I due deputati
di Paolo G.L. Ferrara
- 10/9/2003
Il
15 luglio del 1997 il Tribunale di Agrigento dava il via al procedimento penale
contro Calogero Sodano per gli abusi edilizi nella Valle dei Templi. Sodano era
allepoca Sindaco della citt; oggi senatore della Repubblica
nello schieramento del Polo delle Libert.
Pochi mesi fa arrivata la condanna definitiva ad un anno ed otto mesi
da parte della Corte dAppello di Agrigento.
Ma c poco da gioire. Quella di Sodano stata s una
condanna esemplare (per Fulco Pratesi, Presidente del WWF, stata ...un
duro monito per tutti coloro che vorrebbero continuare a costruire illegalmente
in una regione che vanta quasi 30.000 costruzioni abusive non sanabili
secondo le leggi vigenti") ma assolutamente mite, probabilmente figlia
di un compromesso non scritto che ha evitato polemiche pi vaste, che avrebbero
sicuramente coinvolto molte pi persone e molti pi interessi (immaginate
le baruffe politiche ad una condanna a 10 anni sulle spalle di un senatore della
coalizione di Governo?).
Ci non toglie per che la condanna di un amministratore della cosa
pubblica sia davvero sintomatica di quanta responsabilit abbiano i governanti
nella disastrata situazione del territorio, sia essa intesa in termini architettonici,
paesaggistici (sempre che differenza ci sia...), idrogeologici. Calogero Sodano
continua a sedere in Parlamento e non finir certo in gattabuia. Gli abusi
nella Valle dei Templi ne sono stati, paradossalmente, il passpartou per il seggio
al Senato, e questo il dato pi avvilente, indubbiamente.
Oggi questo stesso Parlamento sta per emanare una legge a dir poco innovativa,
in quanto andr ad occuparsi di architettura, la qualcosa non succede di
certo tutti i giorni...
E lo fa attraverso Giuliano Urbani, pacioso ministro berlusconiano che, dopo averci
comunicato del DDL sulla qualit architettonica, ha dichiarato:...Se
demoliamo il brutto esistente facciamo un'opera buona e se quel brutto lo sostituiamo
con il bello, facciamo due opere buone. Nel dopoguerra abbiamo costruito periferie
orrende, mentre i nostri architetti, da Piano a Gregotti, venivano utilizzati
soprattutto all'estero. Con questa nuova legge vogliamo finanziare la progettazione
di qualit e quindi, indirettamente, incoraggiare le amministrazioni a
demolire e a ricostruire.
Certo, guadagnarsi il Paradiso demolendo il brutto potrebbe essere
-perch no!-una strada...! Ironia a parte, demolire quel che si reputa
brutto credo sia davvero la pi grande bufala del secolo.
Tra laltro, Urbani commette un'involontaria gaffe citando Vittorio Gregotti
tra gli architetti bistrattati dalla Patria, ma dimenticando che proprio Gregotti
lautore del quartiere Zen di Palermo, uno tra i peggiori esempi
di ghetto-periferia che sia mai stato costruito.
Le reazioni alle parole e alla proposta di Urbani sono state eterogenee, ma particolarmente
pregnanti sono quelle che cercano di scavare nei meandri della proposta di Legge.
La posizione di Renzo Piano degna di assoluto rispetto: "Bisogna
saper riconoscere che cosa non un inferno anche nella peggiore citt
e dargli pi spazio. La citt giusta quella in cui si dorme,
si lavora, ci si diverte, si compra. E la mescolanza di funzioni che rende
la citt giusta e non malata, come ha insegnato la lunga battaglia di Giuseppe
Campos Venuti. Se si devono costruire nuovi ospedali, meglio farli in periferia,
e cos per le sale da concerto, i teatri. Andiamo a fecondare questa periferia,
questo grande deserto affettivo".
Decisamente valida la disamina di Piano, tanto quanto la domanda che si pone Carlo
Alberto Quintavalle: Chi decider che un edificio, o un sistema
di edifici, da abbattere? Quegli stessi amministratori comunali che li
hanno fatti costruire? E chi sar in grado di giudicare la moderna architettura,
il nuovo da imporre con pubblici concorsi? Gli ordini professionali?.
E ce lo chiediamo in molti...
Ad esempio, trovo estremamente ridicolo un passaggio del disegno di legge in cui
si dice che saranno varati dei corsi di formazione per quei tecnici comunali e
per quegli amministratori che sono delegati a dare il beneplacito alla costruzione
di condomini, ville, villette...per educarli al concetto di qualit.
Ma chi?... i professionisti del clientelismo nel pubblico impiego
in ambito amministrativo comunale?... o i professionisti della corsa
allaccaparramento del posto di architetto/ ingegnere capo dei
vari comuni? Suvvia! ma vimmaginate con quale sonnolenza seguirebbero i
master appositamente approntati? E poi, che criterio avrebbero questi master?
forse quello di fare dei corsi di recupero tipo Cepu?
