La rivoluzione numerica non cambia nulla dellessenza dellarte di costruire!
La scoperte della stampa, della prospettiva, della progettazione assistita dal calcolatore, ecc non sono che innovazioni tecnologiche. La questione essenziale che pone lambiente umano, non in rapporto al modo di concepirlo, ma piuttosto a quello che manifesta la sua umanit, resta principale.
Linformatica non niente pi che un mezzo supplementare, certo affascinante, per definire un quadro di vita. Ma se governare lutensile pi importante che sapere quale opera o per chi noi la elaboriamo, sbagliamo traiettoria.
Saremo gli Oppenheimer dello spazio urbano?
No, poniamo prima la questione iniziale.
Ridurre tutta larchitettura al suo valore duso parlare di pura costruzione e ridurla tutta al suo valore simbolico probabilmente parlare di religione! Questo approccio dicotomico antropologico e, certo larchitettura come disciplina umana, pu essere concepita solo da questa angolatura. Un approccio diverso che non sarebbe che epistemologico, (certo larchitettura una disciplina scientizzabile come nei Paesi Bassi dove architetti e ingegneri ricevono la stessa formazione) potrebbe anche intendere uno sguardo scientifico dentro rapporti storici-epocali.
Pertanto un altro approccio potrebbe consistere nellintenderla nelle relazioni dialettiche, perch essa multipla per linterazione delle forze economico-sociali e culturali antagoniste che la fanno esistere.
Anche il paradosso di Loos eloquente: non decorazione ma celebrazione della religione e del suo corollario la morte. Quello di Le Corbusier menzognero: proferire che ai tempi delle cattedrali si edificavano dei monocromatismi di pietra. E quello di Kolhass pessimista: la citt non risulterebbe che dal caos delle contraddizioni della crescita incontrollabile della conurbazione.
E poi, per mettere tutti daccordo: soddisfare un bisogno di ricovero degli umani una necessit biologica, mentre tradurre la sua aspirazione verso la trascendenza una elemosina!
In breve, operare in un campo che onora le necessit e che proclama le speranze beninteso essere architetto in qualunque epoca e qualunque luogo, con qualunque strumento, ma soprattutto essere umani, dotati di anima o ragione, poco importa.
Strumenti? Gli egizi disegnavano piante? Sono veramente i greci ad aver inventato la trigonometria? Si sono ritrovati gli schizzi degli aztechi? Prima di Masaccio si poteva pensare in 3D? Il volume risulta veramente dalla pianta?
S larchitettura antropologia e, per converso, lantropologia pu reggersi sullarchitettura! Dopo la notte dei tempi e fino al loro termine, i vessilli, le frontiere, i secoli, non hanno impedito agli umani di decorare le loro caverne e non gli impediranno di meditare le stelle! La NASA (sorta di clero moderno) su questa cosa un buon fiduciario (un capomastro) per i sogni chimerici dacciaio da spostare alla velocit della luce (le cattedrali del terzo millennio).
Ma per il momento noi non sappiamo che rompere il muro del suono e svelare lantimateria. Non sappiamo ancora fare la felicit di tutti!
I taoisti hanno ideato la polvere cercando limmortalit.
Loro che con la voce di Lao Tseu dicevano:
Bench trenta raggi convergano nel mezzo
il vuoto centrale che fa avanzare il carro.
I vasi son fatti di argilla,
ma dal vuoto interno
che dipende il loro uso.
Una casa bucata da porte e finestre,
ma il vuoto ancora
che permette di abitarci.
Cos,
lessere verso le attitudini
che il non essere impiega.
Picasso si sbagliato; non il trovato che importa bens la ricerca!
Cerchiamo! Ancora e ancora.
|
|