Prossimit di senso inedito

Opinioni

Prossimit di senso inedito


di Paolo Marzano
17/5/2003

[] nel silenzio del pensiero, noi percorriamo fin dora i viali informatici del cyberspazio, abitiamo le imponderabili dimore digitali ovunque diffuse, che costituiscono fin da adesso le soggettivit degli individui e dei gruppi.[]. E unarchitettura dellinterno, un sistema incompiuto delle strumentazioni collettive di intelligenza, una volteggiante citt dai tetti di segni.
Tratto da: P.Lvy, Lintelligenza collettiva, Feltrinelli Milano, 1996.

La vastit dei percorsi di ricerca e la produzione di innumerevoli visioni nuove per lo spazio architettonico, contribuiscono a delineare aggiornati modelli progettuali, soluzioni di evidente raffinatezza costruttiva e di una colta espressivit. Molte volte succede che ad avere la meglio, sia una possibile inadeguatezza delle metodologie di approccio allargomento spaziale (architettonico) definendo poi, delle rappresentazioni ben pubblicizzate, ma letteralmente banali. La sperimentazione infatti, pu esalatare ed entusiasmare oppure, condurre ad una deprimente ibridazione formale, da non confondere con la dirompente contaminazione intesa nella sua accezione qualificante. Forse servirebbe dotare il tavolo della ricerca architettonica, di strumenti rispettosi del corpo vivo della sperimentazione contemporanea, nelle sue pi complesse e vitali varianti. Cerchiamo quindi di affrontare osservando, quelle che da sempre distinguo, come delle ben definite mutazioni che si stanno verificando nel mondo reale, di cui solo larchitettura intesa come relazione delluomo con il suo ambiente, pu verificare.
Dallo spazio del piccolo movimento fisico fino allo spazio dello spostamento virtuale (infinitamente pi vasto), larchitettura evidenzia le sue qualit e i suoi enigmatici dialoghi, di cui dobbiamo decifrarne la sintassi. Un ponte tra queste due dimensioni, mostra limpossibilit di definirne i collegamenti o tentare di recepirne i segni costitutivi; quella che si va costituendo appare infatti, come unarchitettura inedita, unarchitettura delle prossimit. Una citt nuova dai paesaggi dimensionali immateriali. Dimore dove il passaggio tra esterno e interno rivela zone di inedita trasformazione, sono spazi densi che vivono ai margini di realt diverse. Ma cosa rappresentano per il mondo reale e quali possibilit hanno aggiunto allarchitettura e quindi alla relazione tra gli individui? Rispondiamo cercando di analizzare per punti quello che penso sia successo e stia succedendo tuttora durante il formarsi di questi spazi. Penso che le condizioni si siano formate naturalmente, ascrivendosi ad unevidente risveglio di propriet umane latenti. Sollecitate da fenomeni percettivi e sovrapproduzioni tecnologiche, nella loro ossessionante ricerca di ambiti umani in cui inserirsi, queste tecnologie hanno intaccato ci che per luomo stato taciuto naturalmente da un equilibrio di ordine superiore legato alla componente evolutiva. Come dire; prima o poi doveva succedere! Come ho scritto in un altro articolo, tali possibilit (spazi immaginari che uniti alla tecnologia hanno acquisito la fisicit di estensioni o memorie interscambiabili) si trovano gi nel nostro inconscio, vivono con noi le nostre visioni e si sublimano in probabili percezioni.


