Fondazione Bruno Zevi; tre domande a Luca Zevi
di Luca Zevi - antiTHeSI
- 2/10/2002
Sandro Lazier: Il 29 settembre stata inaugurata a Roma, in via Nomentana 150, la Fondazione Bruno Zevi. Quali, in breve, sono le finalit e, soprattutto, quale lo spirito del progetto erede di una personalit scomoda quale quella di tuo padre?
Luca Zevi: La nascita della Fondazione, come l'impostazione data alla rivista "L'architettura-cronache e storia" o alla collana "Universale di Architettura" della Testo e Immagine dopo la scomparsa del loro fondatore, discende dalla convinzione che non esiste "un" erede di Bruno Zevi, ma esiste invece una vasta rete di persone diversamente influenzate dal suo pensiero e diversamente ma intensamente interessate a portarne avanti, elaborandolo ed aggiornandolo, il messaggio.
In questa prospettiva la rivista e la collana di libri sono diventate rapidamente luoghi di confronto e di elaborazione collettiva.
Si ritenuto altres importante rendere frequentabile la biblioteca e l'archivio, che, al pari di tutti i patrimoni intellettuali, eminentemente collettivo: da qui la decisione di attrezzare a questo fine una parte dello stabile di via Nomentana, nel quale Bruno Zevi ha vissuto e lavorato.
La Fondazione dovrebbe completare questo quadro, con la promozione di ricerche, convegni, mostre, pubblicazioni capaci di trasformare il ricordo in impegno collettivo.
S.L.: Bruno Zevi non ha mai disgiunto l'impegno intellettuale, didattico e professionale da quello civile e politico. Il liberal-socialismo di memoria rosselliana stato alimento che ha nutrito il pensiero e l'ideale della politica oltre la contingenza e l'acquiescenza del presente. Che parte avr la Fondazione in questa prospettiva?
L.Z.:Certamente la Fondazione continuer a considerare l'architettura come una disciplina destinata ad incidere fortemente sulla vita quotidiana della gente, condizionandone i modi di pensare e di agire. In questo senso continueremo ad occuparci di architettura in chiave civile e politica, tentando di farne sempre pi uno strumento di evoluzione dell'uomo e di dilatazione dei suoi spazi di libert.
S.L.:Storia e critica, per Bruno Zevi, sono ingredienti dello stesso piatto e, malgrado le resistenze, l'architettura dei nostri giorni sembra confermarne la ragione. La Fondazione si assumer l'impegno di portare avanti questo fronte teorico?
L.Z.:Per quello di cui saremo capaci, continueremo a riguardare alla storia con un occhio interessato al presente, "passando a contropelo la storia" (Walter Benjamin) per riuscire a distinguere chi, nelle varie epoche, ha lavorato ad un pi libero e giusto destino dell'uomo e chi, al contrario, si impegnato in difesa dell'ordine costituito (pur, spesso, con grandissima qualit).
La Fondazione nasce proprio con l'intento di promuovere la collaborazione di tutti coloro che, pur con esperienze ed approcci diversissimi, avvertono una sintonia con questo modo di riguardare alla storia ed al presente.
(Luca Zevi - antiTHeSI
- 2/10/2002)
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Commento 208 di Carlo Sarno del 10/04/2002
Cari Luca e Adachiara, il mio cuore ha esultato di gioia all'apprendere la nascita della Fondazione Bruno Zevi. Insieme alla Fondazione Giovanni Michelucci saranno i due fari luminosi per il buon avvenire dell'architettura italiana. Giorni fa ebbi occasione di ringraziare Sandro Lazier e Paolo Ferrara per l'opera di divulgazione del pensiero del Professore Bruno Zevi.
Ma ora cari Luca e Adachiara sono sicuro che con questa iniziativa il patrimonio culturale di vostro Padre sar conservato e ricordato correttamente :"... la Fondazione continuer a considerare l'architettura come una disciplina destinata ad incidere fortemente sulla vita quotidiana della gente, condizionandone i modi di pensare e di agire. In questo senso continueremo ad occuparci di architettura in chiave civile e politica, tentando di farne sempre pi uno strumento di evoluzione dell'uomo e di dilatazione dei suoi spazi di libert...".
Quindi Luca e Adachiara vi ringrazio di cuore, sinceramente... il Professore Bruno Zevi ha ancora molto da insegnare!
Cordialmente Carlo Sarno , dello studio Sarno Architetti, a nome della Nuova Architettura Organica Italiana.
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