Lastrazione, quando non sostenuta da una adeguata tensione
intellettuale oltre che pittorica, diventa un meccanismo poco pi che
ragionierile sostiene a buon diritto il critico darte F.Caroli, spostando
lattenzione non tanto sul valore dellopera, giudizio un poco anacronistico
rispetto ai tempi attuali, quanto sulla legittimit di un metodo pittorico.
Parafrasando lincipit rispetto allarchitettura potremmo sostenere che
il decostruttivismo, quando non sostenuto da una adeguata tensione intellettuale
oltre che pittorica, diventa un meccanismo poco pi che ragionierile;
generalizziamo, vero, poich le logiche compositive dietro un processo
di tal tipo sono assai differenti da progettista a progettista e non vogliamo
cadere nella banale quanto sterile catalogazione che troppo spesso viene
adoperata per delineare il campo ai non addetti ai lavori, ma rimane che,
come del resto per larte figurativa, dietro ad un numero crescente di
opere architettoniche si pu leggere una matrice di ragionamento comune,
denominata decostruttivismo. Ci preme di tentare di fare luce su queste
logiche che, troppo spesso, sono fraintese: ci appare quantomeno singolare
il fatto che Bruno Zevi, strenuo difensore nonch paladino dellarchitettura
organica in Italia (fin dai tempi dellAPAO) difenda questa poetica denotata
da un apparente disordine. I motivi che possono portare a conciliare le
posizioni dello Zevi sono da ricercare proprio dietro a questo disordine,
o meglio a questo caos che oggi trova un riscontro scientifico rigoroso
negli studi sullalgebra non lineare giunti alla divulgazione di recente
grazie alle forze congiunte di vari studiosi e premi nobel tra cui, contributo
indispensabile anche se non unico, lIstituto di Santa Fe. Caos, catastrofi,
e complessit sono termini che oggi hanno raggiunto un significato nuovo,
non si tratta di eventi nefasti che sfuggono alla comprensione umana,
bens di fenomeni precisi, verificabili rigorosamente attraverso una nuova
scienza che ha finalmente compreso come ogni evento, anche il pi insignificante
come il battito delle ali di una farfalla, sia strettamente connesso con
altri completamente differenti e di entit ben pi imponente (un uragano).
Tutta la natura, in ogni sua configurazione fenomenica, come nota anche
Portoghesi in un articolo apparso sul numero 818 di Domus, pu essere
ricondotta e spiegata attraverso lutilizzo di attrattori strani, attraverso
lausilio di geometrie frattali che riescono in tal modo a creare nuove
forme non pi legate al ristretto mondo della geometria euclidea ma aperte
verso una nuova e poliedrica realt che permette di raffigurare una montagna
non pi come una sommatoria di parallelepipedi e tronchi di cono accatastati
pi o meno a caso per ottenere un effetto (poco) realistico ma come rappresentazione
pluridimensionale molto maggiore delle tre canoniche dimensioni che il
mondo della prospettiva ci ha trasmesso. Il decostruttivismo figlio
di questa nuova visione del mondo, riesce a creare e a governare spazi
secondo una metodologia scientifica che, tuttavia, nelle sue logiche frattali
e non euclidee, lascia ben poco spazio alla disposizione casuale di elementi
e ad un governo dello spazio poco consapevole, poich, dietro alle forme
complicate e agli angoli non retti, si pu tuttavia ritrovare un attrattore
strano, unarmonia tipica di elementi naturali quali le nuvole, le piante
e i fenomeni orogenetici. In nessun momento della storia dellarchitettura
come quello presente ci si trovati di fronte ad una poetica la cui mera
riproducibilit sia tanto difficile: dietro a tutti i grandi del passato
possibile evidenziare un complesso di regole necessarie per una buona
composizione, e, in questo modo, chiunque dotato di poca personalit aveva
a disposizione un prontuario di formule magiche che potevano essere, opportunamente
riadattate, riciclate per ogni situazione. La decostruzione invece presuppone
una consapevolezza ed un ragionamento che non immediato, non opera mediante
un metalinguaggio costellato di dogmi inviolabili ma attraverso una logica
filosofico scientifica che, senza essere compresa a fondo e senza essere
studiata e approfondita, non pu dare luogo che ad un ibrido facilmente
riscontrabile, esattamente come un quadro astratto senza un processo mentale
dietro. |
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