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Non bisogna abusare del mondo. Luomo sta sporcando la Creazione.
Con queste parole, Papa Benedetto XVI ha lanciato, lo scorso 3 Giugno 2006, in
occasione dellincontro mondiale di Roma con i movimenti ecclesiali, il
monito della Chiesa cattolica sul degrado del nostro ambiente. Parole forti, tragiche,
emozionanti. Parole che non possono non farci riflettere, suscitare azioni. Da
cristiano cattolico, da ambientalista impegnato da anni nella tutela della natura
e delle bellezza, propongo qui una riflessione. Un testimonianza sulla spiritualit
ecologica, sulla gioia e limpegno di una nuova relazione con la
natura, il cosmo, la Creazione.
Viviamo un fatto nuovo della storia: un mondo interdipendente. La sfida
che tutto questo divenga unimmensa occasione di vita in comunione. La via
obbligata trasformare il fatto in evento.
Un evento interiore tanto ricco di verit e bellezza da essere assunto
come opzione fondamentale; come valore dei valori, come fonte ispiratrice
del senso della nostra vita umana, come criterio per scelte di conversione, di
riorganizzazione delleconomia, della politica, delle culture in dialogo.
Il genere umano deve scoprire un fuoco interiore per potersi misurare con le sfide
del nostro tempo. Per poterle affrontare e non solo enunciarle come imperativi
deve appassionarsi alla vita in senso globale, integrale. La sua volont
deve sentirsi attratta e smossa da un bene superiore e interiore. Solo cos
le sfide si trasformano in un appuntamento: sicuramente impegnativo, ma appassionante
e desiderabile. Solo cos le sfide ci appaiono funzionali a una promessa
di vita e di felicit, e non obbligo, vincolo pesante da evitare ad ogni
costo. E una sfida fondamentale la spiritualit come sorgente
di senso, come forza che orienta una prassi di vita.
Una prima azione di sanazione, di pacificazione. Nasciamo
piccoli, deboli, vulnerabili. Laggressione contro noi stessi prende, a
seconda delle situazioni, diversi volti: forze naturali, animali, esseri umani.
Non possiamo idealizzare la condizione umana in modo ingenuo e astratto. La selezione
e la lotta per la sopravvivenza sono una legge della vita. Lhomo sapiens
nasce in noi quando diventiamo riflessivi, intelligenti, creativi. Suppliamo la
debolezza della braccia con la forza della mente. Analizziamo lambiente
per delimitare e controllare quanto ci minaccia. La vita il risultato
di una lotta: a livello biologico, fisico, ambientale, sociale. La terra pu
sobbalzare e divorare cose e viventi. Il fuoco pu esplodere improvviso
dalla crosta terrestre o dai vertici dei monti e bruciare ogni cosa, seminando
desolazione e morte. Il cosmo, con le sue forze selvagge e incontrollate,
un nemico da vincere. Le acque possono sommergere noi e le nostre citt.
Il vento pu affondare le navi, sradicare le piante e scoperchiare le case.
Impariamo allora a creare argini e dighe. A costruire case solide e sicure. A
difendere le campagne da frane e smottamenti utilizzando argini e piante.
Subendo aggressione e violenza, elaboriamo un vero e proprio codice
genetico difensivo. Gli esseri umani e le forze naturali non nascono amici,
ma possono diventarlo. E una scelta da fare. Unopzione fondamentale.
La natura stessa pare sfidarci. Ci chiede di prenderla per mano, di controllarne
la forza bruta e di canalizzarla ad esiti positivi. Cosa oggi come non mai possibile
grazie allo straordinario potere tecnico e scientifico raggiunto. Lessere
umano chiamato a maturare una nuova spiritualit ecologica: capire
e vivere se stesso come sintesi e vertice degli elementi naturali; lacqua,
la terra, laria, il fuoco.
