11 commenti di arianna sdei
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922
di Arianna Sdei
del 02/07/2005
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Berlino Kinshasa
di
Paolo G.L. Ferrara
Fate fare sculture ad Eisenman perche' gli riesce davvero bene. La decostruzione e' davvero indicata a dirigere opere d'arte. Tuttavia oggi l'emergenza ambientale urge risposte. Quello che piu' conta negli edifici civili e d'abitazione dovrebbe essere l'attenzione al clima nel quale essi si collocano.
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722
di Arianna Sdei
del 21/04/2004
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Quelques considerations sur l'enseignement et le m
di
Guidu Antonietti
No,videmment ce nest pas suffisant, et je pense que l exprimentation ncessite dtre mise en ouvre, mais je crois aussi bien que cest beaucoup avoir la force de parcourir ce schma cot de la pratique quotidienne.
Je nai pas des rponses , mais seulement des questions. Est-ce quil y a une place relle ou les architectes peuvent soccuper de larchitecture relle ? Dans lhistoire on a vu assez souvent des beaux projets que sont devenues des belles architectures, mme aujourdhui par fois on le voit. Mais la question cest peut tre : est-ce on peut arriver faire de larchitecture dans lordinaire? Parce que cet ici quil faudrait gagner, exactement dans lordinaire.
No, evidentemente questo non sufficiente, e credo che la sperimentazione teorica ha la necessit di essere messa in opera, penso anche che sia comunque importante continuare questo percorso di ricerca accanto alla pratica professionale quotidiana.
Non ho risposte, solamente molte domande. Esiste un luogo reale dove gli architetti possono occuparsi di architettura? Nel passato abbiamo visto spesso dei bei progetti divenire belle architetture, anche oggi capita. La domanda forse : Si pu fare dellarchitettura nellordinario? Perch e qui che bisognerebbe vincere, nellordinario.
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719
di Arianna Sdei
del 17/04/2004
relativo all'articolo
Quelques considerations sur l'enseignement et le m
di
Guidu Antonietti
Caro Guidu,
Quello che viene detto soprattutto alla fine dellarticolo non incoraggiante. Sono da poco architetto e sto cominciando a lavorare. Forse c qualche differenza tra il sistema francese e quello italiano, da quello che ho letto nellarticolo e dal poco che ho sperimentato mi sembra che il sentimento che esce fuori sia nei due casi molto simile. Io posso raccontare la mia esperienza odierna, fatta di committenti completamente privi di qualsiasi cultura architettonica che non sia quella dei tetti a falde, i portichetti, le mansardine e gli abusi edilizi che prendono decisioni architettoniche e che io non so come trattare per fare qualcosa di degno.
Da un lato bisogna lavorare, dallaltro bisogna potersi esprimere liberamente, ci sono gi tanti vincoli urbanistici con cui fare i conti che se anche il committente ostacola la tua ricerca la libert di espressione decade completamente.
Forse perch sono allinizio ma non riesco a rassegnarmi e dire: che facciano come credono.
Come bisogna comportarsi?
Mi sembra gi un dato positivo che i neolaureati francesi non sono disoccupati, vuol dire che c un mercato che permette di cambiare. Ho frequentato un anno di cole darchitecture in Francia e sono poi ritornata in Italia, ora nutro il desiderio di lasciare questo paese ma penso anche che bisognerebbe lottare un po di pi, dovremmo essere pi combattivi, non stancarci di spiegare il perch dei nostri segni, delle nostre convinzioni, non stancarci di dialogare facendo contemporaneamente azioni liberatorie come scrivere un articolo, approfondire una ricerca teorica o partecipare ad un concorso di progettazione.
Questa potrebbe essere una possibile medicina per curare la frustrazione, cosa ne pensi?
17/4/2004 - Guidu Antonietti risponde a Arianna Sdei
Chre Arianna crire un article, approfondir une recherche thorique et participer un concours de projetation cest ce que nous faisons sur le Web surtout, oui !
Mais est-ce suffisant ?
Dans aROOTS le 14 octobre 2002 jcrivais :
Un peu artiste, un peu homme daffaire, parfois brillant intellectuel, je mhabille en noir absolu de chez Yamamoto et je prore dans les salons cathodiques. Tandis que dans le rel, le complexe politico-industriel, les grandes banques, leurs bureaux dtudes filiales, tous les acteurs vrais sont au rendez-vous, sur le terrain, sur les chantiers, dans les bureaux de programmation. Tous adhrent cette devise clbre dun roi du bton reconverti en patron dun empire audiovisuel : "je gagne de largent avec les travaux que je ne fais pas !". Ainsi si dans ma mmoire vive il ne sinscrit plus que la priphrie de nos villes est la drive, que le logement social est en faillite, que les mal logs sont les exclus, que les marchands phagocytent la cit cest peut-tre parce que mon cybermonde est impermable au monde tel quil est. Ma vie dArchitecte est donc pareille celle dun dsert o jamais rien ne change si ce nest lillusion du changement quy apporte le vent et la lumire en y faisant se succder les apparences. Elles me disent que chaque matin qui se lve est une leon de courage et que la connexion entre le clair-obscur du Web et la lumire solaire de lUnivers vrai est interrompue.