Se i signori della burocrazia sono ignoranti della "qualit architettonica",
tali resteranno, perch non baster certo un master a svegliarne
la coscienza del ruolo che occupano. N, credo, avranno voglia di studiare
-capendolo- tutto quello che non hanno avuto voglia di studiare quando avrebbero
dovuto.
Si obietter che la legge non tutta qui. Vero, ma gran parte delle
responsabilit della sua applicazione "qualitativa" spetter
proprio ai professionisti di cui sopra. Ora, non sar certo
un master a rompere gli equilibri affaristici tra amministratori e speculatori.
Al massimo i primi appenderanno al muro lattestato di partecipazione, fregiandosene
e nello stesso tempo fregandosene. Ha ragione Vittorio Sgarbi: ...il
problema non sono le bune leggi ma le buone teste.
Sinceramente, e per mia confessa incapacit, mi sfugge il significato dellipotesi
sullabbattimento del brutto. Troppo facile uscirsene cos, e poi,
realisticamente, come si pu solo pensare di tirare gi il 50% degli
edifici presenti sul nostro suolo? Gli errori da cui scaturita lattuale
situazione sono vecchi di quasi sessanta anni e recuperare il "bello"
attraverso un colpo di spugna appare pura follia (altro che quella additata ai
magistrati dal nostro Presidente del Consiglio...).
Mi chiedo perch, per prima cosa, non si metta mano allurbanistica,
correa nella maggior parte degli scempi territoriali. Un esempio per tutti
la legge che impone linedificabilit assoluta entro una determinata
fascia nelle zone di mare: ma ha senso rispettare la distanza stabilita e poi,
un metro pi in l, edificare una schifezza? O meglio, ha un senso
qualitativo? No, certo, ma ecco che arriva in soccorso la legge Urbani con il
suo carico di ideali di bellezza e con una schiera di professionisti
che ci daranno le direttive su come e cosa progettare.
Stesso identico discorso per i centri antichi, per le infrastrutture viarie disseminate
nel territorio tanto quanto lo sono gli insediamenti industriali.
Lo scollamento tra architettura ed urbanistica e resta il nodo principale
da sciogliere. Per capire quanto sia importante rivedere il rapporto urbanistica/architettura
basterebbe prendere visione di certi inauditi Piani Particolareggiati, tutti assolutamente
redatti bidimensionalmente -tipo copia-incolla- da chi non si scomoda
neanche di andare a constatare la situazione esistente per poterne verificare
lapplicabilit.
Il disegno di legge non prende in considerazione la questione della riunificazione
tra architettura ed urbanistica, anzi, citandole separatamente, ne rimarca la
separazione, cos come rimarcato nell' Articolo 1 (Finalit) al
punto 2: Per qualit architettonica e urbanistica si intende lesito
di un coerente sviluppo progettuale che recepisca le esigenze di carattere funzionale,
sociale e formale poste a base della ideazione e della realizzazione dellopera
e che garantisca il suo armonico inserimento nellambiente circostante.
Ma cos nella sostanza lesito di un coerente sviluppo
progettuale? E chi stabilisce questa coerenza? Urbani specifica
che la legge serve a mettere pi cura nei piani urbanistici,
ma salta a pi pari la questione della riunificazione delle discipline,
rischiando dinnescare un ulteriore equivoco i cui effetti verrebbero mascherati
dallaspetto innovativo che il decreto legge sembra avere.
Per la risoluzione del problema, Raffaele Sirica fa affidamento sulla Fondazione
per la qualit architettonica e dellambiente costruito (Articolo
12 del DDL), e dichiara: La fondazione dovr organizzare il sostegno
agli enti locali sulla qualit architettonica ispirandosi al ruolo svolto
in Francia dal Miqpc (Missione interministeriale per la qualit delle costruzioni
pubbliche) che assiste gli enti locali per la fase propedeutica dei concorsi di
progettazione. E sar impegnata nella programmazione dei concorsi che
una fase assente attualmente nellurbanistica italiana. lanello
mancante della catena pianificatoria dellurbanistica italiana che va dal
piano territoriale di coordinamento regionale ai piani esecutivi.
Tutto molto bello, ma, nella sostanza, significa forse che la riunificazione della
materia ha trovato compimento? Tuttaltro, se vero che una Fondazione
che dispensa consigli non propriamente il mezzo pi idoneo per
dare vita quantomeno ad una sinergia di forze dagli obiettivi comuni.
Comunque sia, appoggiata da Ordini e Universit, la Legge avr sicuramente
lapprovazione di Camera e Senato (si dice entro la met di gennaio
2004). Una legge che sar votata anche da Calogero Sodano, l'ex sindaco
condannato per avere favorito gli abusi edilizi....Davvero buffa la vita!...E
beffarda, visto che proprio oggi (10 settembre) il ministro Tremonti ha quasi
convinto (ma si dovuto davvero sforzare?) la coalizione di Governo che
indispensabile una sanatoria edilizia per portare nelle casse dello Stato
2,5 miliardi di euro e ripianare -in parte- i conti.
