Gentili signori, mentre cercavo delle foto su Gibellina mi sono ritrovata davanti questo articolo che sinceramente non saprei definire. Seppur il mio commento arriva con un ritardo di sette anni, ritengo sulla base della conoscenza di Gibellina, di Salemi, di Partanna, di Santa Ninfa, ecc.. (una conoscenza sempre limitata, perch avere una visione completa e poliprospettica di questa realt difficile, anche se la vivo quotidianamente!) che questi territori oggi dopo quarant' anni dal sisma risultano indefinibili in quanto ancora troppo presto per dare un giudizio univoco su ci che stato o non stato fatto. Prima di giudicare dovremmo pensare che cosa pu ancora accadere in futuro in questi Centri. Bene, la risposta che non lo sappiamo!
Non possiamo avere la sfera magica e prevedere che cosa accadr, ma se vogliamo possiamo intervenire nel presente per cercare di valorizzare tutto ci che la met del novecento in senso artistico-monumentale ha concentrato in questi territori, cercando attraverso una manutenzione costante, attraverso una conservazione programmata di salvaguardare questo patrimonio, anche se c' stato imposto con forza, cercando di renderlo fruibile e comprensibile a chi lo visiti.
Ricordiamoci sempre, e la storia ci insegna questo, che i grandi artisti spesso rimanevano incompresi fino alla loro morte e a volte anche anni e secoli dopo, per poi essere riscoperti nel futuro.
Vogliamo citare lo scempio che stato fatto da G. Patricolo nell'Ottocento nelle architetture e negli apparati decorativi barocchi di Palermo, considerandoli di poco valore?! eppure noi oggi andiamo a visitare le chiese e gli oratori che si sono salvati... il barocco siciliano, Giacomo Serpotta, ecc.. ecc.. stanno sulla bocca di tutti!! in poche parole stato RIVALUTATO! eppure l'ottocento appena un secolo fa!
Detto questo, spero che il mio commento vi possa aiutare a riflettere e che sia da stimolo costruttivo per la realt in cui viviamo.
Grazie.
Commento 7574 di Rosalia Teri
del 03/11/2009
relativo all'articolo Gibellina: vergogniamoci, tutti.
di Paolo G.L. Ferrara
Gentili signori, mentre cercavo delle foto su Gibellina mi sono ritrovata davanti questo articolo che sinceramente non saprei definire. Seppur il mio commento arriva con un ritardo di sette anni, ritengo sulla base della conoscenza di Gibellina, di Salemi, di Partanna, di Santa Ninfa, ecc.. (una conoscenza sempre limitata, perch avere una visione completa e poliprospettica di questa realt difficile, anche se la vivo quotidianamente!) che questi territori oggi dopo quarant' anni dal sisma risultano indefinibili in quanto ancora troppo presto per dare un giudizio univoco su ci che stato o non stato fatto. Prima di giudicare dovremmo pensare che cosa pu ancora accadere in futuro in questi Centri. Bene, la risposta che non lo sappiamo!
Non possiamo avere la sfera magica e prevedere che cosa accadr, ma se vogliamo possiamo intervenire nel presente per cercare di valorizzare tutto ci che la met del novecento in senso artistico-monumentale ha concentrato in questi territori, cercando attraverso una manutenzione costante, attraverso una conservazione programmata di salvaguardare questo patrimonio, anche se c' stato imposto con forza, cercando di renderlo fruibile e comprensibile a chi lo visiti.
Ricordiamoci sempre, e la storia ci insegna questo, che i grandi artisti spesso rimanevano incompresi fino alla loro morte e a volte anche anni e secoli dopo, per poi essere riscoperti nel futuro.
Vogliamo citare lo scempio che stato fatto da G. Patricolo nell'Ottocento nelle architetture e negli apparati decorativi barocchi di Palermo, considerandoli di poco valore?! eppure noi oggi andiamo a visitare le chiese e gli oratori che si sono salvati... il barocco siciliano, Giacomo Serpotta, ecc.. ecc.. stanno sulla bocca di tutti!! in poche parole stato RIVALUTATO! eppure l'ottocento appena un secolo fa!
Detto questo, spero che il mio commento vi possa aiutare a riflettere e che sia da stimolo costruttivo per la realt in cui viviamo.
Grazie.