Bref...suis-je heureux ?
Cest toujours dactualit il me semble ... enfin pour moi !
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687
di arianna sdei
del 09/03/2004
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Il lifting di Minerva
di
Paolo G.L. Ferrara
Di questo articolo ho apprezzato linteressante ed inquietante paragone tra il nostro presidente del consiglio ed il duce storico, ci sono tra essi cotante similitudini che non possono passare inosservate: la politica estera, il monopolio dei mezzi di informazione, luso della guerra come strumento per colonizzare ( mi riferisco allinvio delle truppe in Iraq in previsione del miraggio della ricostruzione che non sappiamo quando inizier visto che a quanto pare prima necessaria la totale distruzione) ed a tal proposito egli mente apertamente quando afferma che il voto per la permanenza delle truppe in Iraq gia stato dato. Egli mente di fronte al primo ministro britannico ed al mondo intero. Mi fermer qui ma questi sono fatti che da soli danno unidea della gravit della situazione.
Daltra parte le opere pubbliche mi sembrano veramente inadeguate ai bisogni del paese, ancora fortemente scollato tra nord e sud perch vero, pare che si far il ponte sullo stretto dopo tanti anni ma bisogna arrivarci allo stretto, con un autostrada ed una linea ferroviaria, certo uno gi qualcosa, meglio di niente.
La linea generale di governo promuove un processo di smantellamento di anni di lavoro fatto per garantire le pari opportunit a tutti i livelli in favore di una logica personalizzata che premia il pi ricco (del paese), tutte le riforme vanno in questo senso, parla chiaro la pericolosa volont di rivedere la legge sulle pari opportunit unica garanzia di una democratica campagna elettorale.
Arriviamo alla scuola, il ministro Moratti una che le cose le fa, ha concretamente legalizzato il sistema di vendita dei diplomi di scuola superiore. Luniversit vero, necessita di un cambiamento, una boccata daria, e francamente gi oggi la scelta professionale di intraprendere la carriera universitaria eroica, per non parlare della lontananza tra universit e mondo del lavoro, ma temo sinceramente che si faccia alluniversit quello che si fatto alla scuola secondaria. Il ministro inizia a parlare nellintervista sul Corriere della sera di sabato 6 marzo spiegando quale sar il nuovo sistema di finanziamento delle universit. Suddiviso in quattro quote: il 30% in base al numero di iscritti escluse matricole e fuori corso, il 30% in base ai risultati della ricerca scientifica dellateneo, il 30% in base alla qualit dei risultati, ed il 10% di incentivi a discrezione del ministero. Poi sostiene che non si tratta di co.co.co ma di contratto a tempo determinato di 5 anni offerto ai ricercatori, e che i cinque anni potrebbero essere ridotti. Poi passa alla ricerca, sostenendo: abbiamo portato la percentuale pubblica dallo 0.53 allo 0,65 del pil quando la media europea allo 0,66. Questo suona strano, perch non so di quale Europa si tratti visto che i dati che conoscevo erano ben diversi, in linea con quelli pubblicati su AntiThesi.
Una riforma per il momento fatta di numeri alcuni dei quali discutibili e poco veritieri.
Il giorno 4 marzo tuttavia alla facolt di Architettura di Roma stata una giornata come tante altre, le aule dinformatica piene e gli studenti indaffarati forse con gli ultimi esami. Anche perch ormai tre anni fa in occasione della riforma del tre + due solo loro si mobilitarono per protestare.
Ringrazio cordialmente.
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611
di arianna sdei
del 30/01/2004
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Con De Masi per Niemeyer
di
Paolo G.L. Ferrara
Quello che dice EnricogBotta sullassegnazione dellincarico in parte vero, unamministrazione pubblica ha il dovere di valutare prioritariamente la possibilit di esperire un concorso di progettazione nel caso di opere di rilevanza architettonica o ambientale, questo stabilito dalla legge 109.
Questo il caso tipico, e di certo le cose non sono andate cos.
Tuttavia non ho abbastanza elementi per valutare la legittimit del procedimento dellauditorium e comunque non spetta a me.
Non credo che siano inutili prese di posizione quelle dei pro e dei contro perch arrivati a questo punto cos avanzato del procedimento le scelte sono due: o si realizza il progetto o non si realizza.
E qui dunque che entra in gioco la sua qualit, questa decisione in questo momento andrebbe presa tenendo conto della qualit del progetto e non di fatti burocratici o economici.
Niemeyer un architetto che ha fatto la storia del secolo scorso, sarebbe bellissimo avere una sua opera nel nostro paese. Spero che su questo non ci siano dubbi.
