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all'articolo: Vati e gag di
Ugo Rosa
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discendente, dall'ultimo al primo.
Risposta a Leandro Janni
Carissimo Leandro, non che io attribuisca chiss quali poteri a Sgarbi (a parte quello, non trascurabile, di far ridere). Il punto non il potere "personale" di questa o di quella marionetta. Nessuna marionetta ha altro potere che quello, appunto, che gli deriva dal possedere un sembiante ridicolo. Tutto invece risiede nello spettacolo. Il potere oramai una pura e semplice idea, nessuno (neppure qui a Berlusconia...) ne gestisce pi di tanto in modo diretto e personale. E' proprio questo che rende l'epoca inquietante. Nessun imbecille ha, in fondo, altro potere che quello di gestire la propria imbecillit e di proiettarla intorno (a minore o maggiore distanza naturalmente e perci c' differenza tra lo stupido che s'allarga al bigliardo e quello che lo fa in tv..) ma questi cerchi s'intersecano e s'intersecano...alla fine tutto lo stagno ne invaso.
Il potere , oggi, qualcosa del genere: intersecazione di piccole onde di imbecilit, di furbizia e di cinismo che si trasmettono l'un l'altra il loro movimento. Ma quel movimento, infine, sembra acquistare una fisionomia unitaria e per niente rapsodica...
p.s.
...e tuttavia, caro Leandro, Piazza Armerina qui a due passi ed io non sottovaluterei affatto i risultati che pu ottenere un piccolo ridicolo potere applicato con una lente ustoria...prendila come vuoi ma io (a proposito di cose ridicole) non compero pi zucchero Eridania: poco ma meglio che niente.
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Carissimo Ugo,
dopo aver letto il tuo (sempre) divertente pezzo su Sgarbi mi chiedo: ma quanti architetti "lobotomizzati" abitano e operano nel nostro bel Paese?
Attribuire tanto potere a Sgarbi, mi pare eccessivo e fuorviante.
Come diceva il prof. Mirabella, "esiste la donna fatale, perch c' l'uomo inmbecille".
Saluti affettuosi. Leandro A. Janni
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Ha scritto Isabel Archer:
"Colgo loccasione, a proposito del progetto per lAra Pacis, per sottolineare che la ricostruzione del Porto di Ripetta costituisce la follia delle follie passatiste."
Giustissimo! Viene per spontaneo chiedere: perch, allora, non firmare -e soprattutto far conoscere e sottoscrivere anche ad altri, specie se non ancora lettori di Antithesi- l'appello a Veltroni in favore del progetto Meier?
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E bello che Ugo Rosa affronti questi temi con accattivante ironia, ma stiamo ben attenti al portato della follia passatista:
La tensione polemica aveva raggiunto il vertice. Terragni di sorpresa, eludendo la commissione edilizia e creando il fatto compiuto, era riuscito ad ultimare il Novocomum; la rivista Il Belvedere di Milano, diretta da Bardi, ne aveva tratto spunto per una fragorosa campagna contro i plagi neoclassici, il monumentalismo, le tendenze compromissorie e i loro fautori. Alla vigilia dellesposizione, il libello Rapporto sullArchitettura di Bardi denunciava il monopolio professionale formatosi in Italia, a seguito del quale pochi uomini, di nessuna rilevanza artistica ma conniventi nel potere politico-economico, controllavano sindacati, organi delle belle arti, dellistruzione, dei lavori pubblici, commissioni edilizie comunali e facolt universitarie, esercitando, mediante una rete di accaparramenti e clientele, una vera dittatura. (B. Zevi)
Colgo loccasione, a proposito del progetto per lAra Pacis, per sottolineare che la ricostruzione del Porto di Ripetta costituisce la follia delle follie passatiste.
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In virt della permanenza del peggio avevo sempre pensato all'ineffabile S.V. come a 'il cicisbeo'. Vate-gag, devo dire, mi pare centratissimo: designa un pessimo e persistente costume nostrano, sempre in bilico fra vitellonismo culturale e frivolo presenzialismo salottiero, fra sagra paesana e ipertecnologia mediatica, in perenne attesa delle Verit rivelate dell'Ovvio.
Lo spaccio al pubblico-massa di gratificazioni a buon mercato, elette a rango di anticonformistico rigore, funziona ancora benissimo, in Italia. Purch abbia l'aria di voler cambiare tutto per salvare la sola cosa che, agli occhi di taluni, conta davvero: l'interminabile narco-vacanza del pensiero.
E l'autoparagone dell'ineffabile S.V. con Carmelo Bene la dice lunga: se il genio teatrale di Bene , oramai, silenzio, non pi problema, le spoglie del grande ben s'adattano all'ultimo grido in fatto di sniffate populiste. Del resto, 'memento: pulvis eris...'
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