Leggo articoli e commenti sulla stampa recente che mi ricordano "l'imperatore e l'architetto" e non sono per nulla meravigliato naturalmente... Mi dispiace soprattutto per il ruolo che vedo svolgere all'architetto in balia del Principe o del Cavaliere come anche nel caso di oggi sui grattacieli ex Fiera. Non sono meravigliato no! E' il destino dell'architetto sia che sbagli o che abbia pi luce.... In questo caso... da quando ho visto quel progetto che una sorta di tristezza incominci a palesarsi proprio per la provincialit che esprime come malcelata aspirazione acritica ad avere qualche cosa che accumunasse Milano a N.Y. Dal suo apparire ho sempre manifestato le mie perplessit e anche quando qualcuno me le ha respinte per paura di contrariare l'amministrazione, ho comunque insistito perch ne ero e ne sono sempre pi convinto. L'architetto una foglia al vento...chiss dove si posa con il suo pensiero... O con il suo non pensiero.... Ma non vedo come Milano abbia bisogno di grattare il cielo con i simboli di una cultura gi espressa dove era pi giusto. Ora si dovrebbe cercare qualche cosa di pi attinenente a questa pianura, a questa citt piana, che si inserisca in questo territorio gi abbastanza caotico. Sprattutto si dia fiducia a chi pu farlo con saggezza e lungimiranza evitando Spot. Mettendo al palo i partenti in una sfida di cuore e di cervello che fino ad oggi mancata per malversazioni politiche e culturali... diciamolo francamente per incapacit di amare con intelligenza la citt e senza migliorarla con quel poco coraggio che occorre per levare quella impasse che fa scadere la qualit nell' insipido della quantit del fare per il fare. Forse c' stata nelle giunte scorse una enfasi che deve solo essere rivisitata proprio per eliminare quel carattere retr filtrato nei progetti e che mette in un certo imbarazzo.
Piano piano cresciuta questa consapevolezza fino ad arrivare appunto all'Imperatore o al Principe....Ma anche al Cavaliere che dir si voglia. Ben venga!
Commento 6146 di marrucci renzo
del 11/04/2008
relativo all'articolo Zaha Hadid si aggiudica tutto. Anche a Reggio di C
di Gian Paolo Manfredini
Leggo articoli e commenti sulla stampa recente che mi ricordano "l'imperatore e l'architetto" e non sono per nulla meravigliato naturalmente... Mi dispiace soprattutto per il ruolo che vedo svolgere all'architetto in balia del Principe o del Cavaliere come anche nel caso di oggi sui grattacieli ex Fiera. Non sono meravigliato no! E' il destino dell'architetto sia che sbagli o che abbia pi luce.... In questo caso... da quando ho visto quel progetto che una sorta di tristezza incominci a palesarsi proprio per la provincialit che esprime come malcelata aspirazione acritica ad avere qualche cosa che accumunasse Milano a N.Y. Dal suo apparire ho sempre manifestato le mie perplessit e anche quando qualcuno me le ha respinte per paura di contrariare l'amministrazione, ho comunque insistito perch ne ero e ne sono sempre pi convinto. L'architetto una foglia al vento...chiss dove si posa con il suo pensiero... O con il suo non pensiero.... Ma non vedo come Milano abbia bisogno di grattare il cielo con i simboli di una cultura gi espressa dove era pi giusto. Ora si dovrebbe cercare qualche cosa di pi attinenente a questa pianura, a questa citt piana, che si inserisca in questo territorio gi abbastanza caotico. Sprattutto si dia fiducia a chi pu farlo con saggezza e lungimiranza evitando Spot. Mettendo al palo i partenti in una sfida di cuore e di cervello che fino ad oggi mancata per malversazioni politiche e culturali... diciamolo francamente per incapacit di amare con intelligenza la citt e senza migliorarla con quel poco coraggio che occorre per levare quella impasse che fa scadere la qualit nell' insipido della quantit del fare per il fare. Forse c' stata nelle giunte scorse una enfasi che deve solo essere rivisitata proprio per eliminare quel carattere retr filtrato nei progetti e che mette in un certo imbarazzo.
Piano piano cresciuta questa consapevolezza fino ad arrivare appunto all'Imperatore o al Principe....Ma anche al Cavaliere che dir si voglia. Ben venga!