Arianna Sdei
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139
di arianna sdei
del 09/06/2002
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Col senno di poi
di
Domenico Cogliandro
Sono sinceramente allettata dal workshop nel teatro di Sciacca con architetti ingegneri tecnici ed artisti che si esibiscono, l'immagine quella di una festa d'invito alla creazione; grazie per il sogno che credo realizzabile
Arianna Sdei
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72
di Arianna Sdei
del 18/03/2002
relativo all'articolo
Mario Galvagni: la ricerca silente
di
Beniamino Rocca
In risposta al commento 71
Gi Zevi. Chiss se avrebbe approvato tutti i discorsi prolusi in suo onore in quella maratona d'eccezione che si tenuta a Roma il 14 e 15 Marzo; mi piacerebbe sapere cosa pensava veramente delle persone che lo hanno ricordato -devo dire, con impegno- e mentre ero l seduta distante, mentre ascoltavo discorsi del tipo "non esiste dissonanza senza assonanza ed pi dissonante un'assonanza senza dissonanza"; non potevo fare a meno di immaginare cosa avrebbe fatto lui in quell'occasione, quale parola di rottura, quale gesto. Forse perch ho assistito solo alla parte conclusiva dell'incontro ma ho veramente, drammaticamente sentito per la prima volta la mancanza, l'incomprensibile assenza di Bruno Zevi.
Credo che il messaggio sia la propria architettura e che questa meriti una possibilit, se non siamo noi a concedergliela, nessuno ce la conceder.
Ringrazio Alberto Scarzella Mazzocchi per la risposta chiarificatrice.
Arianna Sdei
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69
di Arianna Sdei
del 12/03/2002
relativo all'articolo
Mario Galvagni: la ricerca silente
di
Beniamino Rocca
In risposta al commento 66
Voglio solo dire che non dovremmo farci scappare le occasioni quando ci capitano sotto mano, che talvolta dovremmo anteporre il messaggio, che appunto l'architettura costruita, al nostro ego.
Penso che l'architettura sia costruita, calce, cantiere, materia, e che questo sia lo strumento che l'architetto possiede per comunicare, il consenso funzionale alla costruzione.
Penso che il consenso non lo si ottenga cercando di convincere, ma mostrando semplicemente la propria esperienza, ed questo il gesto che paga, si rinuncia ad un p di arroganza per acquisire
comprensione, l'episodio con Zevi mi fa pensare a questo.
La mia considerazione muove dalla lettura dell'articolo ma proviene da una lunga riflessione personale, voglio pensare che il messaggio pu passare e che l'architettura si pu fare.
Ringrazio l'autore per la sentita risposta
Arianna Sdei
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61
di Arianna Sdei
del 28/02/2002
relativo all'articolo
Mario Galvagni: la ricerca silente
di
Beniamino Rocca
riferimento:Commento 66
Personalit geniale, non v dubbio.Lo scorcio di Casa Silva pu essere affiancato a quello di un prospetto delluniversit di Cincinnati e creduto coevo, li separano invece ben 35 anni. Tutta la ricerca che ha cominciato ad affacciarsi nelle universit da pochi anni e che ormai pi nessuno pu ignorare era gi iniziata, costruita, quando i capostipiti ancora, forse, la ignoravano.
Lui era il solo in quel momento, geniale, non v dubbio.
E Zevi non poteva non riconoscerlo, ma la genialit purtroppo non basta.
Sono molteplici le cause che fanno di un artista incompreso una personalit di primo piano nella societ , prima fra tutte la volont di farsi capire, di trasmettere, di comunicare, ed allora la richiesta di avere disegni pi comprensibili e foto pi esplicative avrebbe subito assunto un altro significato.
Il messaggio va ricercato, elaborato, creato dallartefice ma compito dello stesso di farlo passare.
Il messaggio va comunicato ed il messaggio un regalo allumanit intera, quindi pi importante di qualsiasi idea personale.
Dir di pi, se manca questa forte volont di comunicare lartista non tale, non esiste lartista egoista.
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49
di Arianna Sdei
del 02/02/2002
relativo all'articolo
Luniversale di Architettura n 100
di
Sandro Lazier
Grazie al prof. Saggio per il bell'articolo, sintesi appassionante e diagonale del passato, sguardo rivolto al futuro senza paura.
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Commento 1052 di arianna sdei
del 04/02/2006
relativo all'articolo Inevitabilmente l'architettura
di Leandro Janni
Sono profondamente colpita dal ritardo con cui l'Italia affronta il problema ambientale. La sintesi tra uomo ed ambiente e' proprio l'architettura. Non ci sono altre questioni da risolvere apparte quella ambientale. Non metterei ne' l'architettura, ne' tantomeno l'architetto su di un piedistallo. Siamo solo di aiuto a questo processo di sintesi che si e' fatto per secoli anche senza di noi. Credo che talvolta un po' meno teorie ed un po' piu' di pratica farebbe del bene a tutti.
Saluti dall'Inglilterra