4 commenti di Stefano Tesotti
Commento
904
di Stefano Tesotti
del 20/05/2005
relativo all'articolo
Gli studenti universitari non conoscono la storia
di
Paolo G.L. Ferrara
Eppure tu, mio caro Marco Mauro, non hai sentito parlare di "Mies Van Doesburg" all'esame di Composizione Architettonica I (in una facolt di Ingegneria, se questa precisazione da ritenere pertinente). Se solo non fosse stato per questa imprecisione il "gi(u)ovane" incosciente si sarebbe portato a casa un bel 30 e lode. Peccato, solo 28.
A questo punto sono aperte le iscrizioni per le prossime Olimpiadi di LANCIO DEL LIBRETTO. O forse una disciplina propria deI Giochi della Gi(u)ovent?
Commento
328
di Stefano Tesotti
del 05/04/2003
relativo all'articolo
Gehry, Hadid e Libeskind presi...Di Petta
di
Paolo GL Ferrara
"Inannzi tutto si tratta di newitalianblood.com e non .it, credo sia una correzzione doverosa per un sito che merita dei link corretti..."
Mi permetto di apportare anch'io una correzione doverosa per un sito che merita dei link corretti. Gi, perch sono corretti entrambi! Provare per credere...e si tratta proprio dello stesso sito! Ma guarda un po'...quando meno te lo aspetti...
Commento
280
di Stefano Tesotti
del 07/02/2003
relativo all'articolo
Gibellina: vergogniamoci, tutti.
di
Paolo G.L. Ferrara
Perdonate la mia ingenuit...ma qualcuno ha mai chiesto agli abitanti di Gibellina che citta' volessero ri-costruire, quale casa volessero ri-abitare etc. etc.? Per farla breve, non credo che la mia povera nonna, che ha sempre vissuto in una sobria casa campidanese (abitazioni tradizionali della piana del Campidano in Sardegna) si troverebbe a proprio agio in una abitazione lontana dal suo "immaginario".
Spero di essermi spiegato.
Con una grande stima per tutti coloro che collaborano a questo sito,
Stefano.
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Commento 1802 di Stefano Tesotti
del 05/02/2007
relativo all'articolo Nonsolomoda, anche idiozie
di Paolo G.L. Ferrara
Mi chiedo quale sia "l'amara verit che coglie (o da cui colto?) il sig. Schintu" il quale ci fornisce una definizione dell'arte e dell'opera d'arte parziale e insoddisfacente, incentrando il suo valore sulla novit e facendo carta straccia di tutti gli altri parametri estetici necessari per un giudizio quanto meno pertinente. Cos facendo vizia il resto del suo ragionamento poich, a mio avviso, ha dato assodate delle premesse che non lo sono. Infatti per il sig. Schintu ("...le opere d'arte...oggi sono di moda, domani sono passate, belle ma non pi interessanti come lo potevano essere all'inizio") e per molti come lui, la bellezza un requisito necessario ma non sufficiente affinch un'opera d'arte possa dirsi "interessante" (sino a non molto tempo fa lo sarebbe stato). Posto che dopo le avanguardie storiche ci che rende un'opera "interessante" varia di volta in volta e ha senso solamente se preventivamente contestualizzato (e non necessariamente la "bellezza" cos come le intende il sig. Schintu ha un valore discriminante), il fatto che un'opera d'arte (o d'architettura) non sia pi interessante agli occhi di coloro che ricercano solo la novit un problema di questi ultimi e del loro approccio approssimativo e non certo dell'opera d'arte (o d'architettura) la quale, da par suo, non mostra nessuna insofferenza all'idea di essere continuamente reinterpretata. Anzi.
Il fenomeno dell'assuefazione percettiva, che dalle parole del sig. Schintu parrebbe un male incurabile innato di ogni opera d'arte (e semmai lo di ogni osservatore annoiato), interessa la vita umana nel suo complesso e non una prerogativa dell'esperienza estetica. Compito della critica proprio rinnovare il campo semantico incentivando nuove "esecuzioni" dell'opera d'arte. Per il sig. Pacciani "l'amara verita che coglie il sig. Schintu che oggi anche l'architettura, soprattutto quella contemporanea, intesa come oggetto di consumo e non d'uso"? Benissimo. Ma il consumatore oltre che una miriade di diritti ha anche il dovere di informarsi. Solo cos avr il potere di criticare e capire (o viceversa) e "consumare" consapevolmente. Chiss che prima di avviare le opere d'arte (e d'architettura) allo smaltimento differenziato non si riesca a rigenerarle fino allo disfacimento semantico...