Il quotidiano, ci ha abituati ad usarli pochissimo per la povert e la semplicit delle nostre relazioni, con lambiente, ma sono sempre pronte ad attivarsi se stimolate nella maniera giusta. Sono delle vere periferiche organiche, ma il fatto certo che, queste connessioni aprono spiragli nuovi e illuminano modi e mondi di cui non conoscevamo le coordinate per concepirne la realt. Si tratta di spazi nuovi, che scardinano le definizioni fisiche e sconvolgono i circuiti normalizzati del sapere, acquisiscono per natura, una permeabilit di fronte a qualunque linguaggio e assorbono i nuovi tempi nel loro ipnotico funzionamento. Certo le visioni di registi e scrittori a proposito dellargomento, non sono delle pi entusiasmanti, il flusso dinformazioni, porta ad una consapevole distrazione ( vedi articolo Simulazione dassenza e Lambito variabile). Per esempio Philip K.Dick, isola i suoi personaggi in un mondo klipperizzato (verso un disordine incontrollabile, nel suo racconto Il cacciatore di Androidi), Wim Wenders nel film Fino alla fine del mondo, invece li isola in una natura lontana metafisicamente ferma agli occhi delluomo, consumati da unassenza dalla realt, data dalla sua ossessionante presenza in un mondo in transito, supportato da continue connessioni, con periferiche incantatrici di derivazioni digitali, sempre attive.
La ricerca architettonica verifica queste nuove etensioni di senso che danno possibili visioni di paesaggi ancora da esplorare. Nuovi significati allorizzonte di una trasformata natura umana?
Si formano altri generi imprevisti di sensibilit unite a processi cognitivi nuovi, prefigurano un nuovo campo dazione difficile da concepire, ma che grazie alla scoperta di una rigenerante virtualit, stanno emergendo. Larchitettura e la continua ricerca e l impegnata sperimentazione, sono gi pronte per stabilire nuove basi per le diverse tipologie di attivit indagatrici, con lo scopo di proporre nuove idee in un campo che ora moltiplica veramente le gi numerose opportunit espressive.
Proviamo a dare un senso figurato al tipo di relazione che luomo stabilisce con il suo intorno. Siamo, a questo punto, in grado di immaginare delle figure simili a vere e proprie bolle relazionali.
La prima bolla identificabile con lo spazio appena fuori dal nostro corpo, quello dei gesti e dei movimenti, delle relazioni con gli oggetti duso per il vivere nel quotidiano.
La seconda bolla lo spazio che comprende linterno della nostra abitazione, come guscio, tana o rifugio, ma pu essere anche lunit di vicinato, quellunit fisica che ci mette a contatto di un mondo percepibile materialmente; un altro tipo di relazioni di raggio pi esteso.
La terza bolla, la scala pi grande, quella fatta dallisolato o dalla citt e dal mondo, un ambito pi vasto che si percepisce, ma non si vede. Anche qui si tratta di relazioni, poste per su piani cognitivi diversi, le identit qualitative e quantitative cambiano e assumono altre referenze. Tra gli strati di queste immaginarie bolle, esistono zone dove luso consapevole dei nuovi meccanismi comunicativi tecnologici e i loro molteplici circuiti, hanno determinato, prossimit spaziali fisiologiche, fondendo compiute e naturali parti organico-percettive strettamente dipendenti dallumano bisogno, a nuove piattaforme elettroniche pervase da circuiti meccanico-digitali. Lassimilazione avvenuta, ha determinato delle vere e proprie estensioni e ha formato superfici attive ora, tecnologicamente vitali.
Infatti, lattivit mediale degli ultimi decenni ha inserito, sommandola alla realt fisica, anche una dimensione nuova; quella virtuale. Una nuova connessione ad un vicinato accessibile, piacevolmente prossimo, alla portata di una pi vasta moltitidine di fruitori di spazi altri, la cui vastit aumenta in maniera direttamente proporzionale al loro numero. Si cambia cos piano dazione e da una fisicit ben territorializzata, si passati ad un piano immateriale, i significati ed i concetti che formavano reali immagini mentali di riferimento fisico, hanno sconvolto i nuovi riferimenti dappartenenza. Che sia una forma di riappropriazione delle possibilit mentali non ancora rivelate? Comunque, si tratta certo di una prova di collegamento mentale che ha contribuito ad allargare la visione umana, unendola indissolubilmente ad un ambiente affascinante e differenziato. Una citt che contiene mille altre citt possibili nella mente dei suoi cittadini!


