Comunicato ai lettori
di la redazione
- 13/7/2002
Abbiamo spesso filtrato commenti che sfociavano nel battibecco, mentre altri, nonostante seguissero la stessa linea, sono stati pubblicati . Da ora in poi, non accadr pi. AntiTHeSi chiede che le opinioni espresse siano supportate da una contro-critica di contenuti e che vengano evitati commenti superficiali rivolti, cosa grave, ad altri siti o altri lettori. Abbiamo cercato di essere democratici pubblicando le opinioni di tutti ma, da qualcuno, questo atteggiamento stato frainteso. Ribadiamo: non siamo depositari di alcuna verit; desideriamo un confronto che sia s contraddittorio rispetto le nostre opinioni, ma che sia anche propositivo.
Chi ha desiderio di dibattere il benvenuto. Chi ha desiderio di scrivere su antiTHeSi ha le porte aperte. Ma nessuno si aspetti che antiTHeSi abbia l'obiettivo di voler essere considerato organo di "tendenza", "alternativo", "controcorrente" o di qualsiasi altra scemata del genere. Siamo nati per caso, ma potremmo morire con premeditazione se solo capissimo di essere caduti nella rete delle scemate di cui sopra.
Dunque, ai lettori si chiede di ritenere antiTHeSi quale un loro strumento per avere spazio nel potere "parlare architettura", sapendo a priori che non si pu piacere a tutti, che non si pu avere il consenso di tutti, che si deve essere pronti alle critiche. Ma che siano critiche costruttive. Non abbiamo avuto timore di attaccare quelle che sono considerate "istituzioni", quali le Universit o qualche rivista, e sempre abbiamo dato comunicazione agli interessati di quanto avevamo scritto. Raramente abbiamo avuto risposta proprio perch Ferrara e Lazier non sono "nomi", dunque non considerabili degni di dialogo. Ora, paradossalmente, questo non ci disturba affatto e ci rende consapevoli che siamo organo di disturbo perch non aduliamo, non vogliamo niente, in poche parole, non lecchiamo il sedere di nessuno. E non siamo eroi, perch non facciamo nulla di eccezionale: ci comportiamo come tutti dovremmo fare.
Ai lettori chiediamo dunque di contraddire le nostre opinioni perch antiTHeSi lo richiede per la sua stessa sopravvivenza sul web. In caso contrario, poco male.
Sandro Lazier Paolo G.L.Ferrara
(la redazione
- 13/7/2002)
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