3 commenti di rosario ferraro
Commento
6565
di rosario ferraro
del 01/12/2008
relativo all'articolo
Ricercatori di verit
di
Ugo Rosa
Forse meglio un amaro, magari un amaro Averna invece che un Jack Daniels, avresti anche fatto omaggio al campanile e aiutato la digestione. Il valore di un uomo lo sancisce il tempo e la storia, anche se pu sonare retorico. Non sono un accademico, sono solo un architetto che da studente, in facolt ha conosciuto Ugo Rosa come assistente di un ottimo Prof. Architetto e l'altro come assistente di chi? Non ricordo!
Ugo vai avanti, continua a scrivere e la lavorare come sai fare. E' difficle che cambi qualcosa e chi veramente capisce di architettura sapr sicuramente discernere, in fin dei conti siamo o no della terra del Gattopardo........... meglio omettere.
Complimeti per il coraggio e per quello che hai scritto.
Commento
6001
di Rosario ferraro
del 04/02/2008
relativo all'articolo
Oltre gli incerti confini. Il territorio urbano di
di
Leandro Janni
Bellissimo! Ottimo! Eserciziozio di stile.
Oramai e una costante, arrivo in ritardo. L'et! Ma mi spieghi per favore il finale? Tra un rimando e l'altro ho perso il filo. Palermo tutto quello che hai detto e anche oltre, come Trapani, Messina e Roccalumera.
Forse non avr beckground culturale cos elevato, ma vorrei capire il messaggio. Per amore della felicissima citt.
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Commento 7209 di rosario ferraro
del 18/05/2009
relativo all'articolo La ricostruzione a L'Aquila non roba da Archista
di Vito Corte
Maledetti (super)architetti! Ma solo per parafrasare il fortunato titolo di un libro di Tom Wolfe che qualche anno fa ha diviso e, in un certo senso, scandalizzato il mondo dell'architetura. Potenza dei ricorsi storici, a dire il vero poco "ri" e molti "cors". L'articolo di Vito Corte chiaro e, credo, condiviso dalla grande maggiranza dei "mestieranti" dell'architettura, eccetto le Stars, ovvio.
Ma, un passaggio, sempre che abbia ben capito, colpisce nel segno ed quello in cui si dichiara il rapporto, spesso insano, tra architettura e politica, o meglio nell'articolo viene citato come esempio infelice "l'archietto-politico", roba da bestiario, e sono d'accordo con Vito Corte. Ma ....... Ma se l'architettura una casta, prech lo , non c' dubbio, quella che sta in alto tende sempre a sopraffare la sottostante, e cosi via. Il terremoto una sciagura, la ricostruzione una pastura, mi si dia licenza scappata la rima, e da che mondo e mondo il leone lascia gli avanzi agli ...... a quelli meno .... a quelli pi .... insomma, a queli che praticano male l'arte della caccia.
A proposito, quello che avviene quotidianamente nelle nostre citt o all'interno delle amministrazioni, o nei concorsi di architettura, (tralasciamo gli Ordini Professionali, non il caso) non sono forse compromessi politici? Non sono sopprusi?
Oggi alcuni architetti "guru" mettono in guardia dalle minacce dello starsystem e dagli effetti speciali. Non compiono peccato di invidia o magari l'hanno compiuto nei tempi andati? A scanzo di equivoci, e perch non voglio siano interpretate male le mie parole, dico che lo scorso luglio sul Corriere della Sera apparso un articolo di Rem Khoolas che lapidava le archistars (lui non lo mai stato!?) e a dirittura lo scorso febbraio alle Lecture di Berlino ha rincarato la dose (che Disciplino) sembrava quasi un avvertimento messiatico: "memento mori" (vedi F. Irace, "L'archistar in Crisi", Il sole24ore di febbraio).
In conclusione speriamo che questa volta a L'Aquila politici, amministratori ed architetti si passino la mano sulla coscienza e non ci stupiscano ancora una volta con effetti speciali.
Grazie per la pazienza