Contemporaneamente si verificato qualcosa di non programmato, con una sua singolare attivit (qualcuno direbbe un effetto collaterale). Autonomamente ecco formarsi un inaspettata connessione, come un cortocircuito (questo il punto da analizzare), dellinfinito spazio virtuale, con lo spazio percettivo pi intimo dellindividuo, quello fatto dei desideri, dei sogni, delle attese insomma del mondo immaginifico. Sono stati scavalcati gli spazi (bolle) intermedi che traducevano e filtravano le informazioni valide da quelle che si presentavano come interferenze. Da questa scorciatoia (pericolosissima aggiungo io, se non regolata), pu entrare nella nostra mente, veramente di tutto, infatti diventata una corsia preferenziale direttamente unita alla nostra zona, forse pi indifesa in quanto mancante delle schermature naturali che levoluzione aveva previsto.Bolle di spazio quindi, racchiuse luna nellaltra, una somma di filtri che si sovrappongono creando le pi svariate e stimolanti esperienze comunicative culturali, visive, contenendo tutti i generi di espressivit.
Per una lettura pi agevole di questa realt, utile come non mai, affinare i metodi e le tecniche di decodificazione delle diverse sue potenzialit. Uno di questi strumenti nella frase di apertura dello scritto di P. Lvy che tratta del sistema incompiuto di strumentazioni collettive di intelligenza.
Il tema pare di una certa importanza, specialmente se inserito in periodo, come quello che viviamo, caratterizzato da una proliferazione della cultura dei media, inserita a volte, al limite di situazioni in cui losservato prevale sul vissuto liper-mediato sul veritiero.


E questa, la genesi di un momento perpetuo, l accidente cede ad un tempo continuo, ci permesso cos, accedere ad un flusso di informazioni, vaste zone interattive, guidano lattenzione del fruitore di rete, in spazi in-formali sovrapposti, definendo dei luoghi di nuova referenza, istituendone lin-diretta realt.
Uno spazio diverso da quello che abbiamo sempre immaginato e, aggiungo io, percepito come tale. Infatti costituito da una materia sconosciuta, generato da un composto di dati che difficilmente possibile osservare con attenzione. Esso in preda ad un effetto morphing con tutte le conseguenze derivanti, una forma variata che lascia intuire solo limpossibilit di una sua collocazione. Stiamo scoprendo lintima struttura dellarchitettura, la relazione nella sua forma primordiale come ci stata direttamente regalata da un processo di evoluzione dinamicamente vitale e soprattutto adattabile (termine che in futuro, sar pi volte collegato allarchitettura).
Ho sempre pensato che le reti dei media con le loro connessioni, abbiano costituito inediti ancoraggi tra le idee e in generale tra gli individui, funzionando da catalizzatori in questo grande esperimento collettivo di cui siamo tutti partecipi. Credo nellipotesi di una grande nuova forma collettiva di relazione e con essa una nuova sensibilit come valore empatico. Intelligenze interattive che portano a frutto le loro esperienze modificando e raggiungendo possibilit di partecipazione sociale inimmaginabili. Rimanendo su questo concetto di nuova sensibilit, stiamo arrivando al punto centrale, che questo scritto intende porre come tematica di discussione e di riflessione sul modo di intendere i particolari cambiamenti nellambito sociale, legate allevoluzione architettonica investendola cos, di quel carattere tecnologico-comunicativo. Gi sullargomento. si sono espressi oltre allautore P.Lvy che arriva a definire un contatto individuato come unestrema e diretta tendenza collettiva alla comunicazione angelica anche recentemente ripresa poi da Massimo Cacciari in Casabella n.705, nellarticolo Nomadi in prigione. Siamo di fronte ad una concezione nuova di territorialit e quindi di ordine delle relazioni urbane, intese come radicate fisicamente in un luogo, ma che risultano affette da un virulento, epidemico nomadismo percettivo. Comunicazioni di uno spazio collettivo che ha per essenza naturale la propriet di vibrare e quindi di comunicare con particolare risonanza, generando tutto un insieme di nuove prossimit, di luoghi commutabili. Il risultato pi importante rivela un attivazione grazie, non alla struttura globale, ma allinsieme delle sue molteplici parti. Lattento studio e lindagine storica verticale affrontata per arrivare a queste conclusioni, passa da Spinoza a Felix Guattari affrontando linteressantissimo argomento, del Corpo senza organi, in formazione permanente.
I flussi dinformazioni generano metaforiche gallerie del vento, dove linterattivit, modella identit complesse partecipi di una grande macchina pensante. In altri scritti gi stato affrontato il problema della possibile deformazione della percezione umana inserita nella velocit delle informazioni, ma non possiamo assolutamente sottovalutare lenorme vantaggio del sapere umano che si avvicina a qualcosa d importante. Viviamo le prossimit di quello che si va delineando come la complessa genesi del nostro probabile nuovo senso. Difficile da immaginare perch formato da una magmatica realt, ma possibile da descrivere. Come si arriva a tali conclusioni? Basta osservare attentamente levoluzione architettonica e le componenti tecnologiche che ad essa si sono pian piano unite costituendone configurazioni strutturali ormai insostituibili. La mia ricerca fondata sulle problematiche inerenti alla trasformazione percettiva dellumano immerso in un sistema dinformazioni derivate dalla possibile trasformabilit dello spazio (larchitettura chiaramente rientra totalmente in questambito), cambiano continuamente lidentit del luogo. La relativa percezione di questi cambiamenti sia fisici che psichici, ha innescato il funzionamento di unaltra frequenza di relazione; ecco perch ho definito il fenomeno come un senso inedito, di recente nuova acquisizione.