Ricapitoliamo: Urbani si erge a paladino della qualit architettonica,
ambientale, urbanistica. Vorrebbe debellare il brutto e propone una legge "storica",
panacea di tutti i mali. Tremonti non sa pi dove mungere ed ecco che si
getta sulla mucca pi prolifica in assoluto, simpaticamente chiamata "self
made house".
Ancora una volta l'abusivismo verr quasi certamente legittimato e ci
non potr che mettere in grande imbarazzo il buon Urbani, che della lotta
contro gli abusi aveva fatto una delle motivazioni (oggettivamente encomiabile)
della necessit di una legge sulla qualit dell'architettura. Sar
interessante vedere come si confronteranno i due politici, anche se sembra gi
scontato il copione...sulla falsa riga del celeberrimo film di Franco e Ciccio,
in cui tutte le lotte d'ideali terminavano a tarallucci e vino.
Aspettiamo dunque l'evolversi della situazione e prendiamo atto che, al momento,
l'unica certezza quella che i signori del mattone selvaggio sono in trepidazione,
molto pi di quanto non lo siano coloro che tante speranze hanno posto
nella legge Urbani. Nel frattempo, esulta Calogero Sodano: aveva chiuso un occhio
sugli abusi edilizi dei suoi elettori e ne aveva ricevuto gentile ringraziamento
a mezzo dei voti che lo hanno portato al Senato. Adesso arriva il condono...E
poi si dice che i politici non mantengono le promesse...!
Condono a parte, una sola, piccolissima, richiesta al Ministro Urbani: oltre a
tutelare quello che c, oltre a dare un colpo di maglio agli scempi
passati, non sarebbe utile riflettere anche sugli scempi da non fare? Vedasi Ponte
sullo Stretto, sul quale il Polo delle Libert ha riposto gran parte del
ritorno dimmagine...architettonico e urbanistico e propagandistico...
(Paolo G.L. Ferrara
- 10/9/2003)
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Commento 407 di Angelo Errico del 09/10/2003
Riguardo al ponte sullo stretto di Messina, mi son sempre espresso a favore e ho sempre visto con ammirazione il coraggioso sforzo ingegneristico e architettonico che richiede una monumentale opera come questa.
Facendo una lettura oggettiva e austera della storia negli ultimi cento anni dell'Europa, facile essere lungimiranti nell'immaginare come dopo la caduta del muro di Berlino, quest'opera del Ponte sia l'appendice di una serie d'interventi che sulla faccia della terra contribuiscono a dare un valore aggiunto all'umanit, nell'interpretare quei sentimenti di comunit e di federazione tra Stati differenti.
Chiarito questo, il bello e il brutto son due concetti, ontologicamente identificati a seconda delle necessit delle societ che ne fanno uso.
Che qualcuno sia autorizzato a definire brutto qualcosa affinch debba essere eliminato, una considerazione teorica senza confini di risoluzione.
Con tutti gl'infiniti esempi di scempi che nelle varie epoche storiche e nell'ultimo secolo della storia italiana sono stati eseguiti, questa proposta del master "in bellezza" per le amministrazioni locali, vale anche la riflessione su chi sar designato a demagogo, a faro del sapere, per chi fino ad oggi stato pagato nei miseri uffici tecnici per consentire che gli edifici venissero realizzati.
Eppure gli edifici non sono cos difficili da governare seguendo i criteri senso del buon e bel gusto, se proprio proprio vogliamo vedere. Ci sono comuni in Italia che hanno regolamentato l'uso del colore sulle facciate (Bologna ad esempio). Anche in passato remoto ci son stati dei regolamenti che imponevano certe altezze, certi stili (il termine so che non piace molto alle correnti di pensiero dell'architettura). Se stato edifciato nella valle dei templi, beh non certamente la sola semplicit degli edifici che rende squallida la vallata, ma l'intera operazione urbanistico territoriale.
I condoni sono la legittimazione del fuori regolamento adoperato da inquilini e cittadini abusivi e ,,, e chi spiegher a coloro, che non sono capaci di avere la minima sensibilit del bello e dell'artistico, e che pertanto quanto fino ad oggi compiuto dovr essere rasato alla maniera di Attila? E dopo la rasatura, bisogner restituire nello stesso posto una nuova edilizia che far nuovamente a cazzotti tra superficie disponibile, superficie edificabile, e superficie destinabile a prati ed accessori nel loro massimo splendore come quella di Milano 2, tanto per dirne una?
Insomma, la trovata di questi due singolari esponenti del governo e della cultura e della civilt del popolo italiano, soltanto l'ennesima pagliacciata alla Cric e Croc.
Se il criterio di "ci che brutto va debellato", potesse diventare un principio di educazione morale, lo si potrebbe gentilmente applicare a quei ministri che son brutti, ma brutti brutti brutti?
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