Commento
6254
di gIANCARLO mARULLO REEDTZ del 10/05/2008
relativo all'articolo
Gibellina: vergogniamoci, tutti. di
Paolo G.L. Ferrara
Tornato da un breve viaggio in Sicilia, dove ho visitato Gibellina vecchia (incementata) e nuova (desolazione allo stato puro) ho cercato in internet qualche notizia su come tutto ci sia potuto accadere. Mi sono imbattutto in questo sito e ho letto l'articolo di Ferrara. Ho pensato che anche lui doveva essere stato recentemente in Sicilia, poi ho visto che l'aveva scritto nel 2002!
Mentre ero a Gibellina nuova dei muratori lavoravano alla chiesa, dotata di una cupola assai vistosa, gi una volta crollata (non per il terremoto!). Pare che la costruzione vada avanti da anni senza concludere (secondo un abitante non finir mai perch altrimenti finirebbe il "lavoro"!). Nella piazza sottostante, accecante gi sotto il sole di maggio, un sistema completo di illuminazione mostra lampade rotte e vetri per terra. Sulla piazza si affaccia un edificio lasciato incompiuto, che mi dicono avrebbe dovuto essere un teatro. Sui muri che contornano la piazza vedo insulse scritte futuriste su maiolica di qualche artista evidentemente un tempo accreditato. Cosa ha a che fare tutto ci con un paese dell'entroterra siciliano?
Vado a prendere un caff in un bar in un grande edificio futuribile, accanto alla piazza. Al piano di sopra, mi dice il barista, c' un pub che funziona solo d'inverno, perch d'estate l'edificio troppo caldo essendo le pareti di vetro.
Certo, la maggiore responsabilit di questo fallimento di chi ha deciso di fare una citt modello senza interpellare gli abitanti. Certo, prima di fare la citt modello si sarebbe dovuto innanzi tutto pensare a come dare alla gente di Gibellina la possibilit di lavorare a Gibellina. Ma che dire di architetti che non sono capaci di valutare il contesto in cui si collocano le loro opere?
Commento 6254 di gIANCARLO mARULLO REEDTZ
del 10/05/2008
relativo all'articolo Gibellina: vergogniamoci, tutti.
di Paolo G.L. Ferrara
Tornato da un breve viaggio in Sicilia, dove ho visitato Gibellina vecchia (incementata) e nuova (desolazione allo stato puro) ho cercato in internet qualche notizia su come tutto ci sia potuto accadere. Mi sono imbattutto in questo sito e ho letto l'articolo di Ferrara. Ho pensato che anche lui doveva essere stato recentemente in Sicilia, poi ho visto che l'aveva scritto nel 2002!
Mentre ero a Gibellina nuova dei muratori lavoravano alla chiesa, dotata di una cupola assai vistosa, gi una volta crollata (non per il terremoto!). Pare che la costruzione vada avanti da anni senza concludere (secondo un abitante non finir mai perch altrimenti finirebbe il "lavoro"!). Nella piazza sottostante, accecante gi sotto il sole di maggio, un sistema completo di illuminazione mostra lampade rotte e vetri per terra. Sulla piazza si affaccia un edificio lasciato incompiuto, che mi dicono avrebbe dovuto essere un teatro. Sui muri che contornano la piazza vedo insulse scritte futuriste su maiolica di qualche artista evidentemente un tempo accreditato. Cosa ha a che fare tutto ci con un paese dell'entroterra siciliano?
Vado a prendere un caff in un bar in un grande edificio futuribile, accanto alla piazza. Al piano di sopra, mi dice il barista, c' un pub che funziona solo d'inverno, perch d'estate l'edificio troppo caldo essendo le pareti di vetro.
Certo, la maggiore responsabilit di questo fallimento di chi ha deciso di fare una citt modello senza interpellare gli abitanti. Certo, prima di fare la citt modello si sarebbe dovuto innanzi tutto pensare a come dare alla gente di Gibellina la possibilit di lavorare a Gibellina. Ma che dire di architetti che non sono capaci di valutare il contesto in cui si collocano le loro opere?