E il regalo di una fusione con una tecnologia avanzata, la perfetta simbiosi tra due realt lontane che hanno trovato una strada comune avviluppando le prestazioni dellospite e offrendo le proprie, a garanzia di una sopravvivenza pi lunga.
Pensiamoci bene; se i cinque sensi ci relazionano alla fisicit del luogo, secondo parametri misurabili, come una complessa strumentazione di rilevamento radar, allora il mondo virtuale, e le sue regole (spazi illimitati per limmaginazione e la creativit), ha creato un confronto nuovo, un probabile ed importante senso inedito. Esso ci accompagner inoltrandoci in un ambito deterritorializzato, dislocato, senza coordinate di riferimento, caratteristiche essenziali del senso inedito, costituito da prossimit spaziali in continua costruzione. Il processo di mutazione dello spazio di relazione, sia esso fisico che virtuale, e della sua identificazione sociale, specialmente con le nuove generazioni di artisti, designers e architetti, quindi, ha operato uno sviluppo imprevisto. Ha creato le condizioni favorevoli per il manifestarsi di una nuova visione dello stesso ambito, generando una dimensione alternativa collettiva di sopravvivenza; un senso inedito che nessuno aveva previsto. Un senso che svela limportanza relazionale degli altri cinque e ribalta il concetto di materia, proiettando unintepretazione diversa nel discorso costruttivo e soprattutto progettuale tutto da reinventare. E cambiato qualcosa nel nostro modo di intendere il tempo e lo spazio, percettivamente non pi relativi. Una realt che larchitettura ha saputo registrare che vive della sua essenza adattabile e che rifiuta la fissit classificante. Larchitettura lesempio pregevole delle flessibilit, delle sue forme espressive che registrano i cambiamenti sociali e le diverse innovazioni tecnologiche. Essa ha risposto come sempre alle attese, anzi grazie alla sua immensa mole di ricerche ed esperienze, rimane lesempio pratico nella possibilit di ricreare nuove visioni composte da nuovi linguaggi, straordinariamente diversi.
Praticamente, sembra che la tecnologia stia facendo di tutto per rivelare ci che, con il solo uso del corpo lindividuo e le sue incomplete attivit fisiche e psicologiche, non immaginava si potessero attuare.
Discorsi che abbracciano questo tipo di argomentazioni, scaturiti da problemi complessi come larchitettura ed i suoi ambiti interpretatativi, non possono avere semplici risposte, per cui una difficolt sar quella di ricercare delle regole per lavanzata a volte, problematica, di questo nuovo mondo mediatico.