Lacqua, che a volte travolge e distrugge, scesa dal cielo la culla
della vita. Diventa per nove mesi il piccolo mare della nostra Genesi
nel grembo di ogni madre. L, dalle acque profonde, veniamo alla luce,
prendiamo forma, riceviamo le prima carezze liquide del cosmo. Lacqua
il nostro primo letto, il veicolo dove navighiamo nella primordiale esplorazione.
Nati nellacqua e grazie allacqua, solo grazie ad essa vivremo: siamo
liquidi per quattro quinti del nostro organismo. E per lintero corso della
nostra vita, usciti dalla conchiglia protettiva della madre, continueremo a navigare
in un fiume di acqua. Pu a lungo tempo mancarci il cibo, non lacqua.
Essa la condizione della nostra vita. Siamo tutti acqua viva.
La terra, che a volte schiaccia e divora, si fa struttura organica del nostro
corpo. Essa, che svetta nei monti, con i suoi elementi minerali, confluisce nelle
nostre ossa. Ci d consistenza. Ci consente la posizione eretta. Ci abilita
a prendere e sollevare le cose, a gestire azioni, a fare movimenti, a stringere
altre mani e altri corpi. Lo spazio diventa per noi percorribile. Sappiamo di
poterci spostare. Il mondo pu diventare la nostra casa. Siamo tutti terra
santa.
Laria, che a volte si trasforma in vento impetuoso, ci avvolge impalpabile
e leggera. Mette dimora dentro di noi. Ci culla e ci sostiene. Penetra in modo
silenzioso e discreto nel nostro organismo. Si fa respiro in un duplice armonioso
movimento: linspirazione trasforma laria, il cielo in boccata di
ossigeno, lo introduce nel nostro organismo, lo consegna agli organi interni;
lespirazione raccoglie i rifiuti che gli vengono affidati e li espelle,
li riconsegna alletere per un ciclo di depurazione. Inspirazione ed espirazione
modulano tutto il nostro mondo passionale ed emozionale, le nostre gioie e i nostri
dolori, le nostre allegrie e le nostre paure. Tutto il mondo della nostra affettivit,
attraverso il ritmo dellaria, si fa notizia a noi stessi e agli altri.
Vertice della sua dignit, laria rende possibile il miracolo della
parola: laria, diventa suono, linguaggio, canto, comunicazione. Siamo tutti
soffio di vita.
Il fuoco, che a volte si trasforma in incendio distruttore, nelle sedi centrali
dellorganismo alimenta tutto il nostro processo vitale. Ogni essere vivente
ha bisogno di energia e di forza. Il processo sanguigno elabora, fuoco organico,
tutta la luce e il calore di cui ogni cellula del nostro corpo ha bisogno. Siamo
una roveto ardente: ogni istante della nostra storia si compie grazie a questo
fuoco che nelle nostre viscere. Esso si rivela abitualmente nella temperatura
ottimale, segno di fisiologia perfetta. E si altera per un super lavoro, nelle
situazioni di pericolo e di infermit. Siamo tutti vita di fuoco.
Dobbiamo acquisire la consapevolezza che possiamo porre fine alla relazione
violenta persona-natura. Possiamo chiudere un ciclo di relazione polemica
e aggressiva con la Creazione, trattata come oggetto infinitamente manipolabile.
Occorre criticare, mettere in dubbio la concezione dominante di razionalit.
Essa si sta affermando nel mondo occidentale, si sta diffondendo in tutta la Terra.
E distrugge altre concezioni della vita. Per giungere ad una spiritualit
ecologica, il passaggio obbligato decolonizzare la mentalit
calcolante. Essa vede solo quantit, conteggi, combinazioni. Possibilit
e opportunit in prospettiva di utili, di interessi, di potere economico
e politico. E sta rendendo impossibile la vita stessa. Il mondo in cui viviamo
ce lo dice: notte e giorno, quattro stagioni allanno. Per rispondere alle
sfide globali del nostro tempo non basta lecologia: serve una svolta sapienziale
e simbolica. Occorre una spiritualit, una spiritualit ecologica.
Per una relazione pacifica dellessere umano con lintera
realt naturale. Con il cosmo, la Creazione. |