre Renata Chiono ci ha scritto
una appassionata lettera nella quale dice di essere stanca di lottare contro
la miopia di un'amministrazione comunale che se ne frega dell'architettura e
vorrebbe sacrificare la villa alla contingenza e agli affanni di un sistema
industriale col fiato corto e gli operai allo sbaraglio. Pur di lavorare si
pu calpestare ovunque e chiunque nella logica arcinota dell'urgenza
sociale."
Come mai tanta inerzia, apatia, disinteresse verso un'opera significativa della
vicenda architettonica italiana del XX secolo?
Che in Italia aleggi, dall'alta cultura fino al pi semplice dei cittadini,
un clima anti-moderno penso nessuno possa facilmente metterlo in dubbio. Dopo
decenni di ferrea dittatura delle soprintendenze che ha favorito il dilagare
della sottocultura della conservazione non potevamo aspettarci di meglio. Certo
la presenza di un Dipartimento che ha tra i suoi doveri istituzionali "la
tutela delle opere di architettura contemporanea" avrebbe dovuto tranquillizzarci
invece siamo preoccupati come prima e pi di prima. Basti qui ricordare
i tre pi significativi episodi di questi ultimi tre-quattro anni (e
non mi allargo oltre per carit di patria):
" Il completo disinteresse che ha circondato la vicenda della Casa della
Scherma di Luigi Moretti.
" La demolizione dell'ampliamento della Galleria d'Arte Moderna di Luigi
Cosenza.
" La vicenda della Villa Colli di Pagano e Levi Montalcini.
Come vede opere di architetti che hanno contribuito a scrivere una pagina significativa
dell'architettura moderna italiana. Non geni, ma artisti che si sono sentiti
in dovere di radicare, rendere popolari gli acuti dei maestri incarnandone principalmente
i valori sociali. Che hanno tentato di colmare quel pauroso vuoto che sempre
esiste tra architettura d'lite e architettura "senza architetti",
coniugando con sensibilit estetica note liriche ed etimi popolari. Non
c' pi bisogno di difendere i maestri, la loro statura storica
li rende ormai invulnerabili alle periodiche riletture per dileggiarli, stroncarli,
scomunicarli, mentre c' invece bisogno di difendere le opere e l'operato
di coloro i quali si sono impegnati nel difficile, e a volte oscuro compito
di creare una tradizione del moderno. Unico antidoto alla dilapidazione e alle
retrocessioni accademico-storiciste e commerciali.
Se invece di opere di buona letteratura architettonica moderna, si fosse trattato
di una qualsiasi catapecchia di uno qualsiasi dei nostri centri storici, i salotti
buoni dell'intellighenzia italiana sarebbero insorti all'unisono con gli accademici,
la stampa avrebbe dato fiato alle proteste delle associazioni protezionistiche,
le amministrazioni comunali avrebbero votato delibere di sdegno. Si sarebbe,
insomma, gridato allo scandalo. Ma trattandosi di architettura moderna non
il caso di allarmarsi, c' sempre un'urgenza sociale che ne giustifica
il siluramento. Siamo un paese in cui si tutela maniacalmente tutto, solo l'architettura
moderna non merita tanto, nonostante il DARC.
Mi chiedo: a che serve una Direzione Generale del DARC che assiste passivamente
a questo lento, quotidiano massacro delle testimonianze storiche del razionalismo
italiano? A che serve una Direzione Generale del DARC se il potere politico-sindacale
pu invocare in qualsiasi momento l'emergenza sociale per sbarazzarsi
delle ragioni della cultura? A che serve una Direzione Generale del DARC burocratizzata
che sorda alle istanze di semplici cittadini che si impegnano - nel
nostro caso, anche finanziariamente - per salvare dalla rovina un'opera che
il DARC avrebbe gi dovuto catalogare e tutelare sin dalla denuncia dello
scorso luglio?
Mi auguro che voglia smentire questi miei dubbi, non a parole, ma con i fatti: non si faccia irretire dal massimalismo verboso dei politicanti, o dal silenzio dell'"alta cultura", non si renda corresponsabile del massacro di un'opera della nostra cultura architettonica, non dia ascolto alle sirene dell'incultura e alla burocrazia ministeriale, ponga subito all'ordine del giorno del suo Dipartimento la tutela e la salvaguardia di Villa Colli. Il mondo culturale pi avvertito, gli autentici amanti dell'architettura antica e moderna, i cittadini pi sensibili a queste problematiche saranno dalla sua parte.
Cordialmente,
Mariopaolo Fadda - Architetto
Santa Monica, CA
(Mariopaolo Fadda - 12/1/2004)
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Commento 585 di Alberto Scarzella Mazzocchi del 15/01/2004
AntiTHeSi
Abbiamo letto con interesse la lettera di Mariopaolo Fadda a favore di Villa Colli in particolare e dellarchitettura moderna in generale.
Ci piace ricordare come in occasione dellelaborazione della Legge sulla qualit architettonica abbiamo incontrato il Dr. Squitieri, capo di Gabinetto del Ministero dei Beni Culturali, per offrire il contributo del mondo libero-professionale alla stesura del testo e soprattutto per ricordare come, ad oggi, la Legge, pur prevedendo linserimento delle architetture moderne nellelenco dei beni vincolati a tutti gli effetti di legge, non ha ancora programmato regolamento, modalit e tempi.
La sottoscrizione a favore della Villa Colli, potrebbe favorire la sensibilizzazione degli estensori della Legge sulla qualit architettonica su questo tema, ricordando come solo dopo oltre quarantanni si avuto risposta positiva alla domanda di vincolare la casa progettata da Gardella a fronte del parco di Milano.
Cordialmente
Il Comitato Direttivo del Co.Di.Arch. Comitato per la Difesa degli interessi degli Architetti:
Tomaso Gray de Cristoforis, Giovanni Loy, Beniamino Rocca, Maristella Terzoli, Alberto Scarzella.
Originale lettera in formato pdf (~53Kb)
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