B.Edelstein, Romantic Notations: Wave,
Los Angeles 1985.
Shuhei Endo, Springtecture h, Harima,
Giappone 1998

Verifichiamo la definizione di Ambito Variabile, nelle due foto; lartista americana Barbara Edelstein crea lambito variabile, sperimenta strutture che possano, con la loro presenza, riportare larte tra la gente. Shuhei Endo trae, da questa sensibilit percettiva un valore relazionante, quindi trasforma questAmbito Variabile, in un architettonico possibile. I due sensibili possono anche non sapere luno dellaltra, si tratta, infatti, di un ambito materico (acciaio galvanizzato), di una sensibilit assonante.

Lo scopo quello di comprenderne i risvolti o i limiti del fenomeno, una volta applicati ad unevidente limitatezza e ad un impreparazione dellindividuo di creare anticorpi alle fisiologiche disfunzioni di un probabile processo degenerativo tecnologico. Il nuovo senso, certo ci aiuter, perch nasce da un importante bisogno; sviluppare continuamente strategie prima, di accettazione e poi di un uso favorevole di spazi altri. La superfice attiva dellinnovazione, esprime emergenze tra le permanenze mute, gli spazi nuovi (o ritrovati), sono a disposizione di forze diverse, lanomalia si potrebbe trovare nel riproporsi di, gi viste, ambientazioni o spazi infiniti e vuoti, che definiscono ancora immanenti carceri piranesiane del futuro, dove la sagoma delluomo spunta solo per dare ragione ad una scala proporzionale dintervento inserita in un aura antropica, nella quale tutto potrebbe essere compreso, anche il nulla.
Pi gli argomenti intensificano la loro coinvolgente portata e pi ci accorgiamo come larchitettura abbia sempre racchiuso in s le diverse varianti e i modelli di trasformazioni conseguenti allevoluzione dei modi diversi di vita affrontati dalluomo. La definizione di un nuovo senso umano, diventa la soluzione naturale alla proliferazione di una virtualit pluridimensionata. Tra frastuoni segnici, sequenze dimmagini contaminate da nuovi linguaggi visivi coinvolti in una velocit costantemente riaggiornata, scuotono la condivisione di spazi digitali. Viviamo tra istallazioni meccaniche in costruzione come ponti proiettati nel vuoto, prossimi a raggiungere altre sponde, ma che rimangono continuamente opere aperte, non concluse, incompiute realt virtuali, come fari i cui bagliori sono di riferimento per future nuove sensibili attivit umane impegnate come non mai, ad acquisire il mondo.


Sono questi, i nuovi territori da conquistare con la ricerca per arrivare ad avere finalmente unarchitettura poeticamente colta. Il futuro tavolo di prova per nuove sperimentazioni, da dove salperanno ancora i sensibili vascelli informatici, solcheranno onde di espressivit diverse, sperando in una nuovo approdo capace di rendere la nostra esistenza pi libera. Viviamo le prossimit di un nuovo affascinante senso, con una rinnovata carica architettonica che pu dilatarsi in spazi conquistati o forse ritrovati dallintito derivato da unintelligenza collettiva. Uno scovolgente e sempre stimolante scenario aperto alla creativit, ora percepibile grazie ad un senso inedito, trampolino per le imponderabili nuove scene di una realt in continuo allestimento.

[] - Lei non partecipa alla fusione? Non ha una scatola dellempatia? [] - Ma una scatola dellempatia fece Isidore, balbettando per lemozione, - loggetto pi personale che ci sia! E unestensione del proprio corpo; lunico contatto possibile con gli altri uomini, il solo modo di non essere pi soli.
Tratto dal racconto di fantascienza Il cacciatore di androidi di Philip K